La reputazione dell’Italia e lo «spread civico»

Cittadini non si nasce, si diventa.Tuttavia, alimentare un sentimento civico è difficile

Lo spread è diventato uno degli indicatori più usati per valutare lo stato di salute dell’economia italiana. Lo stesso ministro dell’Economia esprime preoccupazione per il livello che ha raggiunto. Le pagine dei giornali sono piene di commenti che ne registrano ogni variazione negativa. Ma perché invece sono così poche le voci che si levano per far presente il rischio che stiamo correndo in termini di «spread civico»?

leggi l’articolo di Enzo Manes sul Corriere della Sera

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Serve un nuovo rapporto tra economia e società

(…) siamo di fronte alla consumazione della relazione tra individuo e ordine sociale per come l’abbiamo pensata e costruita dagli anni 60 ad oggi. Un’ampia percentuale di gente comune è ormai convinta — non per condizionamenti ideologici ma sulla base delle proprie esperienze quotidiane — che la quota di benessere e sicurezza in cui può ragionevolmente sperare è molto modesta. E per questo non è più disponibile a stare al gioco.

leggi l’articolo di Mauro Magatti sul Corriere della Sera del 14 dicembre 2018

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