L’ecosistema delle imprese, del Terzo settore, dell’università promuove la condivisione di soluzioni efficaci per il governo del cambiamento: rimuoviamo ostacoli e superiamo pregiudizi per valorizzare davvero le differenze.
Così partecipiamo insieme alla rinascita del Paese
Oltre la tenaglia fra stato e mercato: “l’ecologia delle istituzioni”
Alcuni mesi fa (per la precisione, all’inizio della primavera, in uno scenario che – per quanto non remoto – è ormai completamente mutato, a riprova di quanto questa strana stagione ci ponga di fronte a continui rivolgimenti di fronte), chi scrive offriva dalle pagine di questo sito una piccola riflessione sulla necessità di una “ecologia istituzionale” che possa, all’esito del “tempo di pandemia” dal quale siamo attraversati, rinnovare alcune delle coordinate che determinano gli equilibri attuali fra i poteri pubblici e i cittadini.
Premessa del discorso è che, più che di veri punti di equilibrio, si debba parlare di “dis-equilibri”, ossia di approdi sdrucciolevoli ed insicuri, prodotti di lunghi rivolgimenti mai pienamente maturati; del perdurare, accanto a non del tutto dischiusi embrioni di cambiamento, di una grammatica antica del diritto e del potere (ancora imperniata sul dominio concettuale dell’arsenale ideologico della statualità moderna), lasciata a gestire – inadeguatamente – un magmatico divenire della realtà socio-economica.
Leggi l’intero articolo di Giulio Stolfi su Comunità di Connessioni del 4 Settembre 2021
Osservatorio CPI: “Quattro punti per una ripresa”
Cosa è emerso dal quarantasettesimo Forum The European House – Ambrosetti che si è concluso ieri a Cernobbio? Impossibile riassumere tutti i temi toccati in tre giorni di intense discussioni cui hanno partecipato politici, imprenditori e accademici italiani. Mi limiterò quindi ad alcune “pillole”.
Prima pillola: la fiducia nelle prospettive di breve periodo della nostra economia resta elevata. Come ha sottolineato lo stesso Draghi, la forte crescita che stiamo sperimentando è un normale rimbalzo dopo la crisi dello scorso anno, ma il rimbalzo è forte: secondo le mie stime, nel primo trimestre del prossimo anno dovremmo aver raggiunto il livello del Pil che avevamo prima del Covid. Il rischio principale nei prossimi mesi è rappresentato da un possibile ritorno alle chiusure. Da qui la necessità di procedere con le vaccinazioni, l’arma principale che abbiamo contro il Covid. Draghi ha parlato di obbligo vaccinale come risorsa finale. Non facciamo polemiche su questo punto. Intanto, come intende fare il governo, procediamo con l’estensione dell’obbligo del Green Pass per accedere ai luoghi relativamente più affollati. Poi si vedrà. Un importante punto emerso nel Forum Ambrosetti riguarda la necessità di procedere con le vaccinazioni in tutto il mondo, se vogliamo stare tranquilli. A livello mondiale il numero dei contagi resta elevato (seicentomila nuovi casi al giorno), non troppo lontano dal picco (di poco superiore agli ottocentomila casi) della scorsa primavera. Se le cose migliorano da noi e nel resto d’Europa, ma non altrove, il rischio che da qualche altra parte del mondo germoglino nuove varianti non è trascurabile. I Paesi avanzati dovrebbero quindi preoccuparsi che sia vaccinata anche la popolazione dei Paesi emergenti e a reddito più basso. Il costo di sussidiare tali vaccinazioni è minuscolo rispetto a quello di un prolungamento della pandemia.
Seconda pillola: il rischio di un persistente aumento dell’inflazione esiste ma, per ora, è considerato dai più sopportabile. Un persistente aumento dell’inflazione sarebbe problematico in sé (a chi piace l’inflazione?) e, soprattutto, per le sue implicazioni in termini di politica monetaria: se le banche centrali, in risposta a uno stabile aumento dell’inflazione, smettessero di comprare titoli di stato e aumentassero i tassi di interesse le conseguenze per paesi come l’Italia, ad alto debito, potrebbero essere serie. L’inflazione è aumentata a partire da gennaio, al di qua e al di là dell’Atlantico, ma, per ora, è l’opinione prevalente che si tratti di un naturale rimbalzo dei prezzi: la domanda torna a livelli normali, dopo la depressione da Covid, i prezzi tornano a livelli normali. Naturalmente questo comporta che si osservi presto un rallentamento dell’inflazione. Dati preliminari sui prezzi di agosto indicano, fortunatamente, una frenata nel Paese che forse è più sensibile al rischio di inflazione: in Germania ad agosto il tasso mensile di inflazione è stato zero (dopo un aumento di quasi un punto percentuale in luglio). Speriamo duri.
