Bobba (Terzjus): “Coltivare e far crescere una cultura del bene comune e della solidarietà”

Il Terzo Settore è un insieme di enti di carattere privato che agiscono in diversi ambiti, dall’assistenza alle persone con disabilità alla tutela dell’ambiente, dai servizi sanitari e socioassistenziali all’animazione culturale. Spesso gestiscono servizi di welfare istituzionalee sono presenti per la tutela del bene comune e la salvaguardia dei diritti negati. Il Terzo settore esiste da decenni ma è stato riconosciuto giuridicamente in Italia solo con la legge delega 106 del 2016. L’attuazione della predetta riforma procede velocemente e, con la recente attivazione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, le organizzazioni non profit si stanno relazionando con nuovi adempimenti, riassetti strutturali, ma soprattutto con sfide e opportunità inedite.

I numeri del Terzo Settore in Italia

Il ruolo del Terzo Settore è notevolmente cresciuto in Italia, anche durante la difficile fase pandemica. Un universo che conta 375 mila diverse istituzioni tra associazioni, fondazioni e cooperative sociali, con un incremento pari al 25% rispetto allo scorso decennio. Gli italiani che partecipano ad attività associative sono 10,5 milioni, ossia un quinto della popolazione che ha più di 14 anni. L’apporto del Terzo Settore dell’economia è stimato in 80 miliardi di euro ed è pari al 5% del Prodotto interno lordo. Gli addetti sono oltre 900 mila – di cui il 70% sono donne – ai quali si aggiungono circa quattro milioni di volontari.

Riforma in Movimento

I numeri e l’azione del Terzo Settore hanno indotto  Terzjus – Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale, in collaborazione con Italia non profit, a lanciare l’indagine digitale “Riforma in Movimento – Edizione 2022” alla quale sono chiamati a partecipare tutti gli enti non profit italiani con l’obiettivo di portare la voce e l’esperienza di chi la Riforma la vive in prima persona, all’attenzione dell’opinione pubblica e dei rappresentanti di reti e istituzioni nazionali ed europee. I risultati di questa survey confluiranno in un apposito capitolo del Terzjus Report 2022 in uscita nel mese di luglio. Interris.it in merito a questi temi ed al ruolo del volontariato in questo frangente storico particolarmente difficile, ha intervistato Luigi Bobba già presidente nazionale delle Acli, parlamentare e sottosegretario al Lavoro. Ora presidente di Terzjus, di Enaip Mozambico e del Comitato Global Inclusion.

L’intervista

Qual è stato e qual è il ruolo del volontariato in questo frangente storico nel quale si stanno susseguendo la pandemia e l’emergenza profughi dall’Ucraina?

“Le organizzazioni associative volontarie, quando c’è da rimboccarsi le maniche, sono pronte ad agire, anche interpretando un sentimento positivo presente più in generale nella popolazione – ma fornendo allo stesso una forma strutturata e organizzata. Dalla raccolta di beni e di denaro, all’invio di questi aiuti e adesso sicuramente nell’accoglienza delle persone che arriveranno e sono già arrivate in Italia dall’Ucraina (sono più di 75.000). Se non ci fosse questa rete avremo problemi molto più grandi, sia nelle nostre comunità che nella capacità di sostenere le persone coinvolte in questi eventi drammatici come sono la guerra e l’invasione russa dell’Ucraina”.

In che modo la Riforma del Terzo Settore può favorire lo stesso in questo frangente?

“Lo può favorire per tre ragioni. La prima perché, ad esempio, l’incentivo alle donazioni in denaro; il  35% per le Organizzazioni di Volontariato e il 30% per tutte le altre realtà associative possono essere una spinta  a corroborare  la propensione al dono. La stessa cosa vale anche sul versante delle donazioni dei beni in natura; recentemente una circolare ha regolamentato in modo molto più semplice la donazione di beni – in particolare da parte delle aziende – che non hanno più un rilievo fiscale come accadeva prima, non solo per farmaci o prodotti alimentari ma anche per tutte le altre tipologie di beni. In terzo luogo, perché c’è una nuova consapevolezza che, se non si creano reti di solidarietà, in un mondo sempre più incerto, precario ed esposto a continue emergenze, il rischio che le disuguaglianze crescano e che i più fragili vengano esclusi e tagliati fuori da una vita dignitosa è molto evidente”.

