Commercialisti e Terzo settore, ruolo chiave per l’organo di controllo

Con la circolare «Riforma del Terzo settore: elementi professionali e criticità applicative» pubblicata ieri il Consiglio nazionale dei commercialisti torna ad analizzare la Riforma del Terzo settore cercando di sciogliere alcuni nodi sulle questioni legate al periodo transitorio del Codice (Dlgs 117/2017 o Codice del Terzo settore).

leggi l’articolo di Gabriele Sepio su Norme & Tributi + del Sole 24 Ore del 22 Aprile 2021

Luigi BobbaCommercialisti e Terzo settore, ruolo chiave per l’organo di controllo
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Un patto per il lavoro che darà senso al mondo che cambia

Come evidenziato nelle ricerche sulla questione della società e dell’economia dei dati, le classifiche internazionali ci vedono arrancare nella digitalizzazione. Segno che una vasta parte della società ha bisogno di accompagnamento al rapporto con l’innovazione tecnica. Occorre partire dalla concretezza di quelle che io chiamo le “passioni tristi” degli interessi diffusi e molecolari, per comprendere come accompagnare la sfera del sociale a confrontarsi con le “passioni fredde” della potenza del dato, del calcolo, della tecnica. Per colmare questo iato tra passioni tristi e passioni fredde, occorre ragionare su due temi: cosa mettere in mezzo tra i flussi delle internet company e l’orizzontalità della moltitudine che li subisce e per non subirli, come metterci assieme e assumere voce.

leggi l’articolo di Aldo Bonomi su Il Sole 24 Ore del 

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“Un’eredità fertile. Riformare la legge d’imposta sulle Successioni e Donazioni per rimettere in circolo la ricchezza”

Giovedì 29 aprile dalle ore 16.00, Terzjus e Fondazione Italia Sociale propongono un webinar di presentazione della proposta di riforma della Legge sulle Successioni e Donazioni formulata per iniziativa di Fondazione Italia Sociale, per agevolare la destinazione filantropica dei lasciti, rimettere in circolo la ricchezza ed al tempo stesso promuoverne una distribuzione più equa.
Partecipano al commento della proposta il Consiglio Nazionale del Notariato, il Comitato Testamento Solidale, AIRC, il Forum Nazionale del Terzo settore ed il CNEL.
Facciamo pochi figli, invecchiamo senza eredi diretti, risparmiamo e accumuliamo per paura del futuro e non facciamo testamento, con la conseguenza che il patrimonio familiare viene trasferito a parenti di cui non conosciamo o ricordiamo l’esistenza.
Una scelta inconsapevole quella dei figli del Bel Paese che però fotografa a tinte forti quella  che in gergo si chiama “ricchezza inattiva” perché non contribuisce all’economia reale e che, in tempi di Covid, è una opportunità persa.
In un tempo di disuguaglianze crescenti, infatti, torna di attualità riconsiderare una tassazione più equa sulle successioni. Potrete seguire l’evento del prossimo 29 aprile a partire dalle ore 16.00, in diretta streaming sul canale Youtube di Tezjus clikkando sul seguente link https://www.youtube.com/channel/UC30WOLTsOvgnOCelO-GGI9A Durante l’evento “Un’eredità fertile“, verrà presentata la proposta di Fondazione Italia Sociale che va in questa direzione, ragionando senza pregiudizi su un tema che è quasi del tutto assente dal dibattito pubblico.
L’Osservatorio Terzjus ha deciso di promuovere questo webinar per raccogliere e rilanciare la proposta redatta dalla Fondazione Italia sociale, di riforma della legge sulle successioni e donazioni al fine di agevolare la destinazione filantropica dei lasciti. Si tratta di una proposta in linea con gli intenti della riforma del Terzo settore, in quanto sempre di più sarà necessario che gli Enti del Terzo Settore trovino un sostegno finanziario mediante le donazioni di cittadini ed imprese e che la leva fiscale dello Stato incoraggi le famiglie a promuovere buone cause insieme ad un accesso più equo alla ricchezza.
Promuovere quindi scelte più consapevoli,  a vantaggio della comunità, senza mettere le mani nelle tasche degli italiani, questa la proposta della Fondazione Italia Sociale, presentata durante l’evento da Gabriele Sepio, Segretario Generale di Terzjus e Consigliere della Fondazione, rivedendo le soglie e le aliquote, tutelando i gradi di parentela diretta, ma aumentando progressivamente le imposte per i discendenti più lontani (dal quarto grado in avanti). La finalità è quindi incentivare, azzerando le tasse, chi, non avendo discendenti prossimi, intende destinare i propri beni a scopi di interesse sociale.
Una riforma della Legge d’imposta sulle Successioni e Donazioni sarebbe una misura di equità con cui chi ha avuto fortuna e possibilità di accumulare nella vita può contribuire al benessere di molti. Potrebbero trarne vantaggio organizzazioni non profit, università, scuole, musei, ospedali. L’obiettivo è rimettere la ricchezza in circolo e al tempo stesso promuovere il bene comune. Perché, altrimenti, la ricchezza che resta inattiva finisce con il rendere il futuro insostenibile per tutti.
Dopo l’introduzione curata da Gianluca Salvatori, Segretario Generale della Fondazione Italia Sociale, presenterà la proposta di modifica legislativa, Gabriele Sepio, Segretario Generale di Terzjus nonché Consigliere della Fondazione.

