Next Generation Italia – Riforme & Investimenti

Next Generation Italia – Riforme & Investimenti è il nuovo documento elaborato da M&M che fa séguito a “Next Generation Italia – Piano esecutivo”, presentato dall’Associazione a metà ottobre, che forniva alcune proposte su come meglio attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), sulla base delle linee guida indicate dalla Commissione europea

La presente nota costituisce un’ulteriore componente di Next Generation Italia ed affronta principalmente due aspetti:

  • Da un lato, mira a esporre, anche attraverso esempi, il binomio inscindibile riforme/investimenti. Noi rimaniamo convinti che le riforme strutturali abilitino gli investimenti e gli investimenti facilitino riforme. Entrambe le componenti devono essere presenti nel Piano nazionale di rilancio e resilienza;
  • Dall’altro, mostra come la Recovery and Resilience Facility possa essere utilizzata da leva e catalizzatore per investimenti privati, così da moltiplicarne le risorse per esempio attraverso PPP o fondi misti.

Come per gli altri lavori di M&M, Next Generation Italia – Riforme & Investimenti è frutto di un lavoro collettivo di imprenditori, manager, esperti di finanza, diplomatici, avvocati, funazionari pubblici, esponenti del terzo settore ed accademici.

vai all’articolo di Minima Moralia del 6 gennaio 2021

scarica l’articolo

Luigi BobbaNext Generation Italia – Riforme & Investimenti
Leggi...

Ma si può optare anche per un’esperienza in Mozambico con il progetto delle Acli

Un impegno stimolante alla scuola “Estrela do mar”

Servizio civile: una scelta che cambia la vita, tua e degli altri. Lo slogan della campagna promozionale del Servizio civile riassume bene il senso di una possibilità – aperta a tutti i giovani dai 18 ai 29 anni – che da più di 15 anni è stata introdotta nel nostro ordinamento. Anche quest’anno, il Dipartimento del Servizio civile della Presidenza del consiglio ha approvato i progetti per ingaggiare più di 45.000 giovani, di cui circa 600 in un Paese diverso dall’Italia. Tra questi, quattro sono i posti disponibili per fare un anno di servizio civile all’estero con le Acli ad Inhassoro in Mozambico.

leggi l’articolo su Corriere Eusebiano del 31 dicembre 2020 pag. 6

 

Luigi BobbaMa si può optare anche per un’esperienza in Mozambico con il progetto delle Acli
Leggi...

Terzo settore in movimento «Ma i ritardi provocano costi»

«Nonostante tutto, siamo di fronte a una realtà in movimento», dice Bobba, plaudendo anche all’istituzione del Registro unico nazionale del Terzo Settore (strumento di trasparenza e di benefici notevoli per gli iscritti), e all’ancor più recente sentenza n. 131 della Corte Costituzionale, che pronunciandosi sui rapporti tra amministrazioni pubbliche ed enti del terzo settore, «ha finalmente dato un indirizzo, indicando come via privilegiata quella della coprogrammazione e coprogettazione, la quale, a differenza della procedura competitiva tipica dei fornitori profit di servizi/prodotti verso le Pa, reca il doppio vantaggio di limitare eterni contenziosi, e costruire una compartecipazione di risorse e comunione di scopo tra soggetti dediti ad attività di interesse generale»

leggi l’articolo de L’Arena del 18 dicembre 2020

Luigi BobbaTerzo settore in movimento «Ma i ritardi provocano costi»
Leggi...

