L’addio a Regis, ex sindaco sempre tra la sua gente

Un uomo che ha dedicato anima e corpo alla sua Cigliano.

Bobba: pensava al bene della comunità

Luigi Bobba lo ricorda così: «Non c’era occasione di incontro per le vie del paese o al termine di qualche riunione, dove Franco non estraesse, dal suo repertorio quasi infinito, una delle tante barzellette che conosceva, suscitando un sorriso o una risata ai suoi interlocutori. Sì, voglio ricordarlo innanzitutto in questo tratto di simpatia umana e di capacita’ di portare una ventata di buon umore nei momenti più diversi della vita di una comunità. La comunità è quella di Cigliano a cui ha voluto bene e che ha servito in diversi modi: come consigliere comunale e come sindaco. Con l’impegno nelle associazioni di volontariato, l’Avis e il gruppo di Protezione civile. Nella comunità cristiana attraverso il Consiglio Pastorale e l’animazione dei Centri di ascolto del Vangelo. Una dedizione a tutto campo che ha segnato le diverse stagioni della sua vita. Non era certo un uomo accomodante e cercava di affermare con decisione le sue idee. Come sindaco, ha dimostrato prima di tutto rispetto per le istituzioni e tenacia nel portare a compimento le scelte che riteneva giuste per la sua comunità. Non ha certo mai avuto paura di difendere e affermare in pubblico le sue convinzioni, anche scontrandosi polemicamente ma sempre nel rispetto dell’interlocutore o avversario politico. Anche recentemente, in alcune iniziative pubbliche, aveva parlato chiaro richiamando tutti a cercare il bene della comunità e in particolare dei bambini che ne rappresentano il futuro. Questo affetto per i più piccoli lo aveva riversato non solo sui suoi figli ma anche in modo speciale sui suoi nipoti e questo tratto di tenerezza di nonno aveva addolcito alcuni tratti un po’ ruvidi del suo carattere. Cigliano perde una figura rilevante, ma valga per lui l’antico detto che “nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta”».

leggi l’articolo su PrimaChivasso.it del 18 Aprile 2021

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I giovani e il servizio civile per tutti. «Sì a un mese di prova in estate»

L’invecchiamento dell’Italia non si cura solo con sostegni indispensabili a famiglia e natalità, ma anche con un deciso investimento sui giovani. Motivarli ampliando l’elettorato attivo dai 16 anni e coinvolgerli in un’alternanza estiva scuola-servizio civile di un mese possono essere i binari per un rilancio sociale e politico. Due proposte che raccolgono consensi crescenti in Parlamento, nel Governo e nella società civile. Due sassi lanciati per smuovere una politica stagnante dal segretario del Pd Enrico Letta e dall’ex sottosegretario alle Politiche sociali Luigi Bobba.

leggi l’articolo di Avvenire del 18 aprile 2021

Luigi BobbaI giovani e il servizio civile per tutti. «Sì a un mese di prova in estate»
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Webtalk “Giovani e impegno civile, due proposte alla politica” di Luigi Bobba

Con Luigi Bobba, Alessandro Rosina e Dario Nardella, VITA e Avvenire rilanceranno la proposta di voto ai sedicenni e l’alternanza scuola/servizio civile. Ne discutiamo con il segretario Pd, Enrico Letta, la ministra Fabiana Dadone e la deputata Maria Teresa Bellucci. Venerdì 16 aprile alle 17,30

di Luigi Bobba su Vita.it del 13 aprile 2021

Il rischio che la proposta del voto ai sedicenni del nuovo segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, cada presto nel dimenticatoio è più che concreto. Da circa venti anni sono state formulate proposte simili, ma finora nessuna hai mai avuto un esito positivo. E dico questo, non per non aver apprezzato la scelta di Letta; anzi, perché vorrei che trovasse una effettiva applicazione.

Muovendo proprio da questo intendimento, ho formulato nelle settimane scorse due proposte che hanno la stessa direzione, ma seguono un percorso diverso. L’obiettivo è quello di un pieno coinvolgimento delle generazioni più giovani in una effettiva partecipazione alla vita sociale e politica del Paese. E sono grato ad Avvenire e a Vita di aver messo queste proposte al centro del webinar del 16 aprile Giovani & Impegno civile – per sottoporle a chi oggi ha responsabilità politiche di rilievo.