A seguire interverranno sempre moderati da Sara Vinciguerra, Responsabile Comunicazione di Terzjus:

·       Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Terzo settore
·       Rossano Bartoli, Portavoce del Comitato Testamento Solidale
·       Niccolò Contucci, Direttore di AIRC
·       Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo settore
·       Giampaolo Gualaccini, Consigliere del CNEL, Capo delegazione Terzo settore non profit

Le conclusioni sono affidate a Luigi Bobba Presidente di Terzjus.

Il testo della proposta di riforma della Legge d’imposta sulle Successioni e Donazioni è presentato e commentato su CIVIC Quaderni di Fondazione Italia Sociale | Un’eredità fertile, disponibile al download gratuito su http://becivic.it/civicn3/

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«Con Letta. per il Pd inizia la fase 3 Sulle elezioni si torni al Mattarellum»

Filippo Andreatta al neo leader allievo del padre: non sia più un partito di «ex» qualcosa

Professor Andreatta, i vecchi bolognesi ancora ricordano la campagna elettorale che suo padre Beniamino, candidato sindaco Dc, fece contro i comunisti nel 1985, e in particolare contro i «fittoni» con cui la giunta rossa voleva delimitare la prima Ztl…

«Papà lo ricordava volentieri. Lo slogan era: “I fittoni mandateli a Vilnius, per difendere i patrioti lituani dai carri armati sovietici”».

leggi l’intervista sul Corriere della Sera del 12 aprile 2021 pag. 11

 

 

Luigi Bobba«Con Letta. per il Pd inizia la fase 3 Sulle elezioni si torni al Mattarellum»
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Iniziativa. I giovani e il servizio civile per tutti. «Sì a un mese di prova in estate»

Durante l’incontro promosso da “Avvenire” e “Vita”, è emerso un fronte trasversale favorevole all’investimento sin da subito di risorse e progetti a favore delle nuove generazioni

Le sfide sul tavolo​

1 La proposta di Bobba. Un’alternanza Scuola-Servizio civile rivolta a tutti i ragazzi e le ragazze tra i 16 e 18 anni e la possibilità di votare per l’elezione dei sindaci. È la doppia proposta avanzata da Luigi Bobba, presidente di Terzjus (Osservatorio di diritto del Terzo Settore) e già sottosegretario al Lavoro. L’idea dell’alternanza tra scuola e SC, che può essere inserita nel curriculum del giovane con l’acquisizione di crediti formativi, venne lanciata con un intervento su Avvenire nel 2020 (tinyurl.com/f38v4483), nel quale Bobba parlava di «un’esperienza di educazione civica sul campo, un modo per qualificare e rafforzare l’appartenenza alla propria comunità». Nel 2013, invece, con l’ex collega parlamentare Dario Nardella (ora sindaco di Firenze), venne depositata una proposta di legge per far votare i 16enni per il proprio Sindaco.

