L’economista saluta con soddisfazione l’ipotesi di un governo giallo rosso: «era quello che su Vita.it auspicavo già a marzo scorso. È una grande occasione. Come ha detto Delrio la base del contratto di governo devono essere ambiente, sociale, lavoro e giustizia fiscale»
Non so se l’analogia con la Germania possa reggere. Lì il patto era tra due partiti strutturati. Qui, uno dei due, è un non partito con una linea politica e programmatica alquanto ondivaga e un sistema di presa delle decisioni per nulla trasparente. Se non si vuole andare al voto, forse meglio un governo di un anno con pochi punti fermi. Qualcosa di simile a quanto avvenne alla fine del ’94 con il governo Dini. Un tempo ragionevole per evitare altri guai al Paese e ai partiti di ridefinire qualche orizzonte programmatico chiaro da sottoporre al vaglio degli elettori. Ma la posizione di Becchetti merita di essere discussa…
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