Luca Jahier: “Piano d’Azione europeo per l’economia sociale: sarà la svolta?”

Un qualificato commento dell’ex Presidente del CESE, Luca Jahier, sul Piano d’azione europeo per l’Economia sociale della Commissione europea

Piano d’Azione europeo per l’economia sociale: sarà la svolta?

————————————————————

Di Luca Jahier, già Presidente CESE 2018-2020

Brux, 14 dicembre 2021

“Ogni giorno, quasi 2,8 milioni di entità dell’economia sociale in Europa offrono soluzioni concrete e innovative alle sfide cruciali che stiamo affrontando. Esse creano e mantengono impieghi di qualità, contribuiscono all’inclusione sociale e nel mercato del lavoro dei gruppi svantaggiati e all’eguaglianza di opportunità per tutti, perseguono uno sviluppo economico e industriale sostenibile, promuovono la partecipazione attiva dei cittadini in seno alle nostre società, svolgono un ruolo rilevante nei sistemi di welfare europei e rivitalizzano le aeree rurali e spopolate”.

Con queste parole si apre il Piano d’azione per l’economia sociale, adottato dalla Commissione Europea lo scorso 9 dicembre. Un impegno atteso, previsto in modo esplicito nel Piano di azione per la messa in opera del Pilastro sociale dell’UE, adottato a Lisbona la scorsa primavera, ma soprattutto il coronamento di un percorso iniziato oltre dieci anni fa.

Dieci anni dopo il Social Business Act, siamo di fronte ad un documento di rilevanza strategica, che certifica un significativo salto di qualità nel riconoscimento della realtà e delle enormi potenzialità della multiforme articolazione dell’economia sociale in Europa e nel fissare le direttrici di una rotta per i prossimi dieci anni, pur essendo le principali misure in esso previste (complessivamente 38, di cui 10 di maggiore priorità) concentrate nel prossimo biennio.

Ad una lettura attenta, questo Piano è una svolta vera e così è stato salutato dalle reazioni di tutte gli attori interessati a livello europeo e da molti commentatori.

Principale richiesta della Conferenza di Strasburgo del gennaio 2014, a conclusione della più che prolifica (per l’ES) legislatura della Commissione Barroso, più volte ripresa e rilanciata con molte elaborazioni in documenti, conferenze, paper, azioni di Istituzioni Europee, Piattaforme e documenti del CESE e del Parlamento Europeo, il Piano è stato costruito su una vasta azione di consultazione delle Istituzioni UE, dei Governi, degli esperti, delle Rappresentanze sociali e di oltre 132 contributi specifici presentati nella procedura di consultazione formale, il Piano va persino oltre le migliori attese che si potessero avere.

Peraltro le tre principali proposte contenute nel contributo che Terzjus ha formulato nello scorso mese di aprile (quadro normativo, misurazione dell’impatto sociale e revisione in merito ad appalti pubblici e aiuti di Stato) sono riprese in modo praticamente completo nel Piano.

Questo non è un piano dedicato al consolidamento di un settore, nicchia solida e significativa, ma di fatto ancillare delle politiche pubbliche di welfare e di inclusione sociale e nel mercato del lavoro. Ma è il riconoscimento pieno delle sue potenzialità per il futuro delle politiche sociali e industriali dell’Europa, nel quadro trasformativo e di innovazione in cui siamo già immersi. Vorrei soffermarmi su tre aspetti di questo salto di qualità e delle sfide che vi sono sottese.

