Il Recovery Plan è il tempo e il luogo dove portare a compimento la riforma del Terzo settore
leggi la mia intervista su Notizia oggi del 15 giugno 2020 pag. 23
Il Recovery Plan è il tempo e il luogo dove portare a compimento la riforma del Terzo settore
leggi la mia intervista su Notizia oggi del 15 giugno 2020 pag. 23
Il deputato dem autore della proposta autore della proposta sull’assegno: servono 6-7 miliardi, possono arrivare dai fondi Ue e dalla revisione della spesa. Ma ora non pagheremo le pensioni.
Leggi l’intervista a Stefano Lepri su L’Avvenire del 13 giugno 2020
Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge fortemente voluto dalla ministra Bonetti. Conte: sostegno alla genitorialità
Via libera del Consiglio dei ministri al Family Act. La conferma arriva via Twitter dal leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Il Family Act presentato dalla ministra Elena Bonetti alla Leopolda – scrive Renzi – è stato appena approvato dal Consiglio dei Ministri. Molto bene. Soldi e diritti per figli e famiglie”.
“Sono misure per sostenere la genitorialità, la funzione sociale ed educativa delle famiglie e contrastare il problema della denatalità e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro. E’ un nuovo e significativo provvedimento normativo”, ha detto il premier, Giuseppe Conte.
leggi Quotidiano.net del 11 giugno 2020
La sintesi dei lavori del primo seminario online del neonato “Osservatorio di Diritto del terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale” presieduto da Luigi Bobba, sui rapporti tra le PA e gli enti non profit
Alla presenza “virtuale” di circa 300 partecipanti, si è svolto il primo seminario online organizzato da Terzjus, il neonato “Osservatorio di Diritto del terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale”, costituito da diversi enti e reti del terzo settore e presieduto da Luigi Bobba, che da sottosegretario del Ministero del Lavoro è stato il “padre” della riforma del 2017. La registrazione integrale del seminario sarà presto resa disponibile nel sito dell’Osservatorio. Introduzione e conclusioni sono state tenute dal direttore scientifico dell’Osservatorio, prof. Antonio Fici. Ci si sofferma sulle sfide e le opportunità nascenti dagli articoli 55 e 56 del Codice, anche alla luce degli spunti forniti dagli autorevoli relatori intervenuti durante l’evento.
Non ci voleva un genio a capirlo, ma nel I trimestre 2020 è stata la fetta più giovane del mercato del #lavoro a pagare le conseguenze della pandemia con un calo dei nuovi contratti del 13% rispetto allo scorso anno. Gli ammortizzatori sociali non sono panacea di tutti i mali.
Non ci voleva un genio a capirlo, ma nel I trimestre 2020 è stata la fetta più giovane del mercato del #lavoro a pagare le conseguenze della pandemia con un calo dei nuovi contratti del 13% rispetto allo scorso anno.
Gli ammortizzatori sociali non sono panacea di tutti i mali. pic.twitter.com/ODlNSKdljP— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) June 10, 2020
Ci sono quasi 16,5 milioni di persone che scelgono di avvalersi del 5 per mille, ovvero più della metà dei contribuenti italiani che presentano una dichiarazione dei redditi con una tassazione positiva. È da loro che bisogna ripartire se non vogliamo – come ha scritto su Vita Giuseppe De Rita – arrenderci allo statalismo dell’emergenza.
La coincidenza tra la campagna fiscale in corso e la Fase 2 della crisi epidemica, ci offre l’occasione per ripensare e rafforzare questo originale strumento di sussidiarietà fiscale – nato nel 2006 –, che viene utilizzato da un numero di contribuenti quasi pari a quelli che optano per l’8 per mille per le diverse confessioni religiose e cinque volte superiore a coloro che si avvalgono del 2 per mille destinato ai partiti politici. Il successo di questa misura evidenzia quanto gli italiani apprezzino il lavoro di tante associazioni, fondazioni e organizzazioni di volontariato che promuovono la ricerca scientifica per combattere malattie mortali, che operano in luoghi di conflitto e di miseria, che si impegnano per la cura e l’educazione dei bambini e dei ragazzi specialmente nei Paesi del Sud del Mondo, che sono vicine agli anziani e alle persone disabili e che proteggono e curano il nostro ambiente e i nostri beni culturali. Tra il 2013 e il 2014, il numero dei contribuenti che utilizzavano il 5 per mille conobbe un’impennata che portò il totale intorno ai 16 milioni per poi conoscere, negli anni successivi, una sostanziale stabilizzazione. Domanda: come raggiungere quell’altro quasi 50% di contribuenti che non si servono della facoltà di indirizzare per una buona causa una parte della tassazione dovuta, diventando così protagonisti della tenuta e della coesione sociale del Paese in un momento così difficile? Ci sono tre strade che si possono percorrere.