Che obiettivi si pone l’indagine denominata Riforma in Movimento di Terzjus?

“Si pone essenzialmente tre obiettivi. Il primo è quello di fare lo stato dell’arte sulla riforma dal punto di vista degli Enti del Terzo Settore cioè delle reti associative volontarie e cooperative; il secondo è di realizzare un check più specifico sul processo che è stato avviato in questi mesi con l’avvio del Registro unico sia per  coloro che sono in transizione perché già iscritti ai vecchi registri regionali sia per coloro che hanno fatto accesso ex novo .In terzo luogo, di verificare se i provvedimento che il Ministero del Lavoro ha emanato lo scorso anno, dal 5×1000 ai nuovi schemi di bilancio, dalla regolamentazione della donazione di beni in natura ai rapporti tra ETS e pubblica amministrazione. In particolare, vorremmo sapere se tali provvedimenti sono conosciuti, quale ne è la percezione e se sono stati utilizzati”.

Quali auspici si pone per il futuro del mondo del volontariato?

“Fondamentalmente due auspici, il primo è quello che il Ministero provveda sollecitamente a risolvere la parte fiscale, ossia far approvare il pacchetto di emendamenti che non è passato in legge di bilancio e, contestualmente che lo stesso Ministero invii subito la notifica alla Commissione Europea di quelle norme che richiedono un’autorizzazione comunitaria. Il secondo è che le Organizzazioni abbiano come priorità la necessità di coltivare e far crescere una cultura del bene comune e della solidarietà senza la quale – in un mondo sempre più esposto a crisi ed emergenze – la qualità del vivere di tutti e specialmente dei più deboli, peggiorerà rapidamente. Questo è un investimento da fare sulle generazioni più giovani, a cominciare dal Servizio civile universale, che non a caso è stato riformato nell’ambito della più generale riforma del Terzo Settore. Quindi, da un lato bisogna risolvere i problemi di natura fiscale e questo è responsabilità delle  istituzioni; dall’altro  gli enti debbono operare un investimento in materia di cultura, formazione e di promozione di esperienze concrete di solidarietà, in particolare tra le giovani generazioni”.

Leggi l’intervista di Interris.it del 3 aprile 2022

Se vuoi commentare l’articolo manda una mail a questo indirizzo: scriviainterris@gmail.com
Luigi BobbaBobba (Terzjus): “Coltivare e far crescere una cultura del bene comune e della solidarietà”
Leggi...

Ri-fondata sul lavoro. Il lavoro come spazio per ripartire e promuovere solidarietà

Convegno

25 marzo 2022 – ore 10.00
Circolo ACLI SAN MATERNO – DORNO (PV) Via San Materno, 24

ACCOGLIENZA dei partecipanti
Battista CUCCHI – Presidente Circolo ACLI San Materno – Dorno Domenico GIACOMANTONIO – Presidente ACLI Pavia APS

SANTA MESSA celebrata da S.E. Mons. Maurizio GERVASONI
Vescovo di Vigevano e Delegato della Conferenza Episcopale Lombarda per la Pastorale sociale e del lavoro e la formazione socio-politica

Martino TRONCATTI – Presidente ACLI Lombardia APS

Luigi BOBBA – Presidente Terzjus – Osservatorio di diritto del Terzo Settore e già Presidente nazionale delle ACLI
Roberto CESA – Responsabile ACLI Rete Lavoro – Bergamo
Renata PANAS – Responsabile Sportelli Lavoro ACLI Pavia

Pierfrancesco DAMIANI – Responsabile Comunicazione ACLI Pavia APS

I lavori si concluderanno con un pranzo conviviale

Necessaria prenotazione e conferma di parteciazione segreteria@aclipavia.it / segreteria@aclilombardia.it

Luigi BobbaRi-fondata sul lavoro. Il lavoro come spazio per ripartire e promuovere solidarietà
Leggi...