1. Il Piano presenta un approccio sistemico, che affronta i nodi strutturali dell’ES, in un innalzamento e allargamento della sua prospettiva di sviluppo, per essere parte traente delle sfide maggiori che l’Europa affronta nelle transizioni verso una economia sostenibile: ecologica, digitale, economia circolare e delle misure sociali di accompagnamento (fair transition). Questo chiede di focalizzarsi complessivamente sull’ Ecosistema che è necessario sviluppare e far crescere, a livello europeo, nazionale, locale e internazionale. Un Ecosistema che, pur tendendo in conto la grande diversità delle forme legali in cui si articola l’economia sociale nei 27 paesi europei, deve fare un necessario salto di qualità per consentire la creazione del quadro più appropriato per il loro sviluppo sostenuto, per esempio in materia di tassazione e di nuove forme di collaborazione transfrontaliera. Per questo, tra le azioni previste, la realizzazione di uno studio che mappi le diverse forme di riconoscimento o label delle forme dell’economia sociala, per identificare migliori pratiche e criteri comuni, anche in materia di tassazione. Con l’obiettivo di arrivare ad una Raccomandazione del Consiglio europeo sulle condizioni di sviluppo dell’ecosistema complessivo nel 2023. Analogamente si procederà alla revisione delle norme specifiche in materia di Aiuti di Stato e sull’allargamento delle possibilità di accesso agli appalti pubblici, che oggi rappresentano il 14% del PIL europeo. Questo per citare le principali misure a questo proposito, prima ancora di scendere nell’ampio numero di azioni per favorire e ampliare le opportunità di accesso alle molte opportunità di finanziamento già esistenti o che dovranno crearsi per coprire i gap già individuati.

2. Il secondo aspetto lo definirei così. Questo non è un piano per migliorare e rafforzare la già ampia, ricca e articolata strutturazione dell’ES e farle semplicemente conquistare nuovi spazi, in una società in trasformazione. Concentrandosi dunque allo sviluppo di misure e finanziamenti dedicati ad un settore da “proteggere” Ma è un piano che lavora molto di più sulle frontiere, sulle contaminazioni, sulle intersezioni, sulla generazione di ciò che non c’è ancora, sulla capacità di innovazione nel prendere il mare aperto della costruzione dell’economia europea di domani, delle sue forme industriali, di protezione sociale, di figure professionali e di partecipazione che ancora non immaginiamo, ma che verranno. Di raccogliere la imponente sfida trasformativa, cui i poteri pubblici, le imprese e il mondo del lavoro sono già chiamati, innestandovi la propria generatività specifica (cooperativa, mutualistica, partecipativa, dalla parte delle componenti più deboli delle nostre società, ecc.) Questo vale sia nei terreni più usuali (i rapporti con le pubbliche amministrazioni) che soprattutto nelle nuove frontiere dei rapporti con il mondo profit, con le imprese del mercato, con la finanza privata, con il mercato digitale, ecc. Per questo lo spostamento, di fatto, dalla relazione prevalente con il solo Pilastro sociale ad una logica che è altrettanto collegata alla nuova direttrice delle Politiche industriali dell’Unione europea, alla costruzione di network, alla nuova tassonomia della Finanza sostenibile, ad un maggiore coinvolgimento della Filantropia privata, allo sviluppo di meccanismi di raccolta di capitali sul mercato privato e co-investimento e così via. Tutti aspetti che richiedono anche uno sviluppo decisivo sia delle capacità di progettazione e gestione, che di metodiche adeguate e largamente condivise e adottate di misurazione dell’impatto sociale.

3. Tutto questo richiede una sfida non solo organizzativa e “imprenditiva” delle diverse organizzazioni, ma anche e soprattutto una sfida formativa. Adeguare e incrementare competenze, per lavorare su terreni inediti; entrare e generare alleanze nuove e oltre le proprie frontiere, anche in ambiti multilinguistici e multiculturali; essere in grado di sposare con decisione la logica di “impatto” delle politiche e degli investimenti e saperla misurare e confrontarsi con i risultati; saper interloquire con la sempre più ampia gamma di opportunità già esistenti nelle diverse linee di finanziamento europeo, ma anche recuperare il gap esistente, purtroppo, nell’essere un soggetto traente nella messa a terra di molti dei Piani di ripresa e resilienza degli Stati membri. Ecco la straordinaria sfida formativa e la necessità di un investimento senza precedenti sui quadri, dirigenti e operatori dell’economia sociale tutta. In questo non mancano gli strumenti e le azioni specifiche che il Piano già elenca, ma che sono soltanto uno stimolo ad una azione assai più diffusa e strutturata, che deve farsi negli Stati, nei territori e nei sistemi delle organizzazioni. Insomma, un investimento massiccio in formazione continua, anche con stage in altri paesi, è l’orizzonte con cui misurarsi.