La prima appartiene alla responsabilità del Governo: dimezzare i tempi per l’erogazione del 5 per mille ai beneficiari. Fino ad oggi la prassi era che trascorressero ben due anni da quando il cittadino indicava sul 730 il codice scale dell’ente a cui voleva destinare il suo 5 per mille, al momento in cui il beneficiario riceveva la somma spettante. La riduzione ad un anno darà al contribuente una maggior fiducia che le proprie risorse arrivino velocemente al destinatario e non si perdano nei meandri della burocrazia.
Secondo: comunicare a un pubblico largo il volto positivo di questa misura di sussidiarietà fiscale, in modo da provare a persuadere anche quei 14 milioni di contribuenti che non hanno mai scelto di utilizzare il 5 per mille. La Rai, servizio pubblico, gioca un ruolo decisivo su questo versante, ma i media e le piattaforme interessate devono essere molteplici. E se questo porterà a rendere insufficienti le risorse del fondo dedicato – 500 milioni –, il Governo provveda a incrementarlo adeguatamente.
Infine, ci si affretti a rendere operativo il Registro Unico degli Enti di Terzo settore, in modo che tutti coloro che saranno iscritti potranno accedere al 5 per mille, ampliando così la platea dei beneficiari. Platea che, tra l’altro, andrebbe riordinata in quanto vi sono squilibri evidenti tra gli enti di volontariato che ricevono mediamente un importo pari a 7.200 euro e gli enti della ricerca scientifica e della sanità a cui arriva invece una somma pari a circa 225mila euro.
Parafrasando Giorgio Gaber, la sussidiarietà fiscale non è una bella affermazione da esibire in qualche convegno, ma una strada che può contribuire a rafforzare le reti della solidarietà e favorire la rinascita inclusiva delle nostre comunità.
scarica la pagina con il mio editoriale nell’allegato alla rivista Vita.it di Giugno 2020
Esattamente quattro anni fa la veniva varata la legge 106 del 6 giugno 2016 oggi ancora in buona parte inattuata: registro unico, 5 per mille, servizio civile universale, impresa sociale, social bonus. Portare a termini i relativi provvedimenti attuativi significherebbe dare corpo alle parole del ministro Gualtieri e dotare il Paese di uno strumento importante per immaginare un nuovo modello di politiche economiche e sociali. L’intervento dell’ex sottosegretario e presidente di Terzjus, l’osservatorio sulla riforma del Terzo settore
Pour Luigi Bobba, l’établissement d’une économie européenne de l’espoir doit mener les gouvernements et les citoyens à trouver l’issue aux crises actuelles.
Entretien avec Luigi Bobba Secrétaire d’État italien du Travail et des Politiques sociales de 2014 à 2018.