Già nel 2013 – nelle prime settimane della XVII legislatura – insieme con il collega parlamentare Dario Nardella (ora sindaco di Firenze), presentammo a firma congiunta alla Camera dei deputati, una proposta di legge per introdurre il voto ai sedicenni nelle elezioni comunali. Non era una novità assoluta, perché in Europa (in Austria, in Scozia, e in alcuni lander della Germania) è gia consentito ai sedicenni di votare per il proprio Sindaco o alle elezioni locali e regionali. D’altra parte, nella nostra proposta citavamo uno studio nel quale si prevedeva che nel 2020, i cittadini con meno di 35 anni sarebbero stati tre milioni in meno rispetto a quelli over 65. E’ proprio quello che è avvenuto e le simulazioni per il 2030 ci dicono che il divario continuerà a crescere. Se non si cambia il peso elettorale delle generazioni più avanti con gli anni sarà sempre maggiore; e i partiti, se vorranno vincere le elezioni, dovranno assecondare sempre di più gli interessi degli anziani piuttosto che quelli dei giovani. Dunque non solo è ragionevole portare nell’arena elettorale le generazioni più giovani, ma è perfino necessario per evitare che coloro che rappresentano gli interessi degli adulti di domani, finiscano per essere confinati in una posizione sempre più marginale e privati della possibilità di influire sulle scelte della propria comunità locale o nazionale. E allora, perché optare di far votare per il Sindaco? Per due ragioni: innanzitutto perché si tratta dell’istituzione che ha meglio retto alla crisi della politica e nella quale maggiormente i cittadini si identificano; e poi, con una Paese composto da più di 8000 comuni, anche per un giovane sedicenne potrebbe essere più facile conoscere le persone e i programmi delle diverse liste elettorali e poter così influire, con il voto, sulle scelte della propria comunità. E tale scelta obbligherebbe i partiti ad ascoltare maggiormente le generazioni più giovani, nonché tener conto delle loro domande nei propri programmi elettorali. La democrazia, si dice, per mordere ha bisogno dei denti. I denti sono anche il peso elettorale delle diverse generazioni.

Ma assocerei a questa proposta – il voto per il proprio sindaco – anche un’altra innovazione che ha lo stesso segno. Ne ho già parlato su questo giornale: introdurre progressivamente nella scuola secondaria e nella formazione professionale un’alternanza scuola /servizio civile (qui l’articolo). Di che si tratta? Inserire nel curriculum formativo dello studente – con gli appositi crediti formativi – un mese di servizio volontario (magari durante l’estate) per i 16/17enni presso un ente del terzo settore che opera nella propria comunità. Ci sono già nella scuola sperimentazioni analoghe, ma qualcosa di sistematico, seppur graduale, ancora non esiste. Ne deriverebbero due conseguenze. La prima: tutti i giovani potrebbero toccare con mano cosa significa fare un servizio per le persone piu fragili o comunque dedicarsi ad un qualche impegno civico e di utilità sociale, rafforzando cosi l’appartenenza alla propria comunità locale. In secondo luogo, questo “servizio civile in prova” potrebbe costituire un utile orientamento per poi prendere una decisione più impegnativa raggiunta la maggiore età, ovvero optare per la scelta di un anno di servizio civile volontario. Insomma un’azione di orientamento, di messa alla prova delle proprie capacità e di conoscenza di problematiche sociali altrimenti fuori dal proprio raggio di azione.

Ecco allora che il voto ai sedicenni per il proprio Sindaco e l’alternanza scuola /servizio civile costituiscono due potenti motori di innovazione: nei confronti dei partiti, affinché mettano in cima alle loro scelte le attese delle generazioni piu giovani. Per gli enti del terzo settore, nel trovarsi di fronte un’occasione straordinaria per motivare e formare dei giovani all’impegno civico e volontario, anche orientandoli al servizio civile. Perché i giovani non sono il nostro futuro, ma il nostro presente.

