Un Paese, due facce. Perché ora rischiamo di essere retrocessi

Di Vico toglie il velo ad un dato apparentemente incomprensibile: se il Pil è fermo, come fa la disoccupazione a scendere? infatti le ore lavorate diminuiscono. Un Paese, due facce. Perché ora rischiamo di essere retrocessi.

Ieri su Twitter ha conosciuto un discreto successo il commento del profilo satirico Vujadin Boskov che ha inquadrato il doppio dato Istat alla maniera dell’indimenticato allenatore blucerchiato: «Ma se disoccupazione scende e Pil è fermo, nuovi assunti sta tutti in tribuna». È solo una battuta e non va certo presa alla lettera ma le rilevazioni statistiche di ieri, più che alla solita intemerata politica, si prestano a tentare di capire dove sta andando l’economia italiana, caratterizzata da un Pil in piena stagnazione e un’occupazione a livelli alti. Che cosa sta accadendo?

leggi l’articolo di Dario Di Vico su Corriere Economia

 

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La sfida di costruire un mondo di relazioni

Si tratta di riconoscere che ogni individuo esiste solo in rapporto alla comunità e la società nella quale vive; che ogni territorio e ogni paese si colloca nel quadro di ineliminabili vincoli internazionali e planetari; che nessuno si può salvare da solo

leggi l’articolo di Mauro Magatti sul Corriere della Sera

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La spesa per la pubblica istruzione

Nel 2017 la spesa italiana per la pubblica istruzione ammontava a 66 miliardi di euro, leggermente meno della spesa per il pagamento degli interessi sul debito pubblico. Valutando la spesa pubblica per istruzione sia rispetto al Pil, sia rispetto alla spesa pubblica totale, l’Italia si colloca agli ultimi posti delle classifiche europee e dalla crisi del 2007-08 in poi il divario con le medie UE si sta allargando. Il problema riguarda soprattutto l’istruzione terziaria. Tenendo conto della struttura demografica della popolazione, le spese per istruzione pubblica primaria e secondaria del nostro Paese sono poco sopra alle medie UE, mentre quella per istruzione terziaria è al penultimo posto in Europa. Nonostante il recente aumento di spesa privata, la situazione per l’istruzione universitaria è in peggioramento: la spesa complessiva è calata di oltre 600 milioni tra il 2010 e il 2015. L’Italia presenta anche un numero di laureati ben minore della media UE. (leggi il resto dell’articolo)

 

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Enzo Bianchi: Il 29 luglio 2013 scompariva p. Paolo Dall’Oglio

Il 29 luglio 2013 scompariva p. Paolo Dall’Oglio un visionario, un testimone del dialogo con l’Islam, uno che era cristiano “a caro prezzo”, un amico che ho ascoltato e consigliato e che andai a trovare in Siria, al suo monastero, per dirgli la mia vicinanza. Su di lui, che silenzio!

 

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Di Maio apri gli occhi: il Terzo settore è un volano per la crescita di questo Paese

Il vicepremier sulla scia del caso Bibbiano torna ad attaccare cooperative ed onlus. Nel frattempo taglia i fondi alle ong e mortifica l’impegni no slot. Nella sua visione sembra non esserci spazio per la società civile organizzata e l’impresa sociale. Purtroppo (per lui) e per fortuna di chi guarda all’interesse generale quello dell’economia civile è un mondo in crescita e genera sempre più valore sociale ed economico. Sarebbe ora che il ministro del Welfare se ne accorgesse

leggi l’articolo su Vita.it

 

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“Non vedo vie d’uscita per il Governo”. Carlo Cottarelli all’Huffpost

Il Pil italiano è inchiodato allo zero. Per l’economista “Troppo grande la distanza tra le loro promesse e la necessità di ridurre deficit e debito”. Il vero timore è che si sveglino i mercati

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Bobba: Spadafora, “non si possono imbrogliare le carte”

Comunicato stampa

Bobba: Spadafora, “non si possono imbrogliare le carte”
Dichiarazione di Luigi Bobba sul ddl del Governo sul rifinanziamento del Servizio civile

“Sono felice che il Governo abbia emanato un ddl per rifinanziare il Servizio civile, ma il Sottosegretario Vincenzo Spadafora non può imbrogliare le carte”.

Così l’ex Sottosegretario Luigi Bobba con delega al Servizio civile nei governi Renzi e Gentiloni in merito alle dichiarazioni di Spadafora circa il ddl emanato ieri dal Consiglio dei ministri con il quale si rifinanzia il Servizio civile universale per 70 milioni.

“Mi complimento con Spadafora ma affermare che, grazie a questo provvedimento – se andrà in porto -, partiranno “53.000 giovani invece dei 27.000 che sarebbero partiti con i fondi previsti dal Governo PD”, è un vero e proprio imbroglio.”

“Spadafora – continua Bobba – avrebbe dovuto almeno apprezzare che, con gli stanziamenti del  Governo Gentiloni nel 2018, ha potuto far partire più di 53.000 giovani. E se il Governo gialloverde non avesse tagliato i fondi Fami destinati ai giovani titolari di protezione internazionale e una quota di fondi di Garanzia giovani non spesi dalle Regioni del Sud, avremmo oggi un totale di più di 58.000 giovani in servizio”.

“Ma la cosa più sorprendente . conclude Bobba – è che i 70 milioni destinati ad incrementare la dotazione del Servizio civile vengono sottratti al Fondo della Presidenza per le aree degradate relativo al 2019 (noto come fondo periferie).”

“Insomma, per finanziare il Servizio civile si depotenzia il contrasto al disagio delle periferie urbane. Meglio sarebbe stato utilizzare invece le risorse non spese della riforma del Terzo settore che, per via dei notevoli ritardi accumulati nell’ultimo anno nella attuazione della stessa, produrranno un risparmio di quasi 50 milioni.”

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