«La cosa più grave è cercare di delegittimare il Terzo settore con questa storia dei furbetti davvero inaccettabile», accusa Luciano Gualzetti direttore della Caritas ambrosiana.
leggi l’articolo di Elisabetta Soglio sul Corriere della Sera
«La cosa più grave è cercare di delegittimare il Terzo settore con questa storia dei furbetti davvero inaccettabile», accusa Luciano Gualzetti direttore della Caritas ambrosiana.
leggi l’articolo di Elisabetta Soglio sul Corriere della Sera
L’aumento delle tasse per volontariato e terzo settore è semplicemente una vergogna
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) December 24, 2018
Erano 65 anni che nessuno osava metter sullo stesso piano un’oreficeria di lusso, una multinazionale con 119 stabilimenti e il servizio ambulanze d’una valle alpina. La «finanziaria del popolo» l’ha fatto. Raddoppiando l’Ires al «non profit» per portarla al livello delle società che dal lucro sono mosse.
Leggi l’articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera
Il raddoppio dell’Imposta sul reddito delle società (Ires) per le organizzazioni non profit inserito dal Governo gialloverde nella Manovra 2019 si sta rivelando un autogol politico (consapevole o inconsapevole) piuttosto grave a cui si è annunciato proprio ieri di voler porre rimedio dopo che si era fatta largo dell’opinione pubblica la consapevolezza del danno provocato.
leggi l’articolo di Leonardo Becchetti su L’Avvenire del 28/12/2018
Il dossier raccoglie dati e documenti pubblici relativi ai diversi “esperti” nominati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti su iniziativa del Ministro Toninelli, per costituire nella nuova struttura tecnica di missione, il gruppo preposto alle analisi costi benefici delle principali infrastrutture italiane (art. 1. – Contratto per il Governo) e della Linea Ferroviaria Torino Lione (art. 27 ).
Allora il re dirà ai giusti: Venite, voi che siete i benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo. Perché, io ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e mi avete dato i vestiti; ero malato e siete venuti a curarmi; ero in prigione e siete venuti a trovarmi. Matteo 25, 34-39
Auguri di Buon Natale e Felice Anno 2019
Luigi Bobba
nell’immagine: Giotto, Fuga in Egitto, Cappella Scrovegni, Padova
“Ci siamo illusi che l’espansione della democrazia fosse un processo inarrestabile. Non è così. Oggi avanzano modelli di democrazia “illiberale” e di democrazia “immediata” che cancellano i principi essenziali della democrazia liberale: libertà di stampa, autonomia della magistratura, principio della delega.”
Così Paolo Gentiloni alla presentazione del suo libro La sfida impopulista. Da dove ripartire per tornare a vincere (Rizzoli, 2018) a Vercelli, martedì 18 dicembre. “È una sfida radicale – ha continuato l’ex premier – che ci obbliga a ripensare i modi e le forme con cui combattere le crescenti diseguaglianze; a rispondere alle domande identitarie dei ceti popolari minacciati dalla crisi e impauriti da un mondo sempre più insicuro; ad offrire nuove forme di tutela e protezione sociale per coloro che sono stati colpiti dagli effetti della globalizzazione. Non possiamo stare a guardare ne tanto meno pensare di cavalcare l’onda nazional-populista. Serve una strada diversa fatta incentrata su una politica fatta di serietà, sobrietà e competenza. Se vogliamo tornare a vincere non possiamo nascondere gli errori fatti né rinnegare l’esperienza di governo degli anni passati. A chi vuole – ha concluso Gentiloni – un’Italia più piccola, più cattiva e più isolata rispondiamo con la grande tradizione di un paese capace di manifattura di qualità, di fare inclusione e di promuovere comunità. Un’Italia più grande, più inclusiva e dialogante.
E il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino con una originale battuta ha detto che per le prossime elezioni regionali serve il “miracolo di Gianduja”. Una coalizione capace di vincere perché sa reagire a coloro che vogliono un Piemonte isolato, rassegnato e ripagato su stesso. “Possiamo invece – ha chiuso Chiamparino – tornare a crescere, a vincere la sfida delle infrastrutture e a provare a rendere il nostro welfare più inclusivo; insomma a fare del nostro Piemonte una regione bella non solo da visitare ma da abitare”.
Segnali di speranza e di riscossa da raccogliere e rafforzare nei mesi che ci separano dalle prossime elezioni regionali ed europee.
CHIAMPARINO (CHE RUBA LA SCENA ALL’EX PREMIER): «DALLE REGIONALI IN PIEMONTE PUO’ PARTIRE UN IMPORTANTE SEGNALE NAZIONALE»
«Il Piemonte ha bisogno di una politica sostenibile – dice ancora il presidente Chiamparino – perché siamo più indietro rispetto alle altre regioni del Nord, e siamo più inquinati, più vecchi. Abbiamo bisogno di una politica di investimenti verso gli assi della logistica, e dobbiamo investire in ricerca e università, perché investire nell’università significa ringiovanire».
leggi l’articolo di InfoVercelli24
Alla presentazione del suo libro anche il governatore Sergio Chiamparino
«Non facciamoci ubriacare dalla moda del momento sul chi la spara più grossa». Così l’ex premier Paolo Gentiloni, ospite a Vercelli dell’ex sottosegretario Luigi Bobba per presentare il libro «La sfida impopulista». «Abbiamo di fronte una sfida – ha detto -: non bisogna fare l’errore di considerare l’ondata nazional-populista un episodio marginale. Hanno vinto le elezioni in Usa, sono al Governo in Italia. Il metodo di quest’ondata si basa sulla semplificazione dei problemi, l’individuazione di un nemico, e la degenerazione del confronto con gli avversari. Con questo metodo qualcuno viene favorito, le forze nazional populiste, qualcuno invece viene danneggiato e siamo noi».
leggi l’articolo de La Stampa Vercelli web
L’appuntamento è martedì 18 dicembre alle ore 18, nella Sala Biginelli dell’Ascom in via Laviny 27 a Vercelli: partecipano alla tavola rotonda, moderata dalla giornalista Roberta Martini, il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, i consiglieri regionali Gabriele Molinari e Giovanni Corgnati e – ovviamente – Bobba e Gentiloni