2 Il voto ai sedicenni. In Italia per votare alle elezioni politiche per la Camera, e per le amministrative, si deve avere raggiunto la maggiore età, 18 anni. Lo prevede la Costituzione. Possono eleggere senatori e senatrici, invece, i cittadini con più di 25 anni. La legge di riforma costituzionale per abbassare questo limite a 18 anni è stata approvata alla Camera nel 2019, ma poi l’iter si è interrotto. Da tempo si parla anche di estendere il diritto di voto ai sedicenni. La proposta è stata rilanciata da Enrico Letta nel discorso che ha fatto il 14 marzo 2021 all’Assemblea nazionale del Partito Democratico che lo ha eletto nuovo segretario. La stessa idea era stata messa in campo da Walter Veltroni nel 2007, una volta diventato segretario Pd, e riproposta dallo stesso Letta nel 2019. Del 2015 una proposta di legge analoga della Lega Nord.

3 Il servizio civile universale. È dal 2005 che il Parlamento ha sospeso il servizio di leva obbligatorio, sia quello militare che quello civile per gli obiettori di coscienza. Come per le Forze armate, anche il servizio civile è diventato volontario. Poi nel 2016 è stato coinvolto nella riforma del Terzo settore, diventando “universale”: nelle intenzioni doveva essere accessibile a tutti coloro che ne avessero fatto domanda. L’inadeguatezza dei fondi però finora lo ha impedito e le richieste sono ogni anno almeno il doppio dei posti. Numerose in questi anni le proposte di reintrodurre un servizio civile obbligatorio, di durata inferiore all’anno attuale, come scuola di cittadinanza e impegno civico. Un progetto che si scontra con due difficoltà: creare progetti per un bacino di circa 400 mila giovani l’anno (rispetto ai 50mila attuali) e trovare risorse economiche commisurate.

leggi l’articolo su Avvenre di sabato 17 aprile 2021

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L’addio a Regis, ex sindaco sempre tra la sua gente

Un uomo che ha dedicato anima e corpo alla sua Cigliano.

Bobba: pensava al bene della comunità

Luigi Bobba lo ricorda così: «Non c’era occasione di incontro per le vie del paese o al termine di qualche riunione, dove Franco non estraesse, dal suo repertorio quasi infinito, una delle tante barzellette che conosceva, suscitando un sorriso o una risata ai suoi interlocutori. Sì, voglio ricordarlo innanzitutto in questo tratto di simpatia umana e di capacita’ di portare una ventata di buon umore nei momenti più diversi della vita di una comunità. La comunità è quella di Cigliano a cui ha voluto bene e che ha servito in diversi modi: come consigliere comunale e come sindaco. Con l’impegno nelle associazioni di volontariato, l’Avis e il gruppo di Protezione civile. Nella comunità cristiana attraverso il Consiglio Pastorale e l’animazione dei Centri di ascolto del Vangelo. Una dedizione a tutto campo che ha segnato le diverse stagioni della sua vita. Non era certo un uomo accomodante e cercava di affermare con decisione le sue idee. Come sindaco, ha dimostrato prima di tutto rispetto per le istituzioni e tenacia nel portare a compimento le scelte che riteneva giuste per la sua comunità. Non ha certo mai avuto paura di difendere e affermare in pubblico le sue convinzioni, anche scontrandosi polemicamente ma sempre nel rispetto dell’interlocutore o avversario politico. Anche recentemente, in alcune iniziative pubbliche, aveva parlato chiaro richiamando tutti a cercare il bene della comunità e in particolare dei bambini che ne rappresentano il futuro. Questo affetto per i più piccoli lo aveva riversato non solo sui suoi figli ma anche in modo speciale sui suoi nipoti e questo tratto di tenerezza di nonno aveva addolcito alcuni tratti un po’ ruvidi del suo carattere. Cigliano perde una figura rilevante, ma valga per lui l’antico detto che “nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta”».

leggi l’articolo su PrimaChivasso.it del 18 Aprile 2021

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I giovani e il servizio civile per tutti. «Sì a un mese di prova in estate»