Vorrei concludere dicendo che il Piano offre una strategia di vera svolta e di questo bisogna essere assai riconoscenti alla Commissione europea, a tutti coloro che ci hanno lavorato e al Commissario Nicolas Schmit che l’ha fortemente perseguita. Ma la svolta si svilupperà solo nei contesti nazionali, locali, delle organizzazioni e delle loro capacità di generare innovazione nelle frontiere, nei territori oggi sconosciuti e nelle alleanze, anche ardite. Così come nella capacità di rappresentanza e comunicazione. Altrimenti non ci sarà svolta, almeno non per parti significative delle organizzazioni attuali dell’economia sociale. Ma ne nasceranno di nuove, che occuperanno e svilupperanno questi spazi immensi. Perché questa rotta è quella necessaria per l’Europa post-pandemica e per quello che dobbiamo trasformare e costruire da qui al 2030 e oltre.

 

Luigi BobbaLuca Jahier: “Piano d’Azione europeo per l’economia sociale: sarà la svolta?”
Leggi...

Formazione e politiche attive del lavoro: pronto il Piano da 7,2 miliardi

Il decreto interministeriale (Lavoro-Mef) fissa le tre gambe del Piano che ha l’obiettivo di aggredire ritardi e nodi storici nel rapporto tra formazione e lavoro

Arriva il maxi piano del governo su formazione e politiche attive, che tra fondi comunitari del Pnrr e risorse nazionali potrà contare nel complesso su una dote di 7,2 miliardi di euro. L’obiettivo è coinvolgere tutti, dai giovani, con il decollo del sistema duale (600 milioni) ai disoccupati-cassintegrati (programma Gol da 4,9 miliardi tra Recovery Plan e React-Eu), fino ad arrivare ai lavoratori in servizio attraverso il Fondo nuove competenze, rifinanziato fino a 1,7 miliardi (1 miliardo da React Eu e 700 milioni dal decreto fiscale). (continua)

leggi l’articolo e guarda il video su Il Sole 24 Ore del 12 dicembre 2021

Luigi BobbaFormazione e politiche attive del lavoro: pronto il Piano da 7,2 miliardi
Leggi...

Luigi Bobba: “La luce dell’altruismo illumina i volontari”

Il 5 dicembre di ogni anno, secondo quanto sancito con la Risoluzione 40/212 del 17 dicembre 1985 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si celebra la Giornata internazionale del volontariato per lo sviluppo economico e sociale. Con questa giornata, i governi degli stati membri sono stati invitati a prendere misure per elevare la consapevolezza dell’importante contributo del servizio di volontariato, in modo da stimolare più persone di ogni condizione a offrire i propri servizi come volontari, sia nel proprio paese sia all’estero. Oltre a ciò, a sostegno di questo impegno, l’Assemblea Generale ha proclamato, con la Risoluzione 52/17 del 20 novembre 1997, il 2001 come Anno internazionale dei volontari e nel corso di questo periodo ha adottato una serie di raccomandazioni sulle modalità attraverso cui i governi nazionali e il Sistema delle Nazioni Unite potrebbero sostenere lo sviluppo del volontariato e ha domandato che fosse data larga diffusione a queste raccomandazioni. Interris.it, in merito a questa giornata e all’importanza del volontariato ha intervistato Luigi Bobba già presidente nazionale delle Acli, parlamentare e sottosegretario al Lavoro, ora presidente di Terzjus, di Enaip Mozambico e del Comitato Global Inclusion. (continua)

leggi la mia intervista su Interrsi.it del 

Luigi BobbaLuigi Bobba: “La luce dell’altruismo illumina i volontari”
Leggi...