Terzo settore: usiamo il Registro unico come leva per il 5×1000

Il presidente di Terzjus, Luigi Bobba, commenta i primi dati sul Runts: 61mila organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale trasmigrate, 3mila nuove richieste di iscrizione. Propone di realizzare una campagna che convinca quell’italiano su due che ancora non déstina il 5×1000 a farlo e ipotizza un Fondo per la repubblica solidale analogamente a quanto fatto per la povertà educativa

Sono 61mila gli enti già iscritti ai precedenti registri delle Organizzazioni di volontariato – Odv e delle Associazioni di promozione sociale – Aps che sono stati “trasmigrati” nel nuovo Registro unico del terzo settore – Runts.

Il dato arriva da Claudio Gagliardi, vicesegretario generale di Unioncamere, che ha avuto l’incarico dal ministero del Lavoro di curare l’architettura informatica del Runts. Dunque, a tre mesi dalla partenza del Runts, i dati del 70% delle Aps e delle Odv sono stati trasferiti nel nuovo registro e circa 3mila domande di enti, non già precedentemente iscritti, sono arrivate agli uffici delle Regioni a ciò preposti. Appare pertanto ragionevole pensare che entro poche settimane gran parte delle 88mila Aps e Odv saranno “trasmigrate”.

Dunque una buona partenza per il Registro che – come ha scritto Antonio Fici, – presenta tre punti di forza: ha una struttura interamente informatica; è “unico”, nel senso che ricomprende tutte le diverse categorie degli enti di Terzo settore; è “nazionale”, ovvero consente un’uniforme applicazione delle norme del Codice del Terzo Settore – Cts in tutte le diverse Regioni del Paese. Indubbiamente, il risultato più importante dell’azione intrapresa dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando che, diversamente da coloro che lo hanno preceduto in quella responsabilità nei due Governi presieduti da Giuseppe Conte, ha impresso un’accelerazione oltremodo necessaria e alquanto attesa. Lo stesso dicasi per l’emanazione delle Linee guida (D.m. 72/2021) che affrontano compiutamente gli aspetti applicativi degli istituti dell’Amministrazione condivisa (art.55,56,57 del Cts).

Ora, il successo del percorso di formazione incentrato su queste Linee guida e realizzato da Anci su incarico del ministero del Lavoro – che vede una partecipazione di più di 1.000 tra amministratori degli enti locali, funzionari delle amministrazioni territoriali e quadri degli Ets -, attesta la bontà della strada intrapresa.

Resta invece ancora in stand by l’invio da parte del ministro Orlando della notifica alla Commissione Europea di alcune norme fiscali del Cts soggette all’autorizzazione comunitaria prima di essere recepite nel nostro ordinamento. Il tema presenta certo degli elementi di complessità, ma questo atto risulta particolarmente importante, in primo luogo per non lasciare in mezzo al guado il mondo delle Onlus e frenare lo sviluppo e la crescita delle nuove imprese sociali; in secondo luogo, la mancata adozione di tali norme produce un’oggettiva penalizzazione per gli Ets: ogni anno, circa 90 milioni della originaria dotazione di risorse della Riforma, anziché finanziare regimi fiscali più favorevoli, vengono restituiti al bilancio generale dello Stato. E d’altra parte, serve precisare che diversamente da quanto dichiarato dalla vice-ministra all’Economia, Laura Castelli, tale atto ricade unicamente sotto la responsabilità del titolare del dicastero del Lavoro, e non richiede alcun formale concorso da parte del Tesoro (anche se è sempre necessaria una leale collaborazione tra amministrazioni diverse). Se è vero che tali norme presentano alcune criticità e interpretazioni non sempre univoche, non è infondato ritenere che tali criticità si possano superare ricuperando, mediante il decreto “Sostegni ter” ora in discussione al Senato, quegli emendamenti correttivi già concordati con il Forum del Terzo settore, e poi non recepiti nella legge di bilancio.

Dunque notifica alla Commissione europea al fine di ottenere l’autorizzazione comunitaria più il Social bonus (che pare in dirittura d’arrivo) sono i due capitoli da portare rapidamente a conclusione, eliminando o per lo meno riducendo quell’area di incertezza ancora presente e lasciando senza argomenti i critici della Riforma.