L’invecchiamento dell’Italia non si cura solo con sostegni indispensabili a famiglia e natalità, ma anche con un deciso investimento sui giovani. Motivarli ampliando l’elettorato attivo dai 16 anni e coinvolgerli in un’alternanza estiva scuola-servizio civile di un mese possono essere i binari per un rilancio sociale e politico. Due proposte che raccolgono consensi crescenti in Parlamento, nel Governo e nella società civile. Due sassi lanciati per smuovere una politica stagnante dal segretario del Pd Enrico Letta e dall’ex sottosegretario alle Politiche sociali Luigi Bobba.

leggi l’articolo di Avvenire del 18 aprile 2021

Luigi BobbaI giovani e il servizio civile per tutti. «Sì a un mese di prova in estate»
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Webtalk “Giovani e impegno civile, due proposte alla politica” di Luigi Bobba

Con Luigi Bobba, Alessandro Rosina e Dario Nardella, VITA e Avvenire rilanceranno la proposta di voto ai sedicenni e l’alternanza scuola/servizio civile. Ne discutiamo con il segretario Pd, Enrico Letta, la ministra Fabiana Dadone e la deputata Maria Teresa Bellucci. Venerdì 16 aprile alle 17,30

di Luigi Bobba su Vita.it del 13 aprile 2021

Il rischio che la proposta del voto ai sedicenni del nuovo segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, cada presto nel dimenticatoio è più che concreto. Da circa venti anni sono state formulate proposte simili, ma finora nessuna hai mai avuto un esito positivo. E dico questo, non per non aver apprezzato la scelta di Letta; anzi, perché vorrei che trovasse una effettiva applicazione.

Muovendo proprio da questo intendimento, ho formulato nelle settimane scorse due proposte che hanno la stessa direzione, ma seguono un percorso diverso. L’obiettivo è quello di un pieno coinvolgimento delle generazioni più giovani in una effettiva partecipazione alla vita sociale e politica del Paese. E sono grato ad Avvenire e a Vita di aver messo queste proposte al centro del webinar del 16 aprile Giovani & Impegno civile – per sottoporle a chi oggi ha responsabilità politiche di rilievo.

Già nel 2013 – nelle prime settimane della XVII legislatura – insieme con il collega parlamentare Dario Nardella (ora sindaco di Firenze), presentammo a firma congiunta alla Camera dei deputati, una proposta di legge per introdurre il voto ai sedicenni nelle elezioni comunali. Non era una novità assoluta, perché in Europa (in Austria, in Scozia, e in alcuni lander della Germania) è gia consentito ai sedicenni di votare per il proprio Sindaco o alle elezioni locali e regionali. D’altra parte, nella nostra proposta citavamo uno studio nel quale si prevedeva che nel 2020, i cittadini con meno di 35 anni sarebbero stati tre milioni in meno rispetto a quelli over 65. E’ proprio quello che è avvenuto e le simulazioni per il 2030 ci dicono che il divario continuerà a crescere. Se non si cambia il peso elettorale delle generazioni più avanti con gli anni sarà sempre maggiore; e i partiti, se vorranno vincere le elezioni, dovranno assecondare sempre di più gli interessi degli anziani piuttosto che quelli dei giovani. Dunque non solo è ragionevole portare nell’arena elettorale le generazioni più giovani, ma è perfino necessario per evitare che coloro che rappresentano gli interessi degli adulti di domani, finiscano per essere confinati in una posizione sempre più marginale e privati della possibilità di influire sulle scelte della propria comunità locale o nazionale. E allora, perché optare di far votare per il Sindaco? Per due ragioni: innanzitutto perché si tratta dell’istituzione che ha meglio retto alla crisi della politica e nella quale maggiormente i cittadini si identificano; e poi, con una Paese composto da più di 8000 comuni, anche per un giovane sedicenne potrebbe essere più facile conoscere le persone e i programmi delle diverse liste elettorali e poter così influire, con il voto, sulle scelte della propria comunità. E tale scelta obbligherebbe i partiti ad ascoltare maggiormente le generazioni più giovani, nonché tener conto delle loro domande nei propri programmi elettorali. La democrazia, si dice, per mordere ha bisogno dei denti. I denti sono anche il peso elettorale delle diverse generazioni.