Gli ultimi, la giustizia e il contrasto alla povertà nell’emergenza Covid-19

XI FESTIVAL DSC

AUDACI NELLA SPERANZA CREATIVI CON CORAGGIO

25-28 novembre 2021 PalaExpo Veronafiere – Verona

27 novembre ore 17

ore 17:00 Gli ultimi, la giustizia e il contrasto alla povertà nell’ emergenza Covid-19

Sala Azzurra

Introduce e coordina Riccardo Bonacina, giornalista
Saluta Cristian Rosteghin, portavoce Alleanza contro la povertà del Veneto

Discutono:

Stefano Zamagni, Presidente Pontificia Accademia della Scienze Sociali
Gianmario Gazzi, presidente Cnoas
Don Marco Pagniello, responsabile Uff. Politiche sociali Caritas italiana
Roberto Rossini, portavoce nazionale dell’Alleanza contro la povertà
Gigi Bobba, presidente Terzjus

Conclude Martino Troncatti, presidente Acli Lombardia

 

segui la diretta su YouTube

scarica la locandina pdf

Luigi BobbaGli ultimi, la giustizia e il contrasto alla povertà nell’emergenza Covid-19
Leggi...

Scuola-lavoro, i sei grandi nodi che frenano la ripresa del Paese

Pesano abbandono precoce degli studi, pochi laureati nelle materie scientifiche, disoccupazione, smantellamento del rapporto istruzione-lavoro, apprendistato e riforma degli Its

C’è un Paese che sta crescendo, spinto dalla manifattura. Ma se non si affrontano subito nodi e ritardi storici del rapporto scuola-lavoro si rischia una brusca frenata a danno di tutti, giovani in testa, non solo del mondo produttivo. Il perché è presto detto.

leggi l’articolo su Il Sole 24 Ore del 24 novembre 2021

Luigi BobbaScuola-lavoro, i sei grandi nodi che frenano la ripresa del Paese
Leggi...

Una nuova grammatica della formazione tra studio e pratica

Assistiamo, complice la ripresa economica, a un crescente divario fra domanda e offerta di lavoro. Imprese che necessitano di manodopera specializzata per le nuove mansioni create dalle innovazioni tecnologiche, ma anche per quelle legate ai lavori più tradizionali. Tale fenomeno è generato anche dalle tecnologie digitali la cui velocità di cambiamento brucia rapidamente le conoscenze tecniche acquisite, rendendo obsoleti profili professionali e competenze acquisite. Di più, esse generano schemi cognitivi nuovi, molto diversi dai precedenti, mutando radicalmente non solo il modo di operare, ma anche quello di apprendere. (continua)

leggi l’articolo su Il Sole 24 Ore del 25 novembre 2021

Luigi BobbaUna nuova grammatica della formazione tra studio e pratica
Leggi...

Il Sole24 Ore: il 29 evento di chiusura “Global Inclusion” con Messa, Bonino e Zamagni

IL SOLE 24 ORE: IL 29 EVENTO DI CHIUSURA “GLOBAL INCLUSION” CON MESSA, BONINO E ZAMAGNI

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 25 nov – Lunedi’ 29 novembre alle ore 15 si svolgera’ l’evento conclusivo della terza stagione di ‘Global Inclusion 2021’, promosso dal Comitato Global Inclusion – art. 3 e da Il Sole 24 Ore in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale con l’obiettivo di superare pregiudizi e stereotipi, innovando la cultura della societa’ italiana a partire dai luoghi di lavoro: un progetto che ha riscosso apprezzamenti anche a livello istituzionale, con l’assegnazione da parte del Presidente Sergio Mattarella della Medaglia del Presidente della Repubblica per questo evento finale. I lavori, che saranno centrati sul tema ‘Inclusione e innovazione: un nuovo modello di leadership per la ripresa’, saranno trasmessi dalle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Milano, Napoli e Vicenza, correlando espressione artistica e inclusivita’ secondo un’ottica di innovazione, e potranno essere seguiti in diretta streaming su IlSole24Ore.com, sul canale YouTube di Global Inclusion e con supporto LIS.

