“Gli ammortizzatori sociali non sono panacea di tutti i mali” Francesco Seghezzi

Non ci voleva un genio a capirlo, ma nel I trimestre 2020 è stata la fetta più giovane del mercato del #lavoro a pagare le conseguenze della pandemia con un calo dei nuovi contratti del 13% rispetto allo scorso anno. Gli ammortizzatori sociali non sono panacea di tutti i mali.

 

Luigi Bobba“Gli ammortizzatori sociali non sono panacea di tutti i mali” Francesco Seghezzi
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Luigi Bobba: “Il contribuente diventa un motore di coesione sociale”

Ci sono quasi 16,5 milioni di persone che scelgono di avvalersi del 5 per mille, ovvero più della metà dei contribuenti italiani che presentano una dichiarazione dei redditi con una tassazione positiva. È da loro che bisogna ripartire se non vogliamo – come ha scritto su Vita Giuseppe De Rita – arrenderci allo statalismo dell’emergenza.

La coincidenza tra la campagna fiscale in corso e la Fase 2 della crisi epidemica, ci offre l’occasione per ripensare e rafforzare questo originale strumento di sussidiarietà fiscale – nato nel 2006 –, che viene utilizzato da un numero di contribuenti quasi pari a quelli che optano per l’8 per mille per le diverse confessioni religiose e cinque volte superiore a coloro che si avvalgono del 2 per mille destinato ai partiti politici. Il successo di questa misura evidenzia quanto gli italiani apprezzino il lavoro di tante associazioni, fondazioni e organizzazioni di volontariato che promuovono la ricerca scientifica per combattere malattie mortali, che operano in luoghi di conflitto e di miseria, che si impegnano per la cura e l’educazione dei bambini e dei ragazzi specialmente nei Paesi del Sud del Mondo, che sono vicine agli anziani e alle persone disabili e che proteggono e curano il nostro ambiente e i nostri beni culturali. Tra il 2013 e il 2014, il numero dei contribuenti che utilizzavano il 5 per mille conobbe un’impennata che portò il totale intorno ai 16 milioni per poi conoscere, negli anni successivi, una sostanziale stabilizzazione. Domanda: come raggiungere quell’altro quasi 50% di contribuenti che non si servono della facoltà di indirizzare per una buona causa una parte della tassazione dovuta, diventando così protagonisti della tenuta e della coesione sociale del Paese in un momento così difficile? Ci sono tre strade che si possono percorrere. 

La prima appartiene alla responsabilità del Governo: dimezzare i tempi per l’erogazione del 5 per mille ai beneficiari. Fino ad oggi la prassi era che trascorressero ben due anni da quando il cittadino indicava sul 730 il codice scale dell’ente a cui voleva destinare il suo 5 per mille, al momento in cui il beneficiario riceveva la somma spettante. La riduzione ad un anno darà al contribuente una maggior fiducia che le proprie risorse arrivino velocemente al destinatario e non si perdano nei meandri della burocrazia. 

Secondo: comunicare a un pubblico largo il volto positivo di questa misura di sussidiarietà fiscale, in modo da provare a persuadere anche quei 14 milioni di contribuenti che non hanno mai scelto di utilizzare il 5 per mille. La Rai, servizio pubblico, gioca un ruolo decisivo su questo versante, ma i media e le piattaforme interessate devono essere molteplici. E se questo porterà a rendere insufficienti le risorse del fondo dedicato – 500 milioni –, il Governo provveda a incrementarlo adeguatamente. 

Infine, ci si affretti a rendere operativo il Registro Unico degli Enti di Terzo settore, in modo che tutti coloro che saranno iscritti potranno accedere al 5 per mille, ampliando così la platea dei beneficiari. Platea che, tra l’altro, andrebbe riordinata in quanto vi sono squilibri evidenti tra gli enti di volontariato che ricevono mediamente un importo pari a 7.200 euro e gli enti della ricerca scientifica e della sanità a cui arriva invece una somma pari a circa 225mila euro. 

