La riforma. La spinta del “Runts” al Terzo settore

Antonio Fici,  Avvenire.it, venerdì 4 febbraio 2022

Dopo una lunga attesa il Runts, Registro unico del Terzo settore, è divenuto operativo il 23 novembre scorso e i primi dati sulle iscrizioni sembrano confermare le iniziali aspettative: il “nuovo” Terzo settore, così come ridisegnato dalla Riforma del 2017, è diverso e più ampio rispetto al “vecchio”, quello fondato su una moltitudine di leggi speciali e di registri regionali.
Il rinnovato interesse si evince dalle oltre 3.000 domande di iscrizione già pervenute agli Uffici competenti in soli due mesi. Se da un lato è vero che c’erano già tanti enti scalpitanti “alla porta” del Runts, dall’altro lato è anche vero che a tutti era richiesto di confrontarsi con un nuovo strumento informatico. Il dato è dunque molto significativo. Testimonia come la procedura di iscrizione, per quanto perfezionabile, si stia confermando agevole, sia dal lato tecnico che giuridico, a dimostrazione del buon lavoro svolto da Ministero del Lavoro (per i profili disciplinari) e Unioncamere (per la parte informatica). (continua)

 

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Terzo settore, rifinanziato il Fondo per le attività di interesse generale

Le risorse appostate pari a 40 milioni di euro si trovano indicate non nel testo della legge di bilancio, bensì nello stato di previsione del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, allegato alla stessa legge. Una buona notizia, che però non cancella lo stallo nell’invio del pacchetto fiscale della riforma del Terzo settore a Bruxelles, il taglio dei fondi per la manutenzione del Registro unico e il mancato rafforzamento strutturale della direzione Terzo settore al ministero del Lavoro

Leggi il mio articolo su Vita.it dell’8 gennaio 2022

La novità più importante per il Terzo settore contenuta nei documenti di bilancio approvati prima della fine del 2021, consiste nell’aver ricostituito la dotazione originaria del Fondo di cui all’art.72 del Codice del Terzo Settore. Si tratta del Fondo, previsto dalla legge delega 106/2016 (art.9, comma1, lettera g) e poi disciplinato appunto dall’art.72 del CTS, volto a sostenere lo svolgimento delle attivita’ di interesse generale di alcune categorie di ETS (Odv, Aps e Fondazioni); fondo che si e’ aggiunto ai preesistenti strumenti finanziari previsti dalla legge 266/91 e dalla legge 383/2000, con una dotazione complessiva pari a 40 milioni di euro. Diversi siti e anche alcuni commentatori hanno riportato la notizia che la legge di bilancio 2022 non contenesse piu’ la disposizione finanziaria di copertura di detto Fondo. Si tratta però di un evidente errore, in quanto le risorse appostate pari a 40 milioni di euro si trovano indicate non nel testo della legge di bilancio, bensì nello stato di previsione del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, allegato alla stessa legge.

Tra l’altro, va annotato che la norma relativa all’art.72 del CTS e’ stata la prima ad essere integralmente applicata, in quanto gia’ nel dicembre del 2017, il Ministero del Lavoro aveva assegnato le risorse ai progetti presentati dagli ETS che avevano concorso al bando delle stesse. Semmai, e pochissimi lo hanno messo in luce, tale Fondo ha subito diversi tagli: nel 2019 di 11 milioni, nel 2020 di 6 milioni e nel 2021 di altri 2 milioni. Per cui la consistenza per l’anno passato, risultava di poco più di 21 milioni.

