Suicidio assistito, Parlamento dove sei?

La sentenza della Consulta ha riaperto il dibattito sul suicidio assistito. Ora il Parlamento deve sbloccarsi. Ma non si sa più qual è il “valore primo”

La sentenza della Corte Costituzionale ha riaperto il dibattito sul suicidio assistito sul caso Cappato. L’immobilismo del Parlamento ha imposto ai giudici di regolare un caso particolare e farlo diventare una norma generale.

leggi l’articolo de Il Sussidiario.net

 

Luigi BobbaSuicidio assistito, Parlamento dove sei?
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Youth employment and apprenticeship. Lessons from Italy for Luxenbourg

To what extent does apprenticeship improve the career of the youths? This article exploits a reform of the Italian apprenticeship system to show that apprentices do acquire higher human capital thanks to more firm-oriented training, which leads to long lasting effects on salaries.

L’Italia è un paese dove l’abbandono scolastico è un problema gravissimo (anche nella ricca Lombardia stiamo sopra al 10%) e dove a livello universitario non esiste un’istruzione professionalizzante. Il governo scorso ha ridotto alternanza scuola-lavoro e apprendistato duale, spero ci si ripensi e si passi a vera riforma di istruzione tecnica secondaria e terziaria. Se vogliamo continuare ad essere la seconda manifattura d’Europa questo è la vera riforma da fare, il JobsAct di questa legislatura.

leggi l’articolo scientifico (versione inglese) di Andrea Albanese, Luxembourg Intitute of Socio-Economic Research (LISER), Lorenzo Cappellari, Università Cattolica Milano, CESifo and IZA, Marco Leonardi, Università di Milano and IZA

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Basta parole, facciamo subito l’assegno unico per le famiglie con figli

Francia e Italia vent’anni fa avevano lo stesso andamento demografico, ora i francesi fanno figli, gli italiani non più. E questo ha ripercussioni negative su tutto: sulla crescita, sull’occupazione, sui salari, sulla sostenibilità del nostro stato sociale.

leggi l’articolo di Tommaso Nannicini

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Campiglio: “Più fiducia nel futuro, il voto ai ragazzi migliora la politica”

Il docente di Politica Economica alla Cattolica di Milano: “Lanciai questa proposta quindici anni fa”

“Il voto ai sedicenni? Un atto dovuto”. Luigi Campiglio, docente di Politica economica alla Cattolica di Milano, è stato un precursore dell’estensione del suffragio a chi non ha ancora raggiunto la maggiore età. La sua proposta, datata 2003, fu fatta propria dalle Acli e seguita da diversi disegni di legge, tutti senza esito. Enrico Letta rilancia un’idea che, in fondo, un po’ le appartiene. “È vero. Quando la lanciai, oltre 15 anni fa, (…)”

leggi il resto dell’intervista su Repubblica del 1 ottobre 2019

Intervista a Luigi Campiglio – Più fiducia nel futuro i ragazzi migliorano la politica

Luigi BobbaCampiglio: “Più fiducia nel futuro, il voto ai ragazzi migliora la politica”
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Bobba: una proposta di legge del 2013 per il diritto di elettorato attivo ai cittadini che hanno compiuto il sedicesimo anno di età

La proposta di Enrico Letta di estendere la partecipazione al voto anche ai sedicenni, ha riacceso un dibattito che non è nuovo.

Nel marzo del 2013, proprio all’inizio della legislatura, insieme al collega Dario Nardella – oggi Sindaco di Firenze – depositammo alla Camera una proposta di legge per consentire ai sedicenni di votare per il Sindaco e il Consiglio comunale della propria città.

La proposta nasceva dalla constatazione del progressivo invecchiamento dell’elettorato italiano. Citavo, nella relazione di accompagnamento, uno studio dell’Università Cattolica di Milano nel quale si prevedeva che “entro il 2020 gli elettori di età inferiore ai 35 anni saranno oltre tre milioni in meno rispetto a quelli con più di 65 anni”. Ora il 2020 è ormai alle porte e la previsione formulata più di sei anni fa, si è rivelata del tutto veritiera. Ne deducevo che un elettorato sempre più anziano avrebbe fortemente condizionato le priorità di scelta dei partiti. Infatti, le elezioni si vincono con il consenso della maggioranza dei cittadini, per cui i partiti sono inevitabilmente spinti ad assecondare le richieste dei gruppi – anche quelli di età – più numerosi. Non è un caso che nell’ultimo decennio, il maggior numero di cittadini che vive sotto soglia di povertà assoluta si sia concentrato non più tra gli anziani bensì tra i minori che sperimentano oggi in condizioni di maggior svantaggio nell’accesso ai beni essenziali per una vita dignitosa.

La mia proposta, rispetto a quella di Letta, era forse meno ambiziosa ma più realistica e praticabile. Una possibilità che, come aveva argomentato un autorevole vercellese, – il Prof. Giovanni Bollea, una vita dedicata ai bambini e ai giovani – poteva costituire un’utile “prova” per far sentire questi giovani dei cittadini a pieno titolo, appartenenti innanzitutto ad una comunità locale e in grado di incidere sul destino della stessa.

La seconda ragione risiede nel fatto che questa “prova” potrebbe diventare un volano per  spingerli a prepararsi più adeguatamente, con il raggiungimento della maggiore età, all’accesso al voto per le elezioni politiche.

Ragioni che mi paiono ancora oggi convincenti per evitare che la proposta di Letta si riduca ad un fuoco di paglia e i giovani, proprio perché minoranza numerica, diventino sempre più marginali nelle competizioni elettorali. Cominciamo dunque a far votare i sedicenni per il proprio Sindaco: sarà un primo passo nella giusta direzione.

vai al testo della Proposta di Legge

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