Parte il secondo ciclo dei Quickinar di Terzjus – dal 18 maggio al 4 giugno alle ore 17

I Quickinar di Terzjus, buona la prima: 700 i partecipanti.  Dal 18 maggio, il secondo ciclo di incontri “Le misure promozionali per gli ETS”, con i docenti  e gli esperti Sepio, Mumolo, Tassani, Barbari, Giani e Melli.

Parte il secondo ciclo dei Quickinarla formazione “agile” che attraverso sessioni di 60/75 minuti, affronta le tematiche più controverse legate direttamente o indirettamente alla Riforma del Terzo Settore, dopo aver registrato 700 partecipanti ai primi 8 appuntamenti svoltisi a marzo e circa 7000 visualizzazioni nei video registrati su Youtube.

Ideati da Terzjus, in collaborazione con il Forum del Terzo Settore e CSVnet, con il coinvolgimento di Cantiere del Terzo Settore, i Quickinar, in questa seconda sessione, affronteranno le misure promozionali – finanziarie e fiscali – con cui ogni giorno si confrontano gli Enti del Terzo Settore (ETS) e le reti associative.

“La grande partecipazione al primo ciclo di appuntamenti – dichiara Luigi Bobba, Presidente di Terzjus – ha confermato l’importanza di investire nella formazione come strumento utile per affrontare le dinamiche quotidiane per gli ETS e, allo stesso tempo, dell’attualità di una modalità di apprendimento semplice, veloce che si basi su casi pratici. Una delle sfide principali dell’Osservatorio giuridico del Terzo Settore, è proprio quella di rendere la normativa e i meccanismi burocratici  conseguenti a misura degli addetti ai lavori o di chi comunque si confronta con il Codice del Terzo Settore. ”.

“In particolar modo in questo secondo ciclo – gli fa eco Gabriele Sepio, Segretario generale di Terzjus – ci soffermeremo sulle erogazioni liberali, sull’accesso ai sostegni e ai ristori previsti nella legislazione emergenziale, sulle agevolazioni in tema di imposte indirette e tributi locali, sul superbonus 110% per Onlus ed ETS e sugli strumenti di finanza sociale previsti dal Codice del Terzo Settore, grazie a docenti ed esperti di eccezione, quali  Maurizio Mumolo, Direttore Forum Nazionale Terzo Settore, Thomas Tassani, Professore ordinario di Diritto Tributario dell’Università di Bologna, Luca Barbari e  Francesca Giani, rispettivamente avvocato esperto del settore e architetto, Niccolò Melli, esperto di finanza sociale. Anche per questo secondo ciclo, la formazione sarà principalmente  rivolta ai dirigenti, ai funzionari ed agli esperti che operano con le diverse tipologie di Enti del Terzo Settore (ETS) nonché con le loro Reti associative di rappresentanza ed i CSV, ma tutti potranno partecipare.

I Quickinar ricominceranno il 18 maggio p.v. alle ore 17.00, fino al 4 giugno,  con cinque appuntamenti consecutivi, in diretta streaming sul canale youtube di Terzjus.

LE MISURE PROMOZIONALI PER GLI ETS

Programma: 

1. LE EROGAZIONI LIBERALI IN FAVORE DEGLI ETS 
(erogazioni in denaro o in natura previste dal CTS, la donazione dei beni da parte delle imprese nella legge “antisprechi”, erogazioni liberali e agevolazioni introdotte dai decreti emergenziali, il nuovo 5 per 1000) – 18 maggio h. 17.00
Relatore: Avv. Gabriele SEPIO – Segretario Generale Terzjus

2. I FONDI DELL’ART.72 DEL CTS, I SOSTEGNI ED I RISTORI NELLA LEGISLAZIONE EMERGENZIALE – 21 maggio h. 17.00
Relatore: Maurizio MUMOLO – Direttore Forum Nazionale Terzo Settore

3. LE AGEVOLAZIONI IN TEMA DI IMPOSTE INDIRETTE E TRIBUTI LOCALI, LA FISCALITA’ IMMOBILIARE PER ODV E APS E  IL SOCIAL BONUS – 25 maggio h. 17.00
Relatore: Prof. Thomas TASSANI – ordinario di Diritto Tributario Università di Bologna

