Il consulente del ministro Orlando ci scrive dopo la nostra richiesta di spiegazioni sui ritardi nell’attuazione della riforma del Terzo settore (vedi articolo del presidente di Terzjus Lugi Bobba nelle correlate): “L’apporto autonomo e qualificato dell’insieme degli enti non sarà visto come ancillare, o peggio residuale, nella messa a terra dei progetti e delle molte risorse che ci troveremo a gestire nei prossimi anni, per questo a tutti è chiesto uno sforzo straordinario che ricalibri il proprio ruolo nella società”
Il completamento della Riforma del Terzo Settore arriva in un momento storico per il nostro Paese: l’attuazione dei progetti previsti nel PNRR, il varo del Social Economy Action Plan, la Programmazione dei Fondi strutturali.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali (in foto la sede di via Fornovo, ndr.) è impegnato affinché, definito l’impianto delle regole che ridisegnerà il mondo degli enti del Terzo Settore, si possa squadernare concretamente e in tutto il territorio nazionale una stagione nuova nel consolidamento, ridefinizione e rilancio della qualità della vita nelle nostre comunità. Le parti più innovative e promozionali della Riforma, a partire dal sistema di relazioni tra la Pubblica Amministrazione e gli ETS regolato dal Titolo V del Codice del Terzo Settore e confermato dalla sentenza n. 131/2020 della Corte costituzionale, dovranno rappresentare il terreno avanzato di innovazione per il Pubblico e per l’insieme dei Soggetti dell’Impresa Sociale, del Volontariato, della Promozione Sociale, degli Enti di Promozione Sportiva. (continua)
leggi l’articolo di Wladimiro Boccali su Vita.it del 11 ottobre 2021