► Quando: Venerdì 16 aprile alle ore 17,30

► Dove: sulla pagina Facebook di Vita: qui e di Avvenire qui

Luigi BobbaWebtalk “Giovani e impegno civile, due proposte alla politica” di Luigi Bobba
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Il mio ricordo di Franco Regis, già Sindaco di Cigliano

Non c’era occasione di incontro per le vie del paese o al termine di qualche riunione, dove Franco non estraesse, dal suo repertorio quasi infinito, una delle tante barzellette che conosceva, suscitando un sorriso o una risata ai suoi interlocutori. Sì, voglio ricordarlo innanzitutto in questo tratto di simpatia umana e di capacità di portare una ventata di buon umore nei momenti più diversi della vita di una comunità. La comunità, naturalmente, è quella di Cigliano a cui ha voluto bene e che ha servito in diversi modi: come consigliere comunale e come Sindaco; con l’impegno nelle associazioni di volontariato, l’Avis e il gruppo di Protezione civile; nella comunità cristiana attraverso il Consiglio Pastorale e l’animazione dei Centri di ascolto del Vangelo. Una dedizione a tutto campo che ha segnato le diverse stagioni della sua vita. Non era certo un uomo accomodante e cercava di affermare con decisione le sue idee. Come Sindaco, ha dimostrato prima di tutto rispetto per le istituzioni e tenacia nel portare a compimento le scelte che riteneva giuste per la sua comunità. Non ha certo mai avuto paura di difendere e affermare in pubblico le sue convinzioni, anche scontrandosi polemicamente ma sempre nel rispetto dell’interlocutore o avversario politico. Anche recentemente, in alcune iniziative pubbliche, aveva parlato chiaro richiamando tutti a cercare il bene della comunità e in particolare dei bambini che ne rappresentano il futuro. Questo affetto  per i più piccoli lo aveva riversato non solo sui suoi figli ma anche in modo speciale sui suoi nipoti e questo tratto di tenerezza di nonno aveva addolcito alcuni tratti un po’ ruvidi del suo carattere. Cigliano perde una figura rilevante, ma valga per lui l’antico detto che “nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta”. 

Luigi Bobba

Luigi BobbaIl mio ricordo di Franco Regis, già Sindaco di Cigliano
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“Giovani & impegno civile: due proposte per la politica”, venerdì 16 Aprile 2021

“Giovani & impegno civile: due proposte per la politica”

promosso da Vita e Avvenire

  • Alternanza scuola/servizio civile aperta a tutti giovani tra i 16 e i 18 anni
  • Voto ai 16/17enni per il sindaco

Ne discutiamo con:
Luigi Bobba – presidente di Terzjus
Alessandro Rosina – demografo
Dario Nardella – sindaco di Firenze
Fabiana Dadone – ministro per le Politiche giovanili
Enrico Letta – segretario del Partito Democratico
Maria Teresa Bellucci – deputata di Fratelli d’Italia

introducono:
Marco Tarquinio – direttore di Avvenire
Riccardo Bonacina – fondatore di Vita

modera:
Stefano Arduini – direttore di Vita

VENERDÌ 16 APRILE 2021 – ORARIO EVENTO: 17.30 ➝ 19.00

In diretta sulle pagine YouTube di VITA e AVVENIRE

In diretta sulle pagine Facebook di VITA e AVVENIRE

Luigi Bobba“Giovani & impegno civile: due proposte per la politica”, venerdì 16 Aprile 2021
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Nicolas Schmit: «Così costruirò il Piano d’Azione per il Pilastro sociale europeo»

Nella prima puntata de “I dialoghi con l’Europa”, Luca Jahier incontra il Commissario europeo per l’Occupazione e i Diritti sociali in vista del Summit di Porto del 7 maggio: «Il Pilastro Sociale segna un principio importante su come dovrebbe essere organizzato il nostro sistema di protezione sociale. Il Piano d’Azione è il modo in cui possiamo tradurre questi principi in politiche concrete». L’economia? «Se non sarà sociale, servirà a ben poco»

Luca Jahier, ex Presidente del Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese), l’organo dell’Unione Europea che rappresenta la voce della società civile europea, incontrerà con il ciclo di interviste “I dialoghi con l’Europa” personalità e autorità politiche dell’Unione. La prima puntata, dal titolo “Le sfide del Piano d’azione sul Pilastro sociale dell’UE in vista del Summit di Porto del 7 maggio”, è una conversazione con Nicolas Schmit, parlamentare europeo lussemburghese, del gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) che nella Commissione Von Der Leyen è Commissario per l’occupazione e i diritti sociali. All’interno del testo è disponibile il video integrale del dialogo in lingua inglese.

leggi l’intervista su Vita.it dell’8 aprile 2021

 