4. ONLUS, ETS E SUPERBONUS 110% – 28 maggio h. 17.00
Relatori: Avv. Luca BARBARI – Arch. Francesca GIANI

5. I NUOVI STRUMENTI DI FINANZA SOCIALE PREVISTI DAL CODICE DEL TERZO SETTORE
(Titoli di solidarietà e social lending) – 04 giugno h. 17.00
Relatore: Prof. Nicolò MELLI

Programma TERZJIUS_QUICKINAR_maggio_giugno_2021

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“Un’eredità fertile. Riformare la legge d’imposta sulle Successioni e Donazioni per rimettere in circolo la ricchezza”

Giovedì 29 aprile dalle ore 16.00, Terzjus e Fondazione Italia Sociale propongono un webinar di presentazione della proposta di riforma della Legge sulle Successioni e Donazioni formulata per iniziativa di Fondazione Italia Sociale, per agevolare la destinazione filantropica dei lasciti, rimettere in circolo la ricchezza ed al tempo stesso promuoverne una distribuzione più equa.
Partecipano al commento della proposta il Consiglio Nazionale del Notariato, il Comitato Testamento Solidale, AIRC, il Forum Nazionale del Terzo settore ed il CNEL.
Facciamo pochi figli, invecchiamo senza eredi diretti, risparmiamo e accumuliamo per paura del futuro e non facciamo testamento, con la conseguenza che il patrimonio familiare viene trasferito a parenti di cui non conosciamo o ricordiamo l’esistenza.
Una scelta inconsapevole quella dei figli del Bel Paese che però fotografa a tinte forti quella  che in gergo si chiama “ricchezza inattiva” perché non contribuisce all’economia reale e che, in tempi di Covid, è una opportunità persa.
In un tempo di disuguaglianze crescenti, infatti, torna di attualità riconsiderare una tassazione più equa sulle successioni. Potrete seguire l’evento del prossimo 29 aprile a partire dalle ore 16.00, in diretta streaming sul canale Youtube di Tezjus clikkando sul seguente link https://www.youtube.com/channel/UC30WOLTsOvgnOCelO-GGI9A Durante l’evento “Un’eredità fertile“, verrà presentata la proposta di Fondazione Italia Sociale che va in questa direzione, ragionando senza pregiudizi su un tema che è quasi del tutto assente dal dibattito pubblico.
L’Osservatorio Terzjus ha deciso di promuovere questo webinar per raccogliere e rilanciare la proposta redatta dalla Fondazione Italia sociale, di riforma della legge sulle successioni e donazioni al fine di agevolare la destinazione filantropica dei lasciti. Si tratta di una proposta in linea con gli intenti della riforma del Terzo settore, in quanto sempre di più sarà necessario che gli Enti del Terzo Settore trovino un sostegno finanziario mediante le donazioni di cittadini ed imprese e che la leva fiscale dello Stato incoraggi le famiglie a promuovere buone cause insieme ad un accesso più equo alla ricchezza.
Promuovere quindi scelte più consapevoli,  a vantaggio della comunità, senza mettere le mani nelle tasche degli italiani, questa la proposta della Fondazione Italia Sociale, presentata durante l’evento da Gabriele Sepio, Segretario Generale di Terzjus e Consigliere della Fondazione, rivedendo le soglie e le aliquote, tutelando i gradi di parentela diretta, ma aumentando progressivamente le imposte per i discendenti più lontani (dal quarto grado in avanti). La finalità è quindi incentivare, azzerando le tasse, chi, non avendo discendenti prossimi, intende destinare i propri beni a scopi di interesse sociale.
Una riforma della Legge d’imposta sulle Successioni e Donazioni sarebbe una misura di equità con cui chi ha avuto fortuna e possibilità di accumulare nella vita può contribuire al benessere di molti. Potrebbero trarne vantaggio organizzazioni non profit, università, scuole, musei, ospedali. L’obiettivo è rimettere la ricchezza in circolo e al tempo stesso promuovere il bene comune. Perché, altrimenti, la ricchezza che resta inattiva finisce con il rendere il futuro insostenibile per tutti.
Dopo l’introduzione curata da Gianluca Salvatori, Segretario Generale della Fondazione Italia Sociale, presenterà la proposta di modifica legislativa, Gabriele Sepio, Segretario Generale di Terzjus nonché Consigliere della Fondazione.

