PD: al via la campagna “Insieme per il popolo afgano”

Al via la campagna “Insieme per il popolo afgano”. Dona per sostenere chi rimane. Per accogliere chi fugge. Per le #ONG in prima linea nel Paese e per i Comuni che gestiranno qui da noi l’accoglienza. Gli esponenti PD lo faranno per primi bit.ly/3D07WsI #Afghanistan

Il Partito Democratico mette a disposizione la propria organizzazione per una sottoscrizione straordinaria finalizzata a:

1. Sostenere chi lavora in Afghanistan da anni. Oltre ad EMERGENCY e CROCE ROSSA ITALIANA, PANGEA ONLUS, WOMEN FOR WOMEN INTERNATIONAL, NOVE ONLUS. Queste Associazioni saranno destinatarie delle donazioni raccolte.

2. Sostenere l’accoglienza dei profughi che arriveranno in Italia e che, attraverso i Comuni e il volontariato, saranno accompagnati in un percorso di inserimento. Anche l’ANCI – l’Associazione nazionale dei Comuni italiani – sarà destinataria delle risorse raccolte, che verranno poi distribuite alle singole amministrazioni coinvolte.

Attraverso la nostra comunità vogliamo, infine, fornire un supporto concreto alle donne e alle loro famiglie che arriveranno dall’Afghanistan.

A tal fine, chiunque ne abbia la volontà, può comunicarci la propria disponibilità per:

* l’accoglienza di donne o famiglie, offrendo sin d’ora un sostegno economico e morale per un periodo determinato;

* l’accompagnamento per il disbrigo di pratiche varie (anagrafe, scuola, università);

* l’insegnamento della lingua italiana;

* l’assistenza medica;

* la formazione e l’inserimento anche in piccoli contesti lavorativi.

Per farlo è sufficiente scrivere a info@ledonnexledonne.org indicando, oltre al nome e al cognome, comune di residenza, indirizzo email, numero di telefono e tipo di disponibilità da offrire.

 

Luigi BobbaPD: al via la campagna “Insieme per il popolo afgano”
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PD Vercelli Valsesia: “Afghanistan, gesti simbolici e proposte concrete di aiuto”

Comunicato Stampa
Afghanistan, gesti simbolici e proposte concrete di aiuto
 
Abbiamo letto dell’iniziativa lanciata dall’On. Tiramani che invita i sindaci italiani ed europei a esporre bandiere a mezz’asta “come simbolo del dolore per il destino che attende il popolo afghano dopo la presa di potere da parte dei Talebani”. Oltre ai gesti simbolici, pur condivisibili, serve tuttavia dimostrare accoglienza e generosità per sostenere iniziative di aiuto concrete alla popolazione afghana.
Siamo rimasti impressionati dalle immagini drammatiche della caduta di Kabul, dopo il precipitoso ritiro delle truppe internazionali. Quasi vent’anni dopo l’intervento militare statunitense e NATO del 2001 l’esercito regolare e il sistema istituzionale afghano è imploso, lasciando campo libero all’avanza dei Talebani. Inutile ricordare che, per un paese in “guerra” (civile e non) sostanzialmente dal 1979, questa è l’ennesima pagina di un dramma senza fine che ha convinto più di 2.6 milioni di afghani a cercare rifugio all’estero.
In questo momento sentiamo tutti un senso di impotenza. Bisogna quindi mettere in campo proposte di aiuto concrete. A livello europeo, i nostri parlamentari hanno richiesto la convocazione di un Consiglio europeo straordinario e l’apertura immediata di canali e corridoi umanitari per tutti coloro che intendono fuggire dall’Afghanistan, con particolare priorità per donne e minori, le categorie più a rischio nel quasi inevitabile processo di restaurazione di un “emirato islamico” radicale.
A livello nazionale, ANCI ha scritto al Viminale dicendosi disponibile ad ampliare la capacità di accoglienza diffusa della rete Sai (Sistema di accoglienza ed integrazione) già presente nei nostri territori per accogliere e inserire le famiglie che rientrano nel programma di protezione definito dal Governo del personale civile afghano collaboratore del contingente militare nazionale.
Diversi comuni hanno già manifestato la loro disponibilità ad accogliere queste famiglie, secondo un modello che, discusso e definito in un quadro europeo, potrebbe anche essere esteso ad altri rifugiati afghani. Speriamo che anche su questa iniziativa possa crearsi quell’ “impegno trasversale, che travalichi le appartenenze politiche” auspicato dall’On. Tiramani per l’iniziativa di esporre bandiere a mezz’asta in segno di vicinanza. Perché di fronte a questo dramma i gesti simbolici, se non seguiti da iniziative reali di aiuto, risulterebbero privi di senso e significato, e non solo per la popolazione afghana.
 
Michele Gaietta
Segretario Provinciale PD Vercelli Valsesia
Luigi BobbaPD Vercelli Valsesia: “Afghanistan, gesti simbolici e proposte concrete di aiuto”
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