All’evento interverranno tra gli altri Maria Cristina Messa, Ministra dell’Universita’ e della Ricerca, Emma Bonino e Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, insieme a protagoniste e protagonisti della stagione, che, articolata in workshop verticali, laboratori di intelligenza collettiva, inclusion-thon, iniziative editoriali, ha coinvolto 200 imprese italiane mobilitate da TIM.

Nel corso dell’incontro verra’ puntata l’attenzione sul ruolo giocato dalle aziende nella stagione dell’inclusione, sull’orizzonte dell’equita’ a livello nazionale e internazionale, sulle modalita’ di promozione di un modello di leadership inclusiva e sulla relazione tra innovazione e inclusione.

All’evento parteciperanno Carlo Albini, Responsabile Innovability, People & Organization Enel, Paola Angeletti (Chief Operating Officer Intesa Sanpaolo), Chiara Antonioletti (P&O Manager & Head of Industrial Relations Novartis), Jacopo Benedetti, Comitato Global Inclusion art. 3, Luigi Bobba (Presidente del Comitato Global Inclusion-art. 3), Alessia Coeli (Resposabile area formazione ALTIS Universita’ Cattolica Milano), Zeno D’Agostino (Presidente Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale – Porto di Trieste), Nicola Fedel (Presidente di Newton), Marco Hannappel (Amministratore Delegato Philip Morris), Aurelio Luglio, consulente, Matilde Marandola , (Presidente AIDP), Cristina Mussinelli (Segreteria Generale Fondazione LIA), Karen Nahum (Direttrice Generale Area Publishing&Digital del Gruppo 24 ORE), Stefania Papa (People&Purpose Manager Deloitte), Fabio Pompei (CEO Deloitte), Azzurra Rinaldi (Head of the School of Gender Economics La Sapienza di Roma), Rosy Russo (Presidente dell’Associazione Parole O_Stili), Fabrizio Rutschmann (Chief HR Officer Prysmian), Gabriele Segre (Vittorio Dan Segre Foundation), Federico Silvestri (Amministratore Delegato 24 ORE Eventi), Igor Suran (Executive Director Parks), Fabio Tamburini (Direttore Il Sole 24 Ore), Riccardo Taverna, consulente, Bassirou Zigani, Operatore Cartiera, e il Coro della Mani Bianche.

Durante l’evento saranno conferiti i riconoscimenti alle laureate e laureati che hanno scritto le migliori tesi di laurea sul diversity management, equity e inclusion. Hanno partecipato all’edizione 2021 laureate e laureati delle universita’ Bocconi, Cattolica, La Sapienza, L’Aquila, Padova, IULM, E-Campus, Perugia, Padova, Politecnico di Milano, Brescia, Venezia, Unitelma Sapenza e Bologna.

Main Partner dell’evento sono Deloitte, Philip Morris Italia, Intesa Sanpaolo, Prysmian Group, Novartis e Enel. Active Partner sono Tim, Coop e Hitachi, mentre Partner sono Coca-Cola HBC, Autostrade per l’Italia, Lexellent, Rina e Unipol. Content Partner dell’iniziativa sono Costa e Gruppo Pragma.

Luigi BobbaIl Sole24 Ore: il 29 evento di chiusura “Global Inclusion” con Messa, Bonino e Zamagni
Leggi...

DUAL R-EVOLUTION – Il sistema duale di domani: analisi e ooprtunità

Osnabrück Declaration – Endorsed on 30 November 2020

La dichiarazione di Osnabrück del 2020 ha riconosciuto ancora una volta che l’apprendistato e l’apprendimento sul posto di lavoro migliorano l’occupabilità dotando le persone di “conoscenze, abilità e competenze che sono rilevanti per il mercato del lavoro in continua evoluzione e offrono l’aggiornamento e la riqualificazione per l’inclusione e l’eccellenza”.