A seguire interverranno sempre moderati da Sara Vinciguerra, Responsabile Comunicazione di Terzjus:

·       Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Terzo settore
·       Rossano Bartoli, Portavoce del Comitato Testamento Solidale
·       Niccolò Contucci, Direttore di AIRC
·       Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo settore
·       Giampaolo Gualaccini, Consigliere del CNEL, Capo delegazione Terzo settore non profit

Le conclusioni sono affidate a Luigi Bobba Presidente di Terzjus.

Il testo della proposta di riforma della Legge d’imposta sulle Successioni e Donazioni è presentato e commentato su CIVIC Quaderni di Fondazione Italia Sociale | Un’eredità fertile, disponibile al download gratuito su http://becivic.it/civicn3/

Luigi Bobba“Un’eredità fertile. Riformare la legge d’imposta sulle Successioni e Donazioni per rimettere in circolo la ricchezza”
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Iniziativa. I giovani e il servizio civile per tutti. «Sì a un mese di prova in estate»

Durante l’incontro promosso da “Avvenire” e “Vita”, è emerso un fronte trasversale favorevole all’investimento sin da subito di risorse e progetti a favore delle nuove generazioni

Le sfide sul tavolo​

1 La proposta di Bobba. Un’alternanza Scuola-Servizio civile rivolta a tutti i ragazzi e le ragazze tra i 16 e 18 anni e la possibilità di votare per l’elezione dei sindaci. È la doppia proposta avanzata da Luigi Bobba, presidente di Terzjus (Osservatorio di diritto del Terzo Settore) e già sottosegretario al Lavoro. L’idea dell’alternanza tra scuola e SC, che può essere inserita nel curriculum del giovane con l’acquisizione di crediti formativi, venne lanciata con un intervento su Avvenire nel 2020 (tinyurl.com/f38v4483), nel quale Bobba parlava di «un’esperienza di educazione civica sul campo, un modo per qualificare e rafforzare l’appartenenza alla propria comunità». Nel 2013, invece, con l’ex collega parlamentare Dario Nardella (ora sindaco di Firenze), venne depositata una proposta di legge per far votare i 16enni per il proprio Sindaco.

2 Il voto ai sedicenni. In Italia per votare alle elezioni politiche per la Camera, e per le amministrative, si deve avere raggiunto la maggiore età, 18 anni. Lo prevede la Costituzione. Possono eleggere senatori e senatrici, invece, i cittadini con più di 25 anni. La legge di riforma costituzionale per abbassare questo limite a 18 anni è stata approvata alla Camera nel 2019, ma poi l’iter si è interrotto. Da tempo si parla anche di estendere il diritto di voto ai sedicenni. La proposta è stata rilanciata da Enrico Letta nel discorso che ha fatto il 14 marzo 2021 all’Assemblea nazionale del Partito Democratico che lo ha eletto nuovo segretario. La stessa idea era stata messa in campo da Walter Veltroni nel 2007, una volta diventato segretario Pd, e riproposta dallo stesso Letta nel 2019. Del 2015 una proposta di legge analoga della Lega Nord.