Propos recueillis par Gabriela Martin, secrétaire générale de la Fonda
N°246 – Pour une société du Faire ensemble – Juin 2020
«Ci sono quasi 16,5 milioni di italiani che scelgono di avvalersi del 5 per 1000, ovvero più della metà dei contribuenti italiani che presentano una dichiarazione dei redditi con una tassazione positiva. È da loro che bisogna ripartire se non vogliamo – come ha scritto De Rita – arrenderci allo statalismo dell’emergenza. La coincidenza tra la prossima campagna fiscale e la Fase 2 della crisi epidemica, ci offre l’occasione per ripensare e rafforzare questo originale strumento di sussidiarietà fiscale – nato nel 2006 -, che viene utilizzato da un numero di contribuenti quasi pari a quelli optano per l’8 per 1000 per le diverse confessioni religiose e cinque volte superiore a coloro che si avvalgono del 2 per 1000 destinato ai partiti politici. Il successo di questa misura evidenzia quanto gli italiani apprezzino il lavoro di tante associazioni, fondazioni e organizzazioni di volontariato che promuovono la ricerca scientifica per combattere malattie mortali, che operano in luoghi di conflitto e di miseria, che si impegnano per la cura e l’educazione dei bambini e dei ragazzi specialmente nei paesi del Sud del mondo, che sono vicine agli anziani e alle persone disabili e che proteggono e curano il nostro ambiente e i nostri beni culturali». A scriverlo nell’editoriale che apre il fascicolo di 24 pagine in allegato al Corriere della Sera di oggi e al numero di Vita magazine di giugno è Luigi Bobba, già sottosegretario al Welfare e presidente di Terzjus, Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale.
È promosso da Terzjus – Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale il webinar in programma giovedì 11 giugno, dalle ore 14,30 alle 17. Al centro dell’attenzione le potenzialità degli articoli 55 e 56 del Codice del Terzo settore
leggi l’articolo su Vita.it del 4 giugno 2020
“I rapporti tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo Settore. Prospettive e criticità alla luce degli artt. 55-56 del Codice” è il titolo del seminario organizzato da Terzjus – Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale e Club degli amici dell’articolo 55, che si svolgerà il prossimo 11 giugno dalle ore 14.30 alle ore 17 dalla sede del Forum Nazionale del Terzo Settore di Roma, attraverso la piattaforma webinar Go to Meeting (in allegato, in fondo alla pagina, il volantino con le modalità di collegamento).
Il seminario si propone di fare il quadro sulle potenzialità degli articoli 55 e 56 nello sviluppo e promozione dei rapporti tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore, riflettendo anche sugli attuali limiti di queste norme, in relazione sia ai rapporti col Codice dei contratti pubblici – così come emerge anche da alcune interpretazioni del Consiglio di Stato – sia alle concrete prassi operative delle amministrazioni pubbliche.
Presiede e conclude il webinar: Dott. Luigi Bobba presidente di Terzjus.
Introducono: Prof. Avv. Antonio Fici Direttore Scientifico di Terzjus; Avv. Felice Scalvini Consigliere di Amministrazione di Terzjus.
Relazionano: Prof. Gregorio Arena presidente di Labsus, “Sussidiarietà orizzontale ed enti del Terzo settore”;
Dott. Alessandro Lombardi D. G. Terzo Settore, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali “Gli strumenti collaborativi tra PA e Terzo settore nel sistema delle fonti”;
Avv. Luciano Gallo Comitato scientifico di Terzjus “Esperienze e prassi operative nei rapporti tra enti locali ed enti del Terzo settore“.
Intervengono: Dott. Gianluca Budano Consigliere di Amministrazione di Terzjus; Prof. Avv. Marcello Clarich Comitato scientifico di Terzjus; Avv. Piero Fattori Comitato scientifico di Terzjus; Prof. Fabio Giglioni Labsus, Dott. Luca Gori Scuola Superiore Sant’Anna; Prof. Avv. Massimo Luciani Comitato scientifico di Terzjus; Avv. Gabriele Sepio Segretario Generale di Terzjus.
Il seminario sarà una prima occasione per far conoscere Terzjus al variegato mondo del Terzo Settore italiano, agli interlocutori istituzionali e agli studiosi della materia. L’associazione “Terzjus – Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale” ha come obiettivi lo sviluppo e la promozione della cultura e della ricerca sul Terzo Settore, la filantropia e l’impresa sociale con particolare attenzione alla nuova legislazione e al suo impatto sia teorico che pratico per la vita degli Enti di Terzo Settore, nonché dei soggetti coinvolti nella riforma: istituzioni pubbliche fondazioni bancarie, enti ecclesiastici ed investitori etici.
Per informazioni: Dott. Marco Livia – livia@terzjus.it – 334 9717637
Per partecipare al webinar: https://global.gotomeeting.com/join/626177253
Per accedere solo in audio: 02 30578180 codice di accesso 626-177-253