Sussidiarietà Amministrazione condivisa: disco verde

di LUIGI BOBBA presidente Terzjus e LUCIANO GALLO avvocato esperto di rapporti fra Terzo settore e pubblica amministrazione

La sentenza n. 131 del 26 giugno 2020 della Corte costituzionale ha fornito un’interpretazione particolarmente innovativa degli art. 55 e 56 del Codice del Terzo settore (Cts); sentenza, che ha poi trovato immediato riscontro in una norma del decreto “Semplificazioni”. La Corte ha infatti ricostruito ed affermato il rapporto fra il principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale ed il Cts, che ne costituisce l’organica e strutturata declinazione. Inoltre la particolare relazione che si crea fra Enti di Terzo settore (Ets) ed enti pubblici, in quanto finalizzata allo svolgimento di attività di interesse generale, dà vita alla “amministrazione condivisa”. Si tratta dunque, di una relazione collaborativa che, in ogni caso, deve essere “procedimentalizzata”, ovvero deve rispettare i principi e le regole dei procedimenti amministrativi. A distanza solamente di un paio di mesi, è poi intervenuta la modifica del Codice dei contratti, ad opera della legge 120/2020, che ha “fatto salve” le forme di coinvolgimento degli Ets previste dal Cts rispetto alle ordinarie modalità di affidamento di servizi pubblici in forma esternalizzata e dietro pagamento di corrispettivo. Ecco, allora, che la scelta fra l’amministrazione condivisa o l’affidamento di un servizio mediante appalto è, in primo luogo, di tipo politico.  Nell’ambito dell’amministrazione condivisa, Ets ed enti pubblici diventano soggetti che collaborano per lo svolgimento di attività di interesse generale; nell’ambito di una procedura competitiva concorrenziale, invece, ciascuna delle parti si impegna ad una propria obbligazione (esecuzione del servizio e pagamento del corrispettivo). Ne consegue che l’utilizzo degli strumenti del Cts, rappresentata dalla —  verrebbe da dire naturale —  “convergenza” degli interessi delle parti, accomunate nello svolgimento di attività di interesse generale, genera una vera e propria “comunione di scopo”. L’amministrazione pubblica non è più il solo titolare del bene comune, ma questo si realizza anche mediante una cooperazione con gli Ets. Gli interessi delle parti, dunque quelli pubblici e privati, devono necessariamente convergere nell’attività di collaborazione, che —  come ha ricordato la Corte —  si sostanzia nella “messa in comune” di risorse di vario genere, oltre alla condivisione delle finalità. Viceversa, nell’ambito di una relazione contrattuale derivante da un appalto, gli interessi delle parti sono e restano distinti per tutto il rapporto contrattuale; quello della stazione appaltante ad avere l’esecuzione del servizio a regola d’arte; quello del privato esecutore a maturare l’utile d’impresa, derivante dal corrispettivo pagato dalla prima. Pertanto, partendo dalla ricordata “parità” degli strumenti offerti dall’ordinamento (Cts e codice dei contratti pubblici), la scelta a monte dell’ente non è neutra, poiché emerge chiaramente il diverso ruolo degli Ets quali meri prestatori di servizio o, in alternativa, enti da coinvolgere attivamente, a fronte della meritorietà dell’attività (di interesse generale, dunque caratterizzata dalla non lucratività) da svolgere. Un secondo aspetto —  forse quello maggiormente innovativo —  che merita di essere sottolineato riguarda la dimensione del protagonismo degli Ets, nel senso che il Cts prevede, in termini generali, che l’iniziativa possa anche provenire dal privato sociale. Agli Ets, la Riforma assegna un compito, rilevante anche sotto un profilo culturale, di farsi parte attiva, non assumendo solo un comportamento adattivo alle scelte o alle non scelte degli enti pubblici, ma potendo elaborare e presentare proposte progettuali, ancora una volta nel rispetto della disciplina sui procedimenti amministrativi. L’evidenza pubblica resta sempre la via maestra, ma —  in quest’ultimo caso —  è la conseguenza della valutazione positiva, da parte degli enti pubblici, di una proposta progettuale ritenuta meritevole di accoglimento, in quanto di interesse generale e coerente con gli indirizzi e le finalità degli enti pubblici medesimi. Per essere chiari, è quella proposta progettuale, presentata dagli Ets, che diventa parte della successiva procedura ad evidenza pubblica, con la quale eventualmente misurarsi. L’amministrazione condivisa, sotto altra angolatura, come rilevato dalla stessa Corte costituzionale, determina la messa in comune di risorse di vario genere, pubbliche e private, generando così ricadute positive in termini di qualificazione ed efficacia della spesa pubblica. Inoltre, l’attivazione di rapporti di collaborazione, come dimostrato dalle varie esperienze locali svolte nel Paese, elimina il tasso di conflittualità, tipico delle competizioni concorrenziali nell’ambito delle gare d’appalto, con benefici sia per gli stessi bilanci pubblici, non gravati dal contenzioso, che —  più in generale —  per la generazione di un clima di fiducia reciproco. Non va sottovalutato, inoltre, il livello di trasparenza che procedimenti di co-progettazione, di accreditamento e di convenzionamento, svolti ai sensi del Titolo VII del Cts, possono indurre a beneficio non solo di chi vi partecipa, ma anche degli stessi cittadini. Si tratta, dunque, di procedimenti nei quali l’utilizzo di beni e di contributi pubblici deve avvenire “alla luce del sole” e, come tale, essere rendicontato. In questo modo si rendono possibili anche forme di “controllo diffuso”: l’amministrazione condivisa come strumento di partecipazione attiva della cittadinanza. Sono, pertanto, evidenti le varie e significative ragioni, non solo politiche, per avviare —  nella forma dell’iniziativa pubblica (con la pubblicazione di Avvisi) o in accoglimento di proposte progettuali (a seguito dell’iniziativa privata degli Ets) —  forme di amministrazione condivisa. Verrebbe quasi da dire che, dopo la sentenza della Corte e delle modifiche del codice dei contratti, gli enti pubblici dovrebbero motivare e giustificare la scelta di ricorrere agli strumenti del mercato concorrenziale degli appalti e delle concessioni anziché avvalersi delle forme tipiche di collaborazione con gli Ets.