3 Il servizio civile universale. È dal 2005 che il Parlamento ha sospeso il servizio di leva obbligatorio, sia quello militare che quello civile per gli obiettori di coscienza. Come per le Forze armate, anche il servizio civile è diventato volontario. Poi nel 2016 è stato coinvolto nella riforma del Terzo settore, diventando “universale”: nelle intenzioni doveva essere accessibile a tutti coloro che ne avessero fatto domanda. L’inadeguatezza dei fondi però finora lo ha impedito e le richieste sono ogni anno almeno il doppio dei posti. Numerose in questi anni le proposte di reintrodurre un servizio civile obbligatorio, di durata inferiore all’anno attuale, come scuola di cittadinanza e impegno civico. Un progetto che si scontra con due difficoltà: creare progetti per un bacino di circa 400 mila giovani l’anno (rispetto ai 50mila attuali) e trovare risorse economiche commisurate.

leggi l’articolo su Avvenre di sabato 17 aprile 2021

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Luigi BobbaIniziativa. I giovani e il servizio civile per tutti. «Sì a un mese di prova in estate»
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Video. Giovani e impegno civile, le proposte per la politica

Webtalk venerdì 16 aprile (17.30-19) organizzato da Avvenire e Vita

L’ingresso dei giovani nella vita civile, il loro coinvolgimento in termini di partecipazione e responsabilizzazione verso la comunità e di impegno sociale e politico sono questioni da tempo sul campo. In una fase storica in cui l’evoluzione demografica rischia di escludere sempre di più le giovani generazioni dalle istanze pubbliche, il tema richiede di essere affrontato con serietà per individuare soluzioni adeguate e aperte al futuro.

leggi l’articolo su Avvenire di venerdì 16 aprile 2021

Luigi BobbaVideo. Giovani e impegno civile, le proposte per la politica
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“La fiscalità degli enti del Terzo Settore nel diritto interno e comunitario” Terzjus webinar, 13 aprile ore 16

Sono lieto di invitarti al webinar di Terzjus
“La fiscalità degli enti del Terzo Settore nel diritto interno e comunitario”
che si terrà martedì 13 aprile alle ore 16 in diretta Youtube

Luigi Bobba, Presidente Terzjus

MODERA
Maria Carla De Cesari, Caporedattore Norme e Tributi – Il Sole 24 Ore
INTRODUCE
Luigi Bobba, Presidente Terzjus
INTERVENTI RELATORI
La fiscalità del Terzo settore: tra diritto interno ed eurounitario
Gabriele Sepio, Segretario generale dell’Associazione Terzjus
Agevolazioni fiscali e rilevanza sociale delle attività esercitate
Thomas Tassani, Università di Bologna
Norme fiscali italiane al vaglio UE e le procedure di infrazione
Marco Miccinesi, Università Cattolica di Milano
La fiscalità delle attività commerciali e delle imprese sociali
Filippo Dami, Università di Siena
TAVOLA ROTONDA
Il ruolo della fiscalità nell’evoluzione dell’economia sociale e del Terzo settore
Interventi programmati degli associati di Terzjus
CONCLUSIONI
Fisco e terzo settore: tra equità e sussidiarietà
Ernesto Maria Ruffini, Direttore generale dell’Agenzia delle Entrate

Luigi Bobba“La fiscalità degli enti del Terzo Settore nel diritto interno e comunitario” Terzjus webinar, 13 aprile ore 16
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Al ministero del Lavoro controlli e coordinamento degli uffici Runts

Le modalità disomogenee degli attuali elenchi rendono necessario un costante collegamento con le autonomie

Spetta al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali assicurare l’uniforme applicazione del ‘diritto del Terzo settore’ e l’efficacia dei sistemi dei controlli ai fini dell’accesso nel Registro Unico del Terzo settore (RUNTS). Queste le indicazioni che emergono in base alla lettura puntuale delle previsioni del Dlgs 117/2017 (Codice del Terzo settore o “CTS”) e della disciplina contenuta nel decreto istitutivo del RUNTS (D.M. 15 settembre 2020 n. 106). Il Ministero riveste un ruolo di prim’ordine nella fase di coordinamento e popolamento iniziale delle sezioni del RUNTS,nonché di gestione complessiva del Registro unico, mediante una struttura articolata a livello regionale e provinciale, che potrà garantire maggiore coerenza e uniformità applicativa agli enti in sede di iscrizione. 

leggi il mio articolo su Il Sole 24 Ore del 26 marzo 2021

 

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Buona Pasqua 2021

«Lasciamoci stupire da Gesù per tornare a vivere, perché la grandezza della vita non sta nell’avere e nell’affermarsi, ma nello scoprirsi amati.»
Papa Francesco