Luigi BobbaNicolas Schmit: «Così costruirò il Piano d’Azione per il Pilastro sociale europeo»
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“La fiscalità degli enti del Terzo Settore nel diritto interno e comunitario” Terzjus webinar, 13 aprile ore 16

Sono lieto di invitarti al webinar di Terzjus
“La fiscalità degli enti del Terzo Settore nel diritto interno e comunitario”
che si terrà martedì 13 aprile alle ore 16 in diretta Youtube

Luigi Bobba, Presidente Terzjus

MODERA
Maria Carla De Cesari, Caporedattore Norme e Tributi – Il Sole 24 Ore
INTRODUCE
Luigi Bobba, Presidente Terzjus
INTERVENTI RELATORI
La fiscalità del Terzo settore: tra diritto interno ed eurounitario
Gabriele Sepio, Segretario generale dell’Associazione Terzjus
Agevolazioni fiscali e rilevanza sociale delle attività esercitate
Thomas Tassani, Università di Bologna
Norme fiscali italiane al vaglio UE e le procedure di infrazione
Marco Miccinesi, Università Cattolica di Milano
La fiscalità delle attività commerciali e delle imprese sociali
Filippo Dami, Università di Siena
TAVOLA ROTONDA
Il ruolo della fiscalità nell’evoluzione dell’economia sociale e del Terzo settore
Interventi programmati degli associati di Terzjus
CONCLUSIONI
Fisco e terzo settore: tra equità e sussidiarietà
Ernesto Maria Ruffini, Direttore generale dell’Agenzia delle Entrate

Luigi Bobba“La fiscalità degli enti del Terzo Settore nel diritto interno e comunitario” Terzjus webinar, 13 aprile ore 16
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Tecnologia. Un vicino di casa digitale per la cura degli anziani

Una piattaforma e un’app consentono di incrociare la domanda e l’offerta di servizi gratuiti. Un’idea presa in prestito dal Giappone che favorisce la coesione sociale

Immaginate un citofono virtuale e un numero sconfinato di vicini di casa. Ma anche la possibilità di donare il proprio tempo in modo flessibile. Al tempo del lockdown, ormai lo sappiamo, la solidarietà viaggia sulla rete. Talmente veloce che riesce a superare persino il digital divide generazionale, quella specie di blocco che si instaura sul piano psicologico e culturale e impedisce all’anziano di sfruttare appieno le risorse del web. Esattamente il nodo che intende sciogliere Stefano Laddaga con la piattaforma (http://vita.casa) che è anche una app ma si può consultare direttamente dal browser.

leggi l’articolo di Paolo Viana su Avvenire di sabato 3 aprile 2021

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Al ministero del Lavoro controlli e coordinamento degli uffici Runts

Le modalità disomogenee degli attuali elenchi rendono necessario un costante collegamento con le autonomie

Spetta al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali assicurare l’uniforme applicazione del ‘diritto del Terzo settore’ e l’efficacia dei sistemi dei controlli ai fini dell’accesso nel Registro Unico del Terzo settore (RUNTS). Queste le indicazioni che emergono in base alla lettura puntuale delle previsioni del Dlgs 117/2017 (Codice del Terzo settore o “CTS”) e della disciplina contenuta nel decreto istitutivo del RUNTS (D.M. 15 settembre 2020 n. 106). Il Ministero riveste un ruolo di prim’ordine nella fase di coordinamento e popolamento iniziale delle sezioni del RUNTS,nonché di gestione complessiva del Registro unico, mediante una struttura articolata a livello regionale e provinciale, che potrà garantire maggiore coerenza e uniformità applicativa agli enti in sede di iscrizione. 

leggi il mio articolo su Il Sole 24 Ore del 26 marzo 2021

 

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Una rivoluzione che mette al centro le nuove generazioni

Assegno unico: l’analisi di Alessandro Rosina

“Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso” dice un proverbio cinese attribuito a Confucio. Lo stesso vale per l’Assegno unico e universale per i figli (AUUF). Sarebbe stato utile alle famiglie italiane per rispondere alle difficoltà economiche e all’insicurezza verso il futuro durante la Grande recessione del 2008. O quantomeno in tempo per affrontare l’impatto della crisi sanitaria. Una proposta di istituzione di tale misura è rimasta, invece, per vari anni ferma in Parlamento, per poi trovare nuovo impulso nel contesto del Family Act.

leggi l’articolo di Alessandro Rosina su Il sole 24 Ore del 31 marzo 2021

 
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