scarica l’articolo a pag. 80 di Vita.it dicembre 2020

Luigi BobbaSussidiarietà Amministrazione condivisa: disco verde
Leggi...

Fisco, Terzo settore & Europa: facciamo chiarezza

Equivoci e paradossi nella comprensione delle norme fiscali: il punto sui rapporti tra Italia e Europa per valorizzare il ruolo del Terzo settore italiano. Stiamo pagando l’errore di pensare che gli enti non commerciali e gli enti non profit in senso ampio siano immuni per definizione dal vaglio delle regole UE. Con la riforma del Terzo settore si è scelta una strada diversa, quella della compatibilità con le regole europee. Il tempo dei proclami sul “fermate tutto perché si poteva fare meglio e di più” è ormai superato dal buon senso

Con la legge di bilancio torna alla ribalta il tema fiscale degli enti del Terzo settore (ETS). Abbiamo già vissuto questa esperienza nello stesso periodo di un paio di anni fa quando fu abrogata la cosiddetta “tassa sulla bontà”. In sostanza era stata soppressa la norma che consente di abbattere della metà l’imposta sul reddito degli enti non profit. In quella occasione molte furono le proteste sollevate dal mondo associativo e del volontariato sostenute anche da una buona parte della politica e soprattutto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel discorso di fine anno fece un memorabile richiamo all’essenziale ruolo svolto dal Terzo settore. Da quella vicenda scaturirono due risultati. (continua)

leggi l’articolo di Gabriele Sepio si Vita.it del 14 dicembre 2020

Luigi BobbaFisco, Terzo settore & Europa: facciamo chiarezza
Leggi...