Buona Pasqua 2021
Luigi Bobba

Luigi BobbaBuona Pasqua 2021
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Terzjus: Riforma in movimento per il Terzo Settore

Osservatorio Terzjus in collaborazione con Italia non profit promuove il progetto Riforma in movimento per il Terzo Settore. Già l‘85% dei rispondenti dichiara di volersi iscrivere al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore

Il Presidente dell’Osservatorio Terzjus, Luigi Bobba, rilancia, con una comunicazione video diretta a tutti gli enti del Terzo Settore, il progetto di ricerca Riforma in Movimento, realizzato da Terzjus in collaborazione con Italia non profit.

leggi l’articolo su Il Messaggero del 18 Marzo 2021

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Formazione duale e reskilling

L’occupazione è la prima sfida di Mario Draghi. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui il Governo sta lavorando sarà fondamentale per rilanciare il lavoro. Sul numero del magazine di marzo proviamo a indicare un orizzonte possibile, concreto e ad alto impatto

leggi qui l’articolo di Luigi Bobba pubblicato a pag. 29 di Vita Magazine, #3 marzo 2021

Il nuovo governo e il ministro del Lavoro Andrea Orlando si troveranno subito di fronte ad una scelta rilevante: se prorogare o meno il blocco dei licenziamenti in vigore fino al 31 marzo. Stop ai licenziamenti, nuovo piano ristori per autonomi e collaboratori e Cassa integrazione sono temi spinosi ma che rappresentano solo la parte emersa dell’iceberg. Ma allo stesso tempo, il rischio di di un impatto devastante deriva ancor di più dalla parte nascosta dell’iceberg – lavoro. E, come si sa, ciò che le acque nascondono è molto più grande e pericoloso,di quello che riusciamo a vedere in superficie. Fuor di metafora, la parte nascosta dell’iceberg è rappresentata dai dati che l’Istat ci ha messo sotto gli occhi poche settimane fa. Nonostante il blocco dei licenziamenti, il sistema Italia ha perso nell’ultimo anno 444.000 occupati. Di questi, i tre quarti sono donne. Il prezzo più pesante lo hanno pagato le persone con contratto a termine (-393.000) e i lavoratori autonomi (- 209.000). Il 30% circa dei giovani sono inoccupati e si è gonfiato il numero degli inattivi,cresciuti di 150.000 unità. Come evitare che giovani, donne, precari e lavoratori autonomi siano ulteriormente colpiti dalla crisi pandemica? Certo, bisogna investire,fare “debito buono”come ha detto il presidente del Consiglio Draghi, creare cioè le condizioni perché le imprese possano crescere ed innovare. Ma non basta. Uno dei nodi irrisolti riguarda la carenza di politiche attive del lavoro. Ecco una delle priorità del PNRR, da tener ben presente nella riscrittura che il nuovo Governo intende fare. Per questa “missione” suggerisco tre vie che presuppongono sia un’adeguata destinazione di risorse,che una necessaria riforma delle attuali normative.

Innanzitutto, sviluppare il sistema duale della formazione. Nato con il Jobs Act, è incentrato essenzialmente su due strumenti: apprendistato formativo e istruzione tecnica superiore. Quali le ragioni per motivare tale scelta? Primo:per abbattere il tasso di abbandono scolastico nel conseguimento della licenza dell’obbligo e dei titoli secondari – oggi superiore al 16% – per portarlo, come ci chiede la UE,sotto il 10%. Secondo: il nostro Paese,nonostante l’alto tasso di inoccupazione giovanile, presenta un forte mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Unioncamere ci dice che le imprese hanno difficoltà a reperire operai specializzati, tecnici, professionisti e artigiani sia per carenza di candidati che per mancanza delle competenze necessarie. Il sistema duale di istruzione e formazione si è rivelato – in questi ultimi tre anni – uno strumento efficace per ridurre l’abbandono scolastico e favorire la transizione scuola/lavoro. Forma – la principale rete delle agenzie formative accreditate dalle Regioni – ha avanzato una proposta che l’ultima versione del PNRR ha recepito solo parzialmente. Serve un investimento di più di 5 miliardi per raggiungere circa 160.000 giovani disoccupati senza un titolo di studio secondario in modo da farli accedere, in apprendistato formativo, all’ultimo anno dei percorsi triennali di Ie FP per il conseguimento della qualifica o del diploma professionale. E di coinvolgere, circa 400.000 Neet con diploma di scuola secondaria, da inserire, in apprendistato duale di terzo livello, finalizzato al conseguimento di un diploma ITS.(Istruzione Tecnica Superiore)