Merito di questo Governo e’ di aver riportato la copertura al valore della dotazione originaria – 40 milioni- che rappresenta peraltro una misura minima incomprimibile vista la numerosita’ dei progetti presentati negli anni precedenti dagli ETS (che non sempre e’ stato possibile finanziare), ricorrendo poi allo scorrimento della graduatoria nell’anno successivo al bando. Dunque nessuna preoccupazione per gli ETS per l’anno in corso, anche se sarebbe stato necessario accrescere la dotazione del Fondo con le risorse non spese nel 2021, ma strutturalmente attribuite alla Riforma del Terzo settore. Ma cosi’ non e’ stato. Il Parlamento si è limitato a sventare, o meglio a dilazionare di due anni, l’introduzione dell’Iva relativa ai corrispettivi per la vendita di beni o servizi di alcune categorie di ETS. Veramente troppo poco rispetto alla necessita’ di approvare invece alcune norme correttive o integrative al CTS ( presentate nel corso della discussione al Senato da diverse forze politiche), resesi sempre più necessarie per risolvere alcuni problemi applicativi della Riforma e ,peraltro, in parte originate dal confronto tra il Forum e il Ministero del Lavoro.

Ma oltre al ricupero delle risorse non spese nell’anno 2021 – fenomeno ricorrente fin dal 2018 e dovuto alla mancata attuazione di parte delle norme del CTS (social bonus, nuovi regimi fiscali, ecc…) , ci preme evidenziare tre questioni che appaiono del tutto prioritarie e indifferibili.

  1. In primo luogo, l’invio alla Commissione Europea delle norme fiscali soggette ad autorizzazione comunitaria. Il ministro Orlando aveva promesso che entro la fine 2021 ciò sarebbe avvenuto ma cosi non è stato, forse anche per una reiterata prassi dilatoria del MEF. Ad ogni buon conto, tale scelta e’ del tutto indifferibile, sia perche’ questa inadempienza incide sulla possibilita’ che molti ETS – in particolare le Onlus – decidano di iscriversi al RUNTS; sia perche ‘ogni anno una quota pari ad un terzo della dotazione finanziaria della riforma – circa 60 milioni – non va a beneficio degli ETS ma ritorna al bilancio dello Stato.
  2. Poi, c’e’ una questione rimasta fino ad ora non evidenziata. Con il varo del CTS, nel 2017 erano stati appostati 20 milioni di euro – che per la maggior parte vengono ripartiti tra le diverse Regioni – per l’avvio e la manutenzione del RUNTS. Ma gia’ dal 2019, il MEF aveva operato un taglio di 5 milioni su tale dotazione. Ora che il RUNTS e’ stato avviato, ci si sarebbe attesi che le risorse fossero riportate ai 20 milioni originari. Ma così non è. Un incredibile paradosso che potrebbe mettere in discussione la capacità operativa delle Regioni non solo nell’avviare e manutenere il RUNTS, ma anche nell’esercitare le necessarie funzioni di controllo. Un vero e proprio danno alla necessaria trasparenza che il Registro deve assicurare.
  3. In ultimo, poiche’ non si fanno le nozze con i fichi secchi, resta da capire per quale ragione il Ministero del Lavoro non abbia adeguato e rafforzato strutturalmente la propria Direzione del Terzo settore. La riforma ha infatti attribuito al Ministero compiti di implementazione,attuazione e controllo della Riforma particolarmente incisivi e rilevanti ,che richiedono competenze e strumenti del tutto innovativi. Diciamo questo non certo per amore di polemica. Anzi. Se il Ministro Orlando vuole dare piena attuazione alla riforma, (come ha cominciato a fare in questo anno passato) servono nuove forze, anche per evitare di trovarsi costretto a giocare sulla difensiva, come e’ accaduto con la questione dell’IVA. E poi, con all’orizzonte l’Action Plan per l’economia sociale nella UE – associato alla scelta dello stesso Ministro Orlando di assumere per il 2022 la guida del gruppo di Paesi della UE che avevano sottoscritto la Dichiarazione di Lussemburgo -, ciò appare ancor più necessario.
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DUAL R-EVOLUTION – Il sistema duale di domani: analisi e ooprtunità

Osnabrück Declaration – Endorsed on 30 November 2020

La dichiarazione di Osnabrück del 2020 ha riconosciuto ancora una volta che l’apprendistato e l’apprendimento sul posto di lavoro migliorano l’occupabilità dotando le persone di “conoscenze, abilità e competenze che sono rilevanti per il mercato del lavoro in continua evoluzione e offrono l’aggiornamento e la riqualificazione per l’inclusione e l’eccellenza”.