Unione europea Economia sociale, l’Europa si muove. L’Italia non perda il treno

Si apre una stagione che potrebbe davvero offrire un’occasione irripetibile per aprire finalmente un confronto a livello europeo sul ruolo delle organizzazioni di Terzo settore e sulla necessità di introdurre misure fiscali in grado di riconoscere e valorizzare l’impatto sociale dell’economia sociale. Il Commissario per i diritti sociali e il lavoro e il semestre a guida portoghese sono un’opportunità, ora tocca al Governo italiano

(…) Uso quindi questo spazio per provare a lanciare un appello per passare all’azione sul piano politico e sulla necessità di farlo adesso. Troppe volte i politici europei hanno parlato di investimenti ad impatto sociale, delegando al settore privato e ad una aspettativa filantropica, il compito di agire le leve finanziarie per realizzare innovazione sociale.

leggi l’articolo di Giuseppe Guerini, Presidente Cecop-Cipoca Europe, su Vita.it del 09 dicembre 2020

https://twitter.com/FedSolidarieta/status/1337677129379622913?s=20

 

Luigi BobbaUnione europea Economia sociale, l’Europa si muove. L’Italia non perda il treno
Leggi...

Sussidiarietà orizzontale per una vera riforma

Pubblica amministrazione ed enti devono avere un ruolo paritario nella programmazione e progettazione

Lavorare insieme per costruire, mattone dopo mattone, una sussidiarietà orizzontale: questo è il compito che gli articoli 55 e 56 del codice del Terzo settore attribuiscono ad enti e pubblica amministrazione, alla luce dell’articolo 118 della Costituzione. A questo tema l’Osservatorio giuridico del terzo settore Terzjus dedica, a pochi mesi dalla sua nascita, un incontro intitolato: «Promuovere i beni comuni: verso un’amministrazione condivisa» che si svolgerà oggi. E lo fa partendo dalla presentazione del primo Quaderno dedicato appunto a «1 rapporti tra amministrazioni pubbliche ed enti del Terzo Settore» a cura di Antonio Fici, Luciano Gallo e Fabio Giglioni edito dall’Editoriale Scientifica Napoli. «Questo prima pubblicazione – dichiara Luigi Bobba, presidente di Terzjus – raccoglie sia contributi presentati da accademici e professionisti nel seminario che l’Osservatorio aveva realizzato il giugno scorso, sia altri interventi redatti a seguito della importante sentenza 131/2020 della Corte costituzionale». Proprio questa sentenza, relativa agli articoli sulla co-programmazione e co-progettazione del Codice potrebbe aprire una nuova stagione nei rapporti tra amministrazioni pubbliche ed enti all’insegna della parità.

Leggi l’articolo di Cinzia Arena su Avvenire di mercoledì 9 dicembre 2020 a pag. 24

Luigi BobbaSussidiarietà orizzontale per una vera riforma
Leggi...

Riforma del Terzo settore: tre passaggi da fare subito per renderla efficace

Mentre è entrato nella fase applicativa in decreto che istituisce il RUNTS (Registro unico nazionale del Terzo settore) e si stanno delineando le linee guida sull’applicazione degli articoli 55 e 56 del CTS (Codice del Terzo settore), vale la pena cercare di capire se e quanto le attese che la riforma aveva suscitato, hanno trovato concreto riscontro nella dinamiche di cambiamento di questi tre anni. Consapevoli che la riforma del Terzo settore ambiva a conseguire due risultati: dare ordine e certezza ad un mondo regolato da una legislazione frastagliata e contraddittoria; e introdurre un complesso di norme di carattere promozionale in modo da, non solo riconoscere, ma altresì favorire i soggetti di Terzo settore in quanto attori essenziali sia nel rafforzamento della coesione sociale che in uno sviluppo più inclusivo del Paese.

leggi il mio articolo su Vita.it del 3 dicembre 2020

Luigi BobbaRiforma del Terzo settore: tre passaggi da fare subito per renderla efficace
Leggi...