Una seconda via a cui attribuire risorse è il Servizio civile. La legge di bilancio 2021 ha disposto di portare a 300 milioni lo stanziamento annuale, in modo da poter avviare circa 55.000 volontari in servizio civile. Un buon segnale ma insufficiente per accogliere tutte le domande di coloro che vorrebbero fare questa esperienza, che sono 80/100.000 ogni anno. Infatti, il Servizio civile si è rivelato uno strumento utile per far crescere una cultura della solidarietà,ma altresì un modo per consentire ad alcune decine di migliaia di giovani di fare un’ esperienza utile per maturare competenze spendibili per il successivo inserimento professionale. Diverse ricerche ci dicono che la possibilità di occuparsi e la durata della transizione scuola/lavoro sono significativamente migliori per i giovani che hanno fatto servizio civile rispetto alla generalità della popolazione giovanile. E per diffondere la cultura del volontariato e dell’impegno civico si potrebbe altresì sperimentare un’alternanza scuola/servizio civile per tutti i giovani tra i 16-18 anni che frequentano una scuola secondaria o la formazione professionale. Due strade complementari che richiedono complessivamente circa due miliardi di investimento.

Infine,sul piano delle riforme occorre mettere mano rapidamente alla regolazione degli strumenti di inserimento al lavoro dei giovani: tirocinio e apprendistato. La prospettiva è quella di avere l’apprendistato come unico e vero contratto di formazione. Tale obiettivo passa attraverso la revisione sia della normativa sui tirocini che dell’apprendistato. Circa i tirocini si potrebbe seguire la via francese, riducendo drasticamente la possibilità di attivare tirocini extracurricolari e legando la durata degli stessi al tipo di mansione che si andrà a svolgere. E, allo stesso tempo, fissare l’obbligo per i tirocini curricolari ( quelli che vengono attivati durante il percorso di studi) di una retribuzione minima di 350/400 euro mensili . Questa revisione porterebbe a rafforzare il sistema duale di istruzione formazione facendo dell’apprendistato un vero contratto formativo finalizzato ad ottenere, anche lavorando,un titolo secondario o terziario. Oggi l’apprendistato, articolato su tre livelli, è troppo macchinoso per poter essere facilmente utilizzato dalle imprese che, in molti casi, anche per il minor costo e i minori vincoli, si affidano ai tirocini. Inoltre,quello più scelto dalle imprese non è un vero contratto formativo,- l’ apprendistato di secondo livello – in quanto la formazione è ridotta a meno di 150 ore e non dà luogo al conseguimento di un titolo di studio. Naturalmente anche qui serve un investimento di risorse per ridurre la contribuzione dovuta dal datore di lavoro e sostenere i costi per i tutor aziendali. E, sul versante delle scuole e delle agenzie formative,destinare più risorse per avere moduli formativi flessibili e compatibili con l’organizzazione delle imprese,introducendo la figura professionale del tutor per l’orientamento e l’inserimento al lavoro.

In sostanza, rafforzamento del sistema duale di istruzione, revisione della normativa su tirocinio e apprendistato e realizzazione di un servizio civile veramente universale darebbero forma ad un investimento sui giovani come unica e vera garanzia di equità generazionale. Non dimentichiamo che i 2/3 delle risorse di Next Generation Eu, dovremo restituirle entro il 2058 . Dunque, stiamo impegnando risorse di cui i nostri figli e nipoti avranno l’onere di restituire. Solo cosi il PNRR sarà veramente un programma da Next Generation Italia. 

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