“Apprenticeships and work-based learning embedded in a real-life work environment improve employability.
Objective 1: Resilience and excellence through quality, inclusive, and flexible VET Reinforce work-based learning and apprenticeships by implementing the European Framework for Quality and Effective Apprenticeships and making use of the on-demand support services, and policy learning initiatives. Strengthen the use of quality and inclusive apprenticeships as a tool to support school/training-to-work transitions of vulnerable groups and to improve citizens’ qualification levels.”

Organizzazione

Questo evento, è organizzato da:

Fondazione per la Scuola – www.fondazionescuola.it
Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali – www.lavoro.gov.it
ENAIP NET – (Consorzio ENAIP Regionali) – il maggiore player di formazione professionale italiano – www.enaip.net
ENAIP NAZIONALE – www.enaip.it

con la collaborazione di Regione del Veneto e Regione Piemonte.

È inserito, quale evento istituzionale, all’interno del programma culturale di JOB&ORIENTA (25 al 27 novembre 2021 – Verona, Italia).

Con questo evento si vuole contribuire ad una riflessione sugli scenari futuri dell’esperienza Duale nella IeFP, traguardando le sfide delineate dall’Unione Europea in termini di sostenibilità per una IeFP che favorisca l’inclusività, le pari opportunità e gli apprendimenti e le competenze per una nuova cittadinanza digitale e armonica in relazione con l’ambiente.

DUAL R-EVOLUTION – IL SISTEMA DUALE DI DOMANI: ANALISI E OPPORTUNITÀ (ore 14.00-15.15)

Ore 14.05 Saluti istituzionali:

GIORGIO SBRISSA – Presidente ENAIP NET
LUDOVICO ALBERT – Presidente Fondazione per la Scuola
ELENA DONAZZAN – Assessore Istruzione, Formazione, Lavoro, Pari opportunità Regione del Veneto

PARTE 1

Relatori:

EMMANUELE CRISPOLTI – Coordinatore ricerca studio e analisi del Sistema Duale IeFP – INAPP
PIETRO TAGLIATESTA – Dirigente Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali e della Formazione Ministero del Lavoro
RAFFAELLA CROCE – Responsabile dell’area “Servizi per la transizione scuola-lavoro” ANPAL Servizi
ARTURO FAGGIO – Direttore Istruzione, Formazione, Lavoro Regione Piemonte
FRANCESCA GIOVANI – Responsabile del Coordinamento delle Regioni per Lavoro e Formazione Professionale e Direttore della Direzione Istruzione, Formazione, Ricerca e Lavoro Regione Toscana

Modera: GIORGIO SBRISSA – Presidente ENAIP Net

PARTE 2

LE PROPOSTE PER IL FUTURO DEL SISTEMA DUALE (ore 15.15 -16.30)

Relatori:

ANDREA ORLANDO* – Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
LUIGI BOBBA – Presidente Terzius
MARIA RAFFAELLA CAPRIOGLIO – Presidente Umana Spa – Confindustria
CLAUDIO DI BERARDINO – Assessore Regione Lazio
ELENA DONAZZAN – Assessore Regione del Veneto
MARCO GRANELLI – Presidente Confartigianato
ALESSANDRA NARDINI – Assessore Regione Toscana
LUIGI SBARRA* – Segretario Generale CISL
PAOLA VACCHINA – Presidente Forma Nazionale

Modera: LUDOVICO ALBERT – Presidente Fondazione per la Scuola

(*in attesa di conferma)

