Articolo 18, con il Jobs Act calano i licenziati, 80mila in meno

Quando uno meno se l’aspetta ecco che ritorna il dibattito sull’articolo 18. E non tanto perché quest’anno si celebra il cinquantennale della legge 300, lo Statuto dei lavoratori, che, appunto, all’articolo 18 introduceva il diritto al reintegro nel posto di lavoro per gli addetti delle aziende con almeno 15 dipendenti licenziati senza giusta causa.

leggi l’analisi di Enrico Marro su L’Economia del Corriere del 9 gennaio 2020

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Lavoro a tempo: servono politiche, non divieti

Il a termine aumenta ma nessuno ne parla, certi che bastino le vecchie ricetta. Ma il mondo è cambiato e servono politiche nuove. Ne scrivo oggi sul .

Francesco Seghezzi, il Sole 24 Ore, 10 gennaio 2020

 

 

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Il dibattito sul ritorno alle vecchie regole tecnicamente immotivato

Il “ritorno all’art. 18” sarebbe inutile e persino dannoso per i lavoratori: su di oggi provo a spiegare perché questo dibattito è fondato su suggestioni sbagliate e non serve a nulla (a parte raccogliere qualche like e qualche titolo di giornale)

Giampiero Falasca, 11 gennaio 2020

 

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“Pil, quando l’Italia fa meglio della Germania”, Marco Fortis su Il Sole 24 Ore

Occorre evitare conclusioni approssimative su dieci lunghi anni che non sono stati affatto omogenei tra loro bensì nettamente divisi in due tronconi: un primo periodo di forte crisi (2010-14) e un secondo di significativa crescita (2015-18), addirittura la più forte crescita che l’Italia abbia mai sperimentato da quando è cominciata la circolazione monetaria dell’euro

leggi l’articolo di Marco Fortis su Il Sole 24 Ore 

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Youth employment and apprenticeship. Lessons from Italy for Luxenbourg

To what extent does apprenticeship improve the career of the youths? This article exploits a reform of the Italian apprenticeship system to show that apprentices do acquire higher human capital thanks to more firm-oriented training, which leads to long lasting effects on salaries.

L’Italia è un paese dove l’abbandono scolastico è un problema gravissimo (anche nella ricca Lombardia stiamo sopra al 10%) e dove a livello universitario non esiste un’istruzione professionalizzante. Il governo scorso ha ridotto alternanza scuola-lavoro e apprendistato duale, spero ci si ripensi e si passi a vera riforma di istruzione tecnica secondaria e terziaria. Se vogliamo continuare ad essere la seconda manifattura d’Europa questo è la vera riforma da fare, il JobsAct di questa legislatura.

leggi l’articolo scientifico (versione inglese) di Andrea Albanese, Luxembourg Intitute of Socio-Economic Research (LISER), Lorenzo Cappellari, Università Cattolica Milano, CESifo and IZA, Marco Leonardi, Università di Milano and IZA

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Giovani&futuro, 5 proposte concrete per il governo di novità

«La parola futuro ha dei volti precisi: i nostri bambini (sempre meno); i nostri ragazzi (meno istruiti della media dei ragazzi europei); i nostri giovani sempre più in cerca di un futuro in altri Paesi (circa 120mila ogni anno partono). E allora proviamo a compiere questa svolta e a giocarci la carta della novità su un programma di investimenti emotivi, relazionali, economici e politici», l’intervento dell’ex sottosegretario al Welfare nei governi Renzi e Gentiloni

leggi il mio articolo su Vita.it

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Una nuova prospettiva sulla Global Inclusion con gli ospiti della plenaria l’11/09 a Bologna

Uno spazio di responsabilità sociale per imprese, associazioni non profit, istituzioni, scuole e università che scelgono una strategia integrata di comunicazione interna, esterna ed employer branding sull’inclusione. Etica e crescita economica si fondono in un progetto aperto al futuro.

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Un patto (possibile) con la UE

Il governo uscente ha avuto con la Ue un rapporto teso e conflittuale. Nel dicembre 2018 abbiamo rischiato la bocciatura della legge di Stabilità, schivata solo «grazie» alle tristemente note clausole di salvaguardia sull’Iva. Nella primavera scorsa abbiamo evitato per un soffio la procedura per debito eccessivo. I due partner di maggioranza (soprattutto Salvini) s’illudevano di poter cambiare gli equilibri politici europei nelle elezioni dello scorso maggio. Guadagnando così «licenza di spendere». Nonostante il successo della Lega, l’operazione dei sovranisti è fallita.

leggi l’articolo di Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera del 26 agosto 2019

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Cambiano le figure della formazione professionale

Il lavoro di revisione del Repertorio delle qualifiche professionali iniziato quando ero Sottosegretario al Lavoro, è arrivato a conclusione. Maggiore aderenza delle qualifiche e dei diplomi ai profili professionali richiesti dal mercato del lavoro.

leggi l’articolo de Il Sole 24 Ore del 6 agosto 2019

vedi anche

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