Parafrasando Giorgio Gaber, la sussidiarietà fiscale non è una bella affermazione da esibire in qualche convegno, ma una strada che può contribuire a rafforzare le reti della solidarietà e favorire la rinascita inclusiva delle nostre comunità. 

scarica la pagina con il mio editoriale nell’allegato alla rivista Vita.it di Giugno 2020

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Al Recovery Plan serve completare la riforma del Terzo settore

Esattamente quattro anni fa la veniva varata la legge 106 del 6 giugno 2016 oggi ancora in buona parte inattuata: registro unico, 5 per mille, servizio civile universale, impresa sociale, social bonus. Portare a termini i relativi provvedimenti attuativi significherebbe dare corpo alle parole del ministro Gualtieri e dotare il Paese di uno strumento importante per immaginare un nuovo modello di politiche economiche e sociali. L’intervento dell’ex sottosegretario e presidente di Terzjus, l’osservatorio sulla riforma del Terzo settore

leggi il mio articolo su Vita.it del 6 giugno 2020

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Luigi Bobba: “L’ESS, espoir de l’Europe”. La Tribune Fonda n°246 «Pour une société du Faire ensemble»

Pour Luigi Bobba, l’établissement d’une économie européenne de l’espoir doit mener les gouvernements et les citoyens à trouver l’issue aux crises actuelles.

Entretien avec Luigi Bobba Secrétaire d’État italien du Travail et des Politiques sociales de 2014 à 2018.

Propos recueillis par Gabriela Martin, secrétaire générale de la Fonda

N°246 – Pour une société du Faire ensemble – Juin 2020

leggi l’intervista qui

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Civitas con Luigi Bobba, “padre” della riforma del Servizio Civile

Primo appuntamento di #Civitas con Luigi Bobba, “padre” della Riforma del Servizio Civile, che passò con il D.Lgs. 40/2017 da Nazionale a Universale.

#Civitas – Progettando la società del dopovirus.” è una serie di interviste con i firmatari di #CentoXCentoServizioCivile, campagna nata per incrementare il #ServizioCivile, per parlare non solo di Servizio Civile ma del futuro che sogniamo.

Cercheremo di capire cosa è significato questo passaggio e in quale direzione dovrebbe andare il SCU in futuro.

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Civitas con Luigi Bobba, "padre" della riforma del Servizio Civile

🔴 Primo appuntamento di #Civitas con Luigi Bobba, "padre" della Riforma del Servizio Civile, che passò con il D.Lgs. 40/2017 da Nazionale a Universale. 💡 "#Civitas – Progettando la società del dopovirus." è una serie di interviste con i firmatari di #CentoXCentoServizioCivile, campagna nata per incrementare il #ServizioCivile, per parlare non solo di Servizio Civile ma del futuro che sognamo. 💬 Cercheremo di capire cosa è significato questo passaggio e in quale direzione dovrebbe andare il SCU in futuro.

Pubblicato da Cento X Cento Servizio Civile su Domenica 7 giugno 2020

 

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Con VITA e Corriere della Sera un “5 per mille ad alto impatto”

«Ci sono quasi 16,5 milioni di italiani che scelgono di avvalersi del 5 per 1000, ovvero più della metà dei contribuenti italiani che presentano una dichiarazione dei redditi con una tassazione positiva. È da loro che bisogna ripartire se non vogliamo – come ha scritto De Rita – arrenderci allo statalismo dell’emergenza. La coincidenza tra la prossima campagna fiscale e la Fase 2 della crisi epidemica, ci offre l’occasione per ripensare e rafforzare questo originale strumento di sussidiarietà fiscale – nato nel 2006 -, che viene utilizzato da un numero di contribuenti quasi pari a quelli optano per l’8 per 1000 per le diverse confessioni religiose e cinque volte superiore a coloro che si avvalgono del 2 per 1000 destinato ai partiti politici. Il successo di questa misura evidenzia quanto gli italiani apprezzino il lavoro di tante associazioni, fondazioni e organizzazioni di volontariato che promuovono la ricerca scientifica per combattere malattie mortali, che operano in luoghi di conflitto e di miseria, che si impegnano per la cura e l’educazione dei bambini e dei ragazzi specialmente nei paesi del Sud del mondo, che sono vicine agli anziani e alle persone disabili e che proteggono e curano il nostro ambiente e i nostri beni culturali». A scriverlo nell’editoriale che apre il fascicolo di 24 pagine in allegato al Corriere della Sera di oggi e al numero di Vita magazine di giugno è Luigi Bobba, già sottosegretario al Welfare e presidente di Terzjus, Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale.