 

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Luigi Bobba: Decisiva la collaborazione tra Ministero e Regioni

Luigi Bobba, Il Sole 24 Ore, Norme & Tributi, 10 novembre 2021, pag. 2

Con il debutto del RUNTS, al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali spetterà un ruolo di primo piano nella fase di coordinamento e popolamento iniziale del Registro. Non a caso è proprio lo stesso Ministero a fissare sia le tempistiche e le modalità con cui si metterà in moto il processo di migrazione delle ODV e delle APS, sia il procedimento mediante cui l’Agenzia delle Entrate dovrà provvedere a pubblicare l’elenco degli enti attualmente iscritti nell’Anagrafe ONLUS.

Non a caso, il Codice del Terzo settore assegna al Ministero del Lavoro un compito determinante: quello di assicurare l’uniforme applicazione del “diritto del Terzo settore” esercitando una funzione di vigilanza, monitoraggio e controllo pubblico degli enti del Terzo settore (ETS). Per di più, tali funzioni non riguarderanno soltanto i sistemi di registrazione degli ETS e l’attività di promozione e controllo esercitata dalle Reti associative e dai Centri di servizio per il volontariato, ma anche il monitoraggio e il coordinamento delle attività attribuite agli uffici del RUNTS (artt. 92 e ss. CTS). In questo senso, l’attività del Ministero risponde all’esigenza di garantire la corretta osservanza della disciplina legislativa, statutaria e regolamentare degli ETS e si lega alla costante opera interpretativa delle norme del Codice, effettuata a partire dell’entrata in vigore del CTS nell’agosto 2017. Oltre a ciò, il Ministero interviene anche nella fase relativa ai controlli propedeutici all’accesso al RUNTS. Un’attività di verifica che non viene svolta solo con riguardo al possesso dei requisiti per gli enti iscritti presso l’Ufficio statale del RUNTS, ovvero le Reti associative del Terzo settore, ma con riferimento a tutti coloro che assumeranno la qualifica di ETS e che sarà tesa ad accertare il rispetto dei requisiti generali e speciali (es. per associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato).Per di più,in relazione all’accesso delle Reti associative al RUNTS, il Ministero sarà chiamato a vagliare i c.d. Statuti standard. Modelli che le Reti potranno mettere a disposizione degli enti ad essa aderenti, previa approvazione da parte del Ministero: una procedura che consentirà di accelerare le pratiche di iscrizione nel RUNTS degli stessi enti.

In questa fase di avvio del Registro, in ragione del carattere eterogeneo delle attuali modalità di registrazione (Registri regionali delle organizzazioni di volontariato; Registri Nazionali/regionali delle associazioni di promozione sociale e Anagrafe unica delle Onlus) nonché della mole di posizioni degli enti da trattare e verificare, sarà decisiva  la collaborazione e il coordinamento amministrativo tra il Ministero del Lavoro e le Regioni e le Province autonome. 

Dunque, l’avvio del RUNTS rappresenta uno snodo cruciale per rendere pienamente operativa una riforma che,fin dall’inizio, si è posta l’obiettivo di riordinare, uniformare e promuovere l’intero universo degli ETS. C’è da augurarsi che l’avvio del RUNTS, costituisca un forte stimolo a provvedere con sollecitudine all’invio da parte del Governo della notifica alla UE di alcune norme fiscali soggette al regime di autorizzazione comunitaria. In definitiva, il Registro e i nuovi regimi fiscali degli ETS sono essenziali per liberare tutte le potenzialità innovative della Riforma, ad oggi ancor in buona parte non utilizzate.

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“Una Riforma… in partenza” – Invito al digital event per il lancio dell’instant book “Riflessioni e dibattito sulla Riforma”

Se la riforma era nata con l’obiettivo di rafforzare qualificare l’azione dei corpi intermedi della nostra società, la sfida potrà essere vinta solo se si riorienteranno le proprie risorse e anche la propria capacità di immaginazione verso un obiettivo ambizioso: fare del Terzo settore – come ha detto di recente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – “una struttura portante, non di supplenza, ma di autonoma e specifica responsabilità” per tutto il Paese.