Nondimeno si potrebbero metter in campo due azioni promozionali di grande valore simbolico e anche di notevole ricaduta pratica.

Mi riferisco alla più volte auspicata campagna promozionale del 5 per mille. È noto infatti che solo poco più della metà dei contribuenti con tassazione positiva utilizzi la facoltà del 5 per 1000. Perché non provare a raggiungere con un messaggio positivo quell’altro quasi 50% di contribuenti che finora non si è avvalso di questa facoltà di sostenere le attività di uno degli Enti del Terzo settore?

Tra l’altro, questo sarebbe anche il momento più opportuno per una duplice ragione: perché i tempi di erogazione del beneficio sono stati dimezzati (da due anni ad uno) e perché, in forza della nuova regolazione prevista dal Cts, si può presumere che aumenterà il numero degli enti beneficiari, oggi attestato a più di 70mila.

In secondo luogo, c’è da domandarsi se non si debba varare un “Fondo per la Repubblica solidale” analogamente a quanto disposto nel dl. 152/2021, art. 29 con il “Fondo per la Repubblica digitale”. In breve, riprodurre con diversa finalità (formazione e inserimento al lavoro dei Neet, welfare di comunità, inclusione al lavoro dei soggetti diversamente abili) quanto realizzato con successo con il “Fondo per la lotta alla povertà educativa minorile”. Le risorse per “spesare” un consistente credito di imposta da attribuire alle Fondazioni bancarie che aderiranno al Fondo, potrebbero rinvenire dalle somme non spese in diversi provvedimenti che hanno riguardato gli enti del Terzo settore.

Un Fondo per accrescere le ambizioni e le capacità del Terzo settore di essere una struttura portante del Paese e per conseguire risultati qualificanti in termini di inclusione sociale e lavorativa dei soggetti più fragili della popolazione.

Leggi l’articolo di Luigi Bobba su Vita.it del 28 febbraio 2022

 

 

Luigi BobbaTerzo settore: usiamo il Registro unico come leva per il 5×1000
Leggi...

Registro unico, i nuovi iscritti sono 485

L’analisi dei dati ad oggi 18 febbraio a quasi tre mesi dall’avvio del RUNTS. Fra gli enti sin qui iscritti: 68 sono fondazioni, 2 sono società di mutuo soccorso, i restanti 415 sono associazioni. Si tratta di enti che precedentemente non comparivano nei vecchi registri di settore delle organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e Onlus

Dal 24 novembre dello scorso anno è consentito agli enti che lo desiderino (l’iscrizione è infatti sempre opzionale) iscriversi nel RUNTS al fine di ottenere la qualifica di ente del terzo settore ed eventualmente anche la personalità giuridica di diritto privato (quest’ultima, in verità, è un’opzione soltanto per le associazioni, ma non già per le fondazioni, che senza la personalità giuridica non esisterebbero in quanto tali). Per chi lo voglia, un elenco di enti iscritti al RUNTS, aggiornato quotidianamente, è disponibile nel sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Lo abbiamo consultato oggi 18 febbraio 2022, a quasi tre mesi dall’avvio del Registro: risultano 485 enti nuovi iscritti. Si tratta enti che precedentemente non comparivano nei vecchi registri di settore delle organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e Onlus e che quindi si sono iscritti ex novo al Runts.

Leggi l’articolo di di Antonio Fici su Vita.it del 18 febbraio 2022

Luigi BobbaRegistro unico, i nuovi iscritti sono 485
Leggi...

Fondazione Roche “Volontariato di competenza: un’opportunità per il sistema del paese”

Accanto alle gravissime problematiche di carattere sanitario, sociale ed economico che ha causato, la pandemia da Covid 19 ha costituito per la società civile l’occasione per elaborare nuove modalità di sostegno nei confronti delle diverse forme di disagio che sono emerse. Tra queste va segnalata anche l’esperienza del “volontariato d’impresa”, che ha coinvolto anche Roche Italia e che ha consentito di porre al servizio dei bisogni della collettività le competenze dei suoi collaboratori che hanno volontariamente aderito alla proposta. Una simile esperienza ha attirato l’attenzione anche di Terzjus, Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale, che ha intrapreso con Fondazione Roche una collaborazione finalizzata ad approfondire i profili e le caratteristiche di questa tipologia di volontariato, su cui si sofferma il Presidente di Terzjus, On. Luigi Bobba, nell’editoriale che segue.