leggi l’articolo su Vita.it del 5 giugno 2020

Luigi BobbaCon VITA e Corriere della Sera un “5 per mille ad alto impatto”
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Rapporti tra le PA e gli enti del Terzo settore, un seminario online

È promosso da Terzjus – Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale il webinar in programma giovedì 11 giugno, dalle ore 14,30 alle 17. Al centro dell’attenzione le potenzialità degli articoli 55 e 56 del Codice del Terzo settore

leggi l’articolo su Vita.it del 4 giugno 2020

“I rapporti tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo Settore. Prospettive e criticità alla luce degli artt. 55-56 del Codice” è il titolo del seminario organizzato da Terzjus – Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale e Club degli amici dell’articolo 55, che si svolgerà il prossimo 11 giugno dalle ore 14.30 alle ore 17 dalla sede del Forum Nazionale del Terzo Settore di Roma, attraverso la piattaforma webinar Go to Meeting (in allegato, in fondo alla pagina, il volantino con le modalità di collegamento).

Il seminario si propone di fare il quadro sulle potenzialità degli articoli 55 e 56 nello sviluppo e promozione dei rapporti tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore, riflettendo anche sugli attuali limiti di queste norme, in relazione sia ai rapporti col Codice dei contratti pubblici – così come emerge anche da alcune interpretazioni del Consiglio di Stato – sia alle concrete prassi operative delle amministrazioni pubbliche.

Presiede e conclude il webinar: Dott. Luigi Bobba presidente di Terzjus.
Introducono: Prof. Avv. Antonio Fici Direttore Scientifico di Terzjus; Avv. Felice Scalvini Consigliere di Amministrazione di Terzjus.
Relazionano: Prof. Gregorio Arena presidente di Labsus, “Sussidiarietà orizzontale ed enti del Terzo settore”;
Dott. Alessandro Lombardi D. G. Terzo Settore, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali “Gli strumenti collaborativi tra PA e Terzo settore nel sistema delle fonti”;
Avv. Luciano Gallo Comitato scientifico di Terzjus “Esperienze e prassi operative nei rapporti tra enti locali ed enti del Terzo settore“.

Intervengono: Dott. Gianluca Budano Consigliere di Amministrazione di Terzjus; Prof. Avv. Marcello Clarich Comitato scientifico di Terzjus; Avv. Piero Fattori Comitato scientifico di Terzjus; Prof. Fabio Giglioni Labsus, Dott. Luca Gori Scuola Superiore Sant’Anna; Prof. Avv. Massimo Luciani Comitato scientifico di Terzjus; Avv. Gabriele Sepio Segretario Generale di Terzjus.

Il seminario sarà una prima occasione per far conoscere Terzjus al variegato mondo del Terzo Settore italiano, agli interlocutori istituzionali e agli studiosi della materia. L’associazione “Terzjus – Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale” ha come obiettivi lo sviluppo e la promozione della cultura e della ricerca sul Terzo Settore, la filantropia e l’impresa sociale con particolare attenzione alla nuova legislazione e al suo impatto sia teorico che pratico per la vita degli Enti di Terzo Settore, nonché dei soggetti coinvolti nella riforma: istituzioni pubbliche fondazioni bancarie, enti ecclesiastici ed investitori etici.

Per informazioni: Dott. Marco Livia – livia@terzjus.it – 334 9717637
Per partecipare al webinar: https://global.gotomeeting.com/join/626177253
Per accedere solo in audio: 02 30578180 codice di accesso 626-177-253

Programma_Seminario_Terzjus_11_giugno_pdf

Volantino_Istruzioni_seminario_Terzjus_11giugno

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Rai News “Emergenza Covid-19: verso una statalizzazione soft del volontariato?” Intervista a Luigi Bobba

Quale dinamica virtuosa deve ispirare l’azione dello Stato insieme a quella del volontariato nell’emergenza Covid? Quali i rischi di una strisciante statalizzazione del volontariato? Ne parliamo con Luigi Bobba, ex presidente nazionale delle Acli ed ex sottosegretario al Welfare.

leggi l’intervista su Rai News del 30 maggio 2020

Luigi BobbaRai News “Emergenza Covid-19: verso una statalizzazione soft del volontariato?” Intervista a Luigi Bobba
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