Con questo obbiettivo Terzjus e Italia non profit  hanno dato la parola ai protagonisti del Terzo settore attraverso due strumenti: una survey digitale  a cui hanno risposto 1161 organismi di Terzo settore; e una batteria di interviste – 42 per la precisione – che hanno coinvolto i principali leader delle reti associative e di rappresentanza del Terzo settore, alcuni presidenti di importanti Fondazioni bancarie,due responsabili nazionali di Ordini professionali, alcuni presidenti di grandi fondazioni filantropiche, oltreché tutti i soci di Terzjus.

Ne è scaturita una fotografia inedita di come sia i protagonisti, sia gli stakeholders del Terzo settore hanno avuto modo di conoscere e valutare le molte novità contenute nei diversi decreti che hanno dato applicazione alla legge di riforma n.106/2017; e che impatto queste innovazioni legislative hanno avuto in particolare sulla vita degli Enti di Terzo settore.

***

Invito al digital event “Una riforma… in partenza” organizzato da Terzjus e Italia non profit per la  presentazione dell’instant book Riflessioni e dibattito sulla Riforma. 42 interviste a leader e stakeholders del Terzo settore che si terrà online mercoledì 10 Novembre dalle ore 11 alle 12:30.

Per partecipare all’evento gratuito, iscriversi qui:
https://eventorim.eventbrite.com

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Tornano i Quickinar di Terzjus: terzo ciclo in 6 “quick” dedicato in particolare all’avvio del Registro unico degli Enti di Terzo settore previsto per il 23 novembre prossimo

Terzjus, in collaborazione con Forum del Terzo settore e Csvnet, organizza 6 “Quickinar” formativi sui provvedimenti emanati dal Ministero del Lavoro sulla Riforma del Terzo Settore: 60 minuti per ciascuno dei 6 appuntamenti – dal 9 novembre al 14 dicembre, alle ore 14 – che promettono, come avvenuto per le prime due edizioni, di dissipare i principali dubbi interpretativi delle misure in atto.

“Si tratta del terzo dei cicli di Quickinar che Terzjus ha già realizzato nella prima parte del 2021 sui contenuti generali della Riforma e sulle misure promozionali presenti nel Codice del Terzo settore.”  ha dichiarato il Presidente Luigi Bobba. “Considerato l’ottimo successo dei primi due cicli, sia per partecipazione sia per successive visualizzazioni, abbiamo pensato di dedicarne un terzo ai provvedimenti emanati dal Ministero del Lavoro sulla Riforma. Segnalo, in particolare, – continua Bobba – i primi due appuntamenti del 9 e 16 novembre, dedicati al Registro Unico del Terzo Settore RUNTS che diventerà operativo il giorno 23: due “quick” interessanti per tutti coloro che, operando con le diverse tipologie di Enti del Terzo Settore (ETS) e con le relative Reti di rappresentanza e con i CSV, vogliono fare un approfondimento sull’introduzione di questo strumento.” – ha aggiunto Bobba – “Per i responsabili delle associazioni di promozione sociale e per delle organizzazioni di volontariato del nostro territorio, questo nuovo ciclo di quickinar è  particolarmente utile per conoscere meglio i provvedimenti attuativi della riforma del Terzo settore e per applicarli correttamente, a cominciare dalla iscrizione al Registro Unico che, per il Piemonte, sarà gestito da un apposito ufficio della Regione.”