L’ultimo post su facebook del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, prematuramente scomparso, era dedicato ai giovani volontari siciliani che hanno rapidamente ripulito la marna della Scala dei Turchi deturpata il giorno prima da vandali. Il Presidente era un convinto sostenitore della funzione del volontariato quale generatore del bene comune nonché’ di volano di uno sviluppo economico equo e sostenibile, non solo dell’Italia, ma di tutti gli Stati membri.

Se questo è ormai un dato assodato, avvalorato anche da evidenze economiche e sociali, il volontariato di competenza, nell’ambito più generale delcorporate volunteering, sta ora facendo breccia nel tessuto aziendale e sociale, ma non è ancora riconosciuto in quello legislativo-istituzionale.

Infatti, Il volontariato di competenza, inteso come progetto in cui l’impresa incoraggia, supporta o organizza la partecipazione attiva e concreta del proprio personale alla vita della comunità locale, anche attraverso il sostegno ad Enti di terzo settore, durante l’orario di lavoro, è un significativo nuovo trend emergente in Italia che presenta sfide così come opportunità per tutti gli stakeholders coinvolti.

Ben distante quindi da forme di mecenatismo, questa attività permette, se ben strutturata ed organizzata, di ancorare maggiormente l’azienda alla comunità e al territorio di riferimento, in particolare in assenza di stabilimenti produttivi, e al contempo di rafforzare e migliorare le competenze trasversali del collaboratore, l’identificazione dello stesso con l’azienda e la crescita del valore sociale dell’impresa.

A questo proposito, è bene sottolineare che la recente emergenza epidemiologica da COVID-19 ha originato l’opportunità per un consolidamento più organizzato di talune esperienze di volontariato di competenza, in precedenza piuttosto saltuarie, di cui Roche è un esempio concreto.

L’esperienza del volontariato di competenza riveste, dunque, profili particolarmente innovativi e apre prospettive differenti per la collaborazione tra imprese e Terzo settore, meritevoli di un approfondimento.

Ciò posto, mediante un percorso virtuoso e innovativo, il welfare aziendale come modalità di riconoscimento della produttività del lavoratore, nonché come strumento di conciliazione tra vita familiare e attività professionale, può costituire uno strumento decisivo per la partecipazione delle aziende a forme di attività di volontariato di competenza, mediante il coinvolgimento dei propri dipendenti. A questo riguardo, non è, infatti, da sottovalutare l’aspetto reputazionale che discende dallo sviluppo e dall’attuazione di un modello aziendale che incentivi simili iniziative, conciliando le finalità lucrative con gli obiettivi sociali e di interesse generale.

L’Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale, Terzjus, in linea con la propria vocazione, ha deciso di approfondire la tematica del volontariato di competenza, grazie anche alla collaborazione della Fondazione Roche, attraverso una ricerca tesa a valorizzare tale prospettiva all’interno del welfare aziendale, dunque come possibile policy delle organizzazioni profit finalizzata all’introduzione in forma strutturata  del volontariato di competenza, quale parametro incremento della produttività.

La ricerca dovrebbe infatti far emergere, attraverso l’analisi di esperienze presenti in aziende con business differenti e diversificati, come il volontariato di competenza, pur non essendo uno strumento economico, sia capace di incrementare il valore economico generato e quindi diventare esso stesso un indicatore della produttività, passibile quindi di una valutazione economica che potrà essere ridistribuita tra i collaboratori aziendali, attraverso forme come il premio di produttività.

Luigi Bobba

Presidente Terzjus – Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale

Luigi BobbaFondazione Roche “Volontariato di competenza: un’opportunità per il sistema del paese”
Leggi...