Terza pillola: l’opinione prevalente è che il Pnrr rappresenti il primo piano organico di crescita che il nostro Paese ha da tanti anni. Concordo. Alcuni aspetti potranno non piacere, ma nel complesso è un piano valido. I finanziamenti europei ne sostengono l’esecuzione. Non ne garantiscono però l’esecuzione. A questo proposito, la prima incognita è politica. Quanto durerà il governo? Qui i pareri sono discordi, anche se è chiara una cosa: le recenti schermaglie tra i partiti su aspetti specifici (il piano vaccini, gli sbarchi, lo ius soli, eccetera) non sembrano di per sé sufficienti a spaccare l’attuale coalizione: nessuno si prenderebbe la responsabilità. L’unico rischio è legato all’elezione del Presidente della Repubblica che potrebbe diventare l’occasione per puntare a elezioni nella prossima primavera. Qui l’incertezza è massima per cui non mi metto a speculare su cosa accadrà. Il mio auspicio è che il governo continui a lavorare fino alla scadenza naturale della legislatura. Nel complesso sta operando bene ed è necessario che continui a operare per fare in modo che le importanti riforme previste dal Pnrr siano non solo portate avanti, ma mettano radici.
Quarta e ultima pillola: questa riguarda, come avrebbe detto Arthur Conan Doyle per bocca di Holmes, “the dog that didn’t bark”. Con qualche eccezione non si è parlato di debito pubblico. O, meglio, si è parlato di debito solo con riferimento alla necessità di cambiare le regole europee sui conti pubblici, ossia il Patto di Stabilità sospeso nel triennio 2020-22. Il coro è stato unanime da parte dei commentatori italiani sulla necessità di renderlo meno stringente. O quasi unanime, visto che qualcuno (ad esempio Veronica De Romanis) ha ricordato che il vincolo vero è rappresentato non dalle regole europee ma dai mercati finanziari che comprano i nostri titoli di stato. In realtà, finché la Bce, tramite la Banca d’Italia, continua la politica di acquisti di titoli di stato italiani (e non) il problema non si pone. Ma quanto andranno avanti questi acquisti dipende dall’inflazione. Per ora stiamo tranquilli (vedi seconda pillola), ma questi acquisti non dureranno comunque per sempre. Siamo tutti keynesiani, ma, proprio perché siamo keynesiani, una volta assicurata la ripresa anche la politica di bilancio dovrà normalizzarsi, quali che siano le regole europee.
Leggi l’articolo di Carlo Cottarelli su La Stampa del 06 settembre 2021 su Osservatorio CPI
Formazione professionale, il modello funziona ma a due velocità: Centro e Sud arrancano
La mappa dell’Inapp: gli iscritti sono triplicati, ma le Regioni del Nord sono spedite nell’aggiornare e offrire percorsi di studio legati ai cambiamenti nel mercato del lavoro mentre le altre faticano. Così gli Its sono ancora eccellenze per pochi. Gli sbocchi occupazionali
Avanzi – Sostenibilità per Azioni: “Ecco come funzionerà la borsa dell’impatto sociale”
In questo episodio di a|podcast parleremo della Borsa dell’Impatto Sociale. Da dove e quando nasce l’idea di un mercato di capitali per imprese a impatto sociale e quali saranno i suoi sviluppi futuri? A rispondere a queste e ad altre curiosità Davide Dal Maso, Partner di Avanzi e Vicepresidente del Comitato per la Borsa dell’Impatto Sociale.
L’idea di una Borsa Sociale nasce 15 anni fa in Avanzi e solo in tempi recenti ha iniziato a concretizzarsi grazie al contributo di Torino Social Impact, che ha ripreso e rilanciato questo progetto.
leggi l’articolo su Avanzi – Sostenibilità per Azioni del 1 settembre 2021
Global Inclusion 2021 – L’orizzonte dell’equità – 15 settembre
Transizione energetica, la strategia di Eni – Il Sole 24 ORE
Interessante intervista de Il Sole 24 Ore a “La Bella Energia dell’Italia” Adnkronos Italy Expo 2020 in cui Claudio Descalzi spiega la trasformazione e la strategia di Eni nel cammino verso il 2050. #transizioneenergetica
Il Pd su ampliamento Amazon: “Bisogna dare merito alla tenacia dell’ex sindaco Maura Forte”
Il PD di Vercelli accoglie positivamente la notizia dell’ampliamento del centro Vercellese di Amazon, azienda insediatasi nel nostro territorio nel 2016 grazie al lavoro dell’amministrazione di centro-sinistra guidata da Maura Forte. Il potenziamento del polo logistico di Amazon permetterà di creare nuovi posti di lavoro, in aggiunta ai circa 500 lavoratori a tempo indeterminato già assunti e ai molti stagionali occupati nei differenti picchi di attività dell’azienda.
In questi mesi abbiamo assistito a numerose crisi aziendali sul nostro territorio, con chiusure di stabilimenti e licenziamenti. Per questo, la buona notizia del potenziamento del centro di Larizzate è ancora più sentita, rappresentando una boccata di ossigeno per creare nuove occasioni occupazionali.
Bisogna dare merito alla tenacia con cui l’ex sindaco Maura Forte ha operato durante il suo mandato per convincere Amazon a investire sul nostro territorio. Su questo punto, la stessa dichiara: “accolgo con soddisfazione il risultato di questo ampliamento, già previsto negli accordi sottoscritti nel 2016, quando con la mia giunta abbiamo lavorato con impegno e serietà per creare le condizioni con cui superare la competizione di altre città del nord Italia e portare a Vercelli il terzo insediamento del colosso americano. Soddisfazione anche per aver accolto una azienda che, negli anni, oltre ad aver creato occupazione, ha realizzato molte attività di solidarietà a livello territoriale”.
Maria Moccia Segretario PD Vercelli