Luigi Bobba relatore all’evento di PD Verona “Il Terzo settore: a che punto siamo?”, 10 dicembre ore 18

Giovedì 10 dicembre alle ore 18, Luigi Bobba, presidente Terzjus, è relatore all’evento sul canale YouTube di PD Verona “Il Terzo settore: a che punto siamo?”

segui l’evento a questo link https://youtu.be/7eu_d_zWwTY

 

Luigi BobbaLuigi Bobba relatore all’evento di PD Verona “Il Terzo settore: a che punto siamo?”, 10 dicembre ore 18
Leggi...

Terzjus webinar “Promuovere i beni comuni: verso un’amministrazione condivisa”, 9 dicembre ore 18

Comunicato Stampa

Il Presidente Luigi Bobba: aprire una nuova stagione nei rapporti tra Amministrazioni pubbliche ed enti del Terzo settore

“Promuovere i beni comuni: verso un’amministrazione condivisa”
Torna Terzjus con il webinar di mercoledì 9 dicembre alle ore 18

Mercoledì 9 dicembre alle ore 18, Terzjus – l’Osservatorio giuridico del terzo settore – ritorna a pochi mesi dalla nascita con un incontro intitolato: “Promuovere i beni comuni:verso un’amministrazione condivisa”. E lo fa partendo dalla presentazione del primo Quaderno dedicato a “I rapporti tra Amministrazioni pubbliche ed Enti del Terzo Settore”, a cura di Antonio Fici, Luciano Gallo e Fabio Giglioni – Editoriale Scientifica Napoli.

“Questo prima pubblicazione – dichiara Luigi Bobba, Presidente di Terzjus- raccoglie sia contributi presentati da accademici e professionisti nel seminario che l’Osservatorio aveva realizzato l’11 giugno scorso, sia altri interventi redatti a seguito della importante sentenza 131/2020 della Corte costituzionale. Tale sentenza, relativa agli articoli 55 e 56 del Codice del Terzo settore, potrebbe aprire una nuova stagione nei rapporti tra Amministrazioni pubbliche ed enti del Terzo settore”.

Alla presentazione da remoto del volume prenderanno parte Luca Antonini, giudice costituzionale ed estensore della citata sentenza, Ferruccio De Bortoli, Presidente di Vidas ed editorialista del Corriere della Sera, Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore, ValeriaNegrini, Vicepresidente della Fondazione Cariplo e Giovanni Quaglia, Presidente della Fondazione CRT.

All’incontro, inoltre, non faranno mancare la loro voce anche autorevoli esponenti delle istituzioni come Alessandro Lombardi, Direttore Generale del Terzo Settore del Ministero del Lavoro, Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e responsabile Welfare e Terzo Settore dell’ANCI e Francesco Boccia, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie. Saranno altresì presenti i tre curatori del Quaderno, Fici, Gallo e Giglioni. “Il testo rappresenta – continua il Presidente Bobba – un utile strumento di riflessione in una stagione che si spera sempre più contrassegnata dalla “comunione di scopo”  tra Amministrazioni pubbliche ed Enti del terzo settore. Un’architrave normativa sulla quale poggiare il riconoscimento degli Enti di terzo settore come attori importanti nella programmazione e progettazione di servizi e attività di interesse generale a favore dei cittadini e in particolare di quelli più vulnerabili. Ci attendiamo – conclude Bobba – un cambiamento vero e concreto a cui Terzjus contribuirà anche attraverso ulteriori attività come il seminario di alta formazione, previsto a marzo 2021, per mettere a confronto e far conoscere i modelli e le buone pratiche di “amministrazione condivisa” già presenti nel nostro Paese”.

Si può partecipare all’incontro collegandosi al link dedicato sul canale Youtube

https://youtu.be/GkDOk5l9QpQ

Chi fosse interessato al testo del quaderno, lo può scaricare gratuitamente, mediante l’iscrizione alla newsletter al sito www.terzjus.it.

Luigi BobbaTerzjus webinar “Promuovere i beni comuni: verso un’amministrazione condivisa”, 9 dicembre ore 18
Leggi...