“Apprenticeships and work-based learning embedded in a real-life work environment improve employability.
Objective 1: Resilience and excellence through quality, inclusive, and flexible VET Reinforce work-based learning and apprenticeships by implementing the European Framework for Quality and Effective Apprenticeships and making use of the on-demand support services, and policy learning initiatives. Strengthen the use of quality and inclusive apprenticeships as a tool to support school/training-to-work transitions of vulnerable groups and to improve citizens’ qualification levels.”

Organizzazione

Questo evento, è organizzato da:

Fondazione per la Scuola – www.fondazionescuola.it
Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali – www.lavoro.gov.it
ENAIP NET – (Consorzio ENAIP Regionali) – il maggiore player di formazione professionale italiano – www.enaip.net
ENAIP NAZIONALE – www.enaip.it

con la collaborazione di Regione del Veneto e Regione Piemonte.

È inserito, quale evento istituzionale, all’interno del programma culturale di JOB&ORIENTA (25 al 27 novembre 2021 – Verona, Italia).

Con questo evento si vuole contribuire ad una riflessione sugli scenari futuri dell’esperienza Duale nella IeFP, traguardando le sfide delineate dall’Unione Europea in termini di sostenibilità per una IeFP che favorisca l’inclusività, le pari opportunità e gli apprendimenti e le competenze per una nuova cittadinanza digitale e armonica in relazione con l’ambiente.

DUAL R-EVOLUTION – IL SISTEMA DUALE DI DOMANI: ANALISI E OPPORTUNITÀ (ore 14.00-15.15)

Ore 14.05 Saluti istituzionali:

GIORGIO SBRISSA – Presidente ENAIP NET
LUDOVICO ALBERT – Presidente Fondazione per la Scuola
ELENA DONAZZAN – Assessore Istruzione, Formazione, Lavoro, Pari opportunità Regione del Veneto

PARTE 1

Relatori:

EMMANUELE CRISPOLTI – Coordinatore ricerca studio e analisi del Sistema Duale IeFP – INAPP
PIETRO TAGLIATESTA – Dirigente Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali e della Formazione Ministero del Lavoro
RAFFAELLA CROCE – Responsabile dell’area “Servizi per la transizione scuola-lavoro” ANPAL Servizi
ARTURO FAGGIO – Direttore Istruzione, Formazione, Lavoro Regione Piemonte
FRANCESCA GIOVANI – Responsabile del Coordinamento delle Regioni per Lavoro e Formazione Professionale e Direttore della Direzione Istruzione, Formazione, Ricerca e Lavoro Regione Toscana

Modera: GIORGIO SBRISSA – Presidente ENAIP Net

PARTE 2

LE PROPOSTE PER IL FUTURO DEL SISTEMA DUALE (ore 15.15 -16.30)

Relatori:

ANDREA ORLANDO* – Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
LUIGI BOBBA – Presidente Terzius
MARIA RAFFAELLA CAPRIOGLIO – Presidente Umana Spa – Confindustria
CLAUDIO DI BERARDINO – Assessore Regione Lazio
ELENA DONAZZAN – Assessore Regione del Veneto
MARCO GRANELLI – Presidente Confartigianato
ALESSANDRA NARDINI – Assessore Regione Toscana
LUIGI SBARRA* – Segretario Generale CISL
PAOLA VACCHINA – Presidente Forma Nazionale

Modera: LUDOVICO ALBERT – Presidente Fondazione per la Scuola

(*in attesa di conferma)

 

Luigi BobbaDUAL R-EVOLUTION – Il sistema duale di domani: analisi e ooprtunità
Leggi...

Luigi Bobba: Decisiva la collaborazione tra Ministero e Regioni

Luigi Bobba, Il Sole 24 Ore, Norme & Tributi, 10 novembre 2021, pag. 2

Con il debutto del RUNTS, al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali spetterà un ruolo di primo piano nella fase di coordinamento e popolamento iniziale del Registro. Non a caso è proprio lo stesso Ministero a fissare sia le tempistiche e le modalità con cui si metterà in moto il processo di migrazione delle ODV e delle APS, sia il procedimento mediante cui l’Agenzia delle Entrate dovrà provvedere a pubblicare l’elenco degli enti attualmente iscritti nell’Anagrafe ONLUS.