Ma assocerei a questa proposta – il voto per il proprio sindaco – anche un’altra innovazione che ha lo stesso segno. Ne ho già parlato su questo giornale: introdurre progressivamente nella scuola secondaria e nella formazione professionale un’alternanza scuola /servizio civile (qui l’articolo). Di che si tratta? Inserire nel curriculum formativo dello studente – con gli appositi crediti formativi – un mese di servizio volontario (magari durante l’estate) per i 16/17enni presso un ente del terzo settore che opera nella propria comunità. Ci sono già nella scuola sperimentazioni analoghe, ma qualcosa di sistematico, seppur graduale, ancora non esiste. Ne deriverebbero due conseguenze. La prima: tutti i giovani potrebbero toccare con mano cosa significa fare un servizio per le persone piu fragili o comunque dedicarsi ad un qualche impegno civico e di utilità sociale, rafforzando cosi l’appartenenza alla propria comunità locale. In secondo luogo, questo “servizio civile in prova” potrebbe costituire un utile orientamento per poi prendere una decisione più impegnativa raggiunta la maggiore età, ovvero optare per la scelta di un anno di servizio civile volontario. Insomma un’azione di orientamento, di messa alla prova delle proprie capacità e di conoscenza di problematiche sociali altrimenti fuori dal proprio raggio di azione.

Ecco allora che il voto ai sedicenni per il proprio Sindaco e l’alternanza scuola /servizio civile costituiscono due potenti motori di innovazione: nei confronti dei partiti, affinché mettano in cima alle loro scelte le attese delle generazioni piu giovani. Per gli enti del terzo settore, nel trovarsi di fronte un’occasione straordinaria per motivare e formare dei giovani all’impegno civico e volontario, anche orientandoli al servizio civile. Perché i giovani non sono il nostro futuro, ma il nostro presente.

► Quando: Venerdì 16 aprile alle ore 17,30

► Dove: sulla pagina Facebook di Vita: qui e di Avvenire qui

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Il mio ricordo di Franco Regis, già Sindaco di Cigliano

Non c’era occasione di incontro per le vie del paese o al termine di qualche riunione, dove Franco non estraesse, dal suo repertorio quasi infinito, una delle tante barzellette che conosceva, suscitando un sorriso o una risata ai suoi interlocutori. Sì, voglio ricordarlo innanzitutto in questo tratto di simpatia umana e di capacità di portare una ventata di buon umore nei momenti più diversi della vita di una comunità. La comunità, naturalmente, è quella di Cigliano a cui ha voluto bene e che ha servito in diversi modi: come consigliere comunale e come Sindaco; con l’impegno nelle associazioni di volontariato, l’Avis e il gruppo di Protezione civile; nella comunità cristiana attraverso il Consiglio Pastorale e l’animazione dei Centri di ascolto del Vangelo. Una dedizione a tutto campo che ha segnato le diverse stagioni della sua vita. Non era certo un uomo accomodante e cercava di affermare con decisione le sue idee. Come Sindaco, ha dimostrato prima di tutto rispetto per le istituzioni e tenacia nel portare a compimento le scelte che riteneva giuste per la sua comunità. Non ha certo mai avuto paura di difendere e affermare in pubblico le sue convinzioni, anche scontrandosi polemicamente ma sempre nel rispetto dell’interlocutore o avversario politico. Anche recentemente, in alcune iniziative pubbliche, aveva parlato chiaro richiamando tutti a cercare il bene della comunità e in particolare dei bambini che ne rappresentano il futuro. Questo affetto  per i più piccoli lo aveva riversato non solo sui suoi figli ma anche in modo speciale sui suoi nipoti e questo tratto di tenerezza di nonno aveva addolcito alcuni tratti un po’ ruvidi del suo carattere. Cigliano perde una figura rilevante, ma valga per lui l’antico detto che “nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta”. 

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Luigi BobbaIl mio ricordo di Franco Regis, già Sindaco di Cigliano
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