“La cultura manageriale nel welfare per la salute globale e di precisione” LUM, 25.02.2022

Venerdi 25 febbraio, alle ore 15:30, live sul canale YouTube della LUM School of Management, si terrà il seminario “La cultura manageriale nel welfare per la salute globale e di precisione. Tra codice Unico del Terzo Settore, Missione 5 del PNRR e Sportello Unico per la Salute”.⁣
In questa occasione ci sarà la presentazione dei Master MISWEPS in Management dell’Impresa Sociale, del Welfare e della Previdenza Sociale e MASWER in Management dei Sistemi Regionali di Welfare e dell’Innovazione Socio Sanitaria.⁣
Qui per seguire la live su YouTube: bit.ly/YouTubeLumschoolofmanagement⁣
Luigi Bobba“La cultura manageriale nel welfare per la salute globale e di precisione” LUM, 25.02.2022
Leggi...

«Avvenire» e Terzjus: seminario online sul RUNTS, 7 febbraio ore 17

AVVENIRE in collaborazione con TERZJUS

organizzano il seminario on line per la presentazione del Quaderno di Terzjus:

“Il Registro unico del Terzo settore” e le nuove norme: come orientarsi

Lunedi 7 febbraio ore 17 – 18.30

 

Programma

Conduce : Marco Girardo, caporedattore dell’inserto di Avvenire «Economia Civile»

Saluti: Luigi Bobba, presidente di Terzjus

Interventi:

  • Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo settore
  • Monica Raciti, responsabile Servizio Politiche per l’Integrazione sociale e il terzo settore della Regione Emilia Romagna
  • Claudio Gagliardi, vicesegretario di Unioncamere
  • Chiara Tommasini, presidente di Csvnet
  • Gianluca Abbate,  delegato del Consiglio dell’Ordine del Notariato
  • Gabriele Sepio, segretario generale di Terzjus
  • Alessandro Lombardi, Direttore generale Ministero del lavoro per il terzo settore

Saranno presenti i curatori del volume prof. Antonio Fici e notaio Nicola Riccardelli

È possibile seguire l’evento in diretta:
– sulla pagina Facebook di Avvenire
– sul canale YouTube di Terzjus

Luigi Bobba«Avvenire» e Terzjus: seminario online sul RUNTS, 7 febbraio ore 17
Leggi...

Luigi Bobba: «Volontariato, qualche obbligo in più ma tanti potenziali vantaggi»

Parla Luigi Bobba, padre della legge sul Terzo Settore, il 22 gennaio in Friuli ospite dell’Afds

La riforma del Terzo Settore comporta degli obblighi per le associazioni di volontariato, ma anche importanti vantaggi. Ad affermarlo è Luigi Bobba, già presidente delle Acli, «padre» della riforma quand’era sottosegretario nel Governo Gentiloni, attualmente presidente di Terzjus, l’«Osservatorio del Terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale».

leggi l’intervista su «La Vita Cattolica» del 19 gennaio 2022

Luigi BobbaLuigi Bobba: «Volontariato, qualche obbligo in più ma tanti potenziali vantaggi»
Leggi...

Registro Unico e nuove norme. Un libro di Terzjus per orientarsi

Sono circa 25.000 gli enti trasmisgrati dai registri regionali al nuovo Registro unico del terzo settore, il Runts avviato il 23 novembre 2021 dal Ministero del Lavoro. Una partenza a lungo attesa in quanto rappresenta un passaggio nodale per il superamento dei previgenti registri in cui confluivano le Odv e le Aps, nonché dell’anagrafe delle Onlus. Un cambiamento destinato ad influenzare i comportamenti quotidiani degli Ets, specialmente nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, nonché ad aprire agli stessi le porte di non poche opportunità. Come ci si iscrive al Runts? Come si mantiene la qualifica? Come si ottiene la personalità giuridica? Come ci si relaziona con gli uffici regionali del Runts? A queste e ad altre domande, cerca di rispondere una recente pubblicazione, curata da Antonio Editoriale Scientifica all’interno della Collana «Quaderni di Terzjus», scaricabile gratuitamente dal sito www.terzjus.it. (continua)

leggi l’articolo di Luigi Bobba su Corriere Buone Notizie di martedì 11 gennaio 2022

 

Luigi BobbaRegistro Unico e nuove norme. Un libro di Terzjus per orientarsi
Leggi...