Non a caso, il Codice del Terzo settore assegna al Ministero del Lavoro un compito determinante: quello di assicurare l’uniforme applicazione del “diritto del Terzo settore” esercitando una funzione di vigilanza, monitoraggio e controllo pubblico degli enti del Terzo settore (ETS). Per di più, tali funzioni non riguarderanno soltanto i sistemi di registrazione degli ETS e l’attività di promozione e controllo esercitata dalle Reti associative e dai Centri di servizio per il volontariato, ma anche il monitoraggio e il coordinamento delle attività attribuite agli uffici del RUNTS (artt. 92 e ss. CTS). In questo senso, l’attività del Ministero risponde all’esigenza di garantire la corretta osservanza della disciplina legislativa, statutaria e regolamentare degli ETS e si lega alla costante opera interpretativa delle norme del Codice, effettuata a partire dell’entrata in vigore del CTS nell’agosto 2017. Oltre a ciò, il Ministero interviene anche nella fase relativa ai controlli propedeutici all’accesso al RUNTS. Un’attività di verifica che non viene svolta solo con riguardo al possesso dei requisiti per gli enti iscritti presso l’Ufficio statale del RUNTS, ovvero le Reti associative del Terzo settore, ma con riferimento a tutti coloro che assumeranno la qualifica di ETS e che sarà tesa ad accertare il rispetto dei requisiti generali e speciali (es. per associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato).Per di più,in relazione all’accesso delle Reti associative al RUNTS, il Ministero sarà chiamato a vagliare i c.d. Statuti standard. Modelli che le Reti potranno mettere a disposizione degli enti ad essa aderenti, previa approvazione da parte del Ministero: una procedura che consentirà di accelerare le pratiche di iscrizione nel RUNTS degli stessi enti.

In questa fase di avvio del Registro, in ragione del carattere eterogeneo delle attuali modalità di registrazione (Registri regionali delle organizzazioni di volontariato; Registri Nazionali/regionali delle associazioni di promozione sociale e Anagrafe unica delle Onlus) nonché della mole di posizioni degli enti da trattare e verificare, sarà decisiva  la collaborazione e il coordinamento amministrativo tra il Ministero del Lavoro e le Regioni e le Province autonome. 

Dunque, l’avvio del RUNTS rappresenta uno snodo cruciale per rendere pienamente operativa una riforma che,fin dall’inizio, si è posta l’obiettivo di riordinare, uniformare e promuovere l’intero universo degli ETS. C’è da augurarsi che l’avvio del RUNTS, costituisca un forte stimolo a provvedere con sollecitudine all’invio da parte del Governo della notifica alla UE di alcune norme fiscali soggette al regime di autorizzazione comunitaria. In definitiva, il Registro e i nuovi regimi fiscali degli ETS sono essenziali per liberare tutte le potenzialità innovative della Riforma, ad oggi ancor in buona parte non utilizzate.

Luigi BobbaLuigi Bobba: Decisiva la collaborazione tra Ministero e Regioni
Leggi...

«Oltre»: il presente immolato a un futuro immaginario

Nomi e programmi: Zuckerberg rinomina Facebook «Meta» in una sorta di post millenarismo tecnologico dove la posta in gioco è la trasformazione dell’umano trascendendo la realtà

L’ultimo in ordine di tempo è stato Mark Zuckerberg che ha da poco annunciato il nuovo nome della sua società, che d’ora in poi si chiamerà evocativamente «Meta», parola greca che significa «oltre». Il logo è, immodestamente, il simbolo matematico dell’infinito.

leggi l’articolo di mauro Magatti sul Corriere della Sera del 16 novembre 2021

Luigi Bobba«Oltre»: il presente immolato a un futuro immaginario
Leggi...