I primi due appuntamenti (relatori Antonio Fici, 9/11, e Gabriele Sepio, 16/11,) saranno dedicati al Registro Unico del Terzo Settore RUNTS, che diventerà operativo dopo pochi giorni; il terzo appuntamento (23/11, relatrice Elda Di Passio) è dedicato alle risorse provenienti dal 5 per mille che hanno la novità del dimezzamento dei tempi di erogazione; il quarto appuntamento (30/11, relatori Maurizio Postal e Matteo Pozzoli) è sugli schemi di bilancio (decreto 39/2020) e sul nuovo principio contabile per gli ETS; il quinto appuntamento (07/12, relatore Nicolò Melli) sulle novità contenute nel decreto 77/2021, che consente l’immediato avvio dello strumento di crowfunding investment “social lending”; il sesto e ultimo incontro (14/12, relatore Antonio Fici) è dedicato alla presentazione del Regolamento delle attività diverse (decreto 107/2020).

Per partecipare basterà collegarsi al link https://www.youtube.com/channel/UC30WOLTsOvgnOCelO-GGI9A, con la possibilità di interagire in chat osservazioni, dubbi o domande.

scarica il pdf del programma

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Pacchetto fiscale e registro unico: il Governo pronto a sbloccare lo stallo

Il consulente del ministro Orlando ci scrive dopo la nostra richiesta di spiegazioni sui ritardi nell’attuazione della riforma del Terzo settore (vedi articolo del presidente di Terzjus Lugi Bobba nelle correlate): “L’apporto autonomo e qualificato dell’insieme degli enti non sarà visto come ancillare, o peggio residuale, nella messa a terra dei progetti e delle molte risorse che ci troveremo a gestire nei prossimi anni, per questo a tutti è chiesto uno sforzo straordinario che ricalibri il proprio ruolo nella società”

Il completamento della Riforma del Terzo Settore arriva in un momento storico per il nostro Paese: l’attuazione dei progetti previsti nel PNRR, il varo del Social Economy Action Plan, la Programmazione dei Fondi strutturali.

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali (in foto la sede di via Fornovo, ndr.) è impegnato affinché, definito l’impianto delle regole che ridisegnerà il mondo degli enti del Terzo Settore, si possa squadernare concretamente e in tutto il territorio nazionale una stagione nuova nel consolidamento, ridefinizione e rilancio della qualità della vita nelle nostre comunità. Le parti più innovative e promozionali della Riforma, a partire dal sistema di relazioni tra la Pubblica Amministrazione e gli ETS regolato dal Titolo V del Codice del Terzo Settore e confermato dalla sentenza n. 131/2020 della Corte costituzionale, dovranno rappresentare il terreno avanzato di innovazione per il Pubblico e per l’insieme dei Soggetti dell’Impresa Sociale, del Volontariato, della Promozione Sociale, degli Enti di Promozione Sportiva. (continua)

leggi l’articolo di Wladimiro Boccali su Vita.it del 11 ottobre 2021

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Luigi Bobba nominato nel consiglio nazionale del Terzo settore

Comunicato Stampa

LUIGI BOBBA NOMINATO NEL CONSIGLIO NAZIONALE DEL TERZO SETTORE

“Sono grato al Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per avermi nominato quale esperto di comprovata esperienza nel Consiglio nazionale del Terzo settore”.

Il Consiglio nazionale del Terzo settore è un organismo previsto dalla riforma del Terzo settore dove siedono i rappresentanti di associazioni, fondazioni, organizzazioni di volontariato, società di mutuo soccorso, cooperative sociali ovvero gli enti che entreranno nel nuovo Registro unico nazionale del Terzo settore. Oltre ai più importanti organismi rappresentativi e alle reti associative presenti a livello nazionale, compongono l’organismo anche esponenti delle Regioni e dei Comuni, nonché cinque esperti nominati direttamente dal Ministro del Lavoro tra persone di comprovata esperienza in materia di Terzo settore. Il Consiglio si affianca al Ministro, che lo presiede, esprimendo pareri non vincolanti su atti regolamentari, decreti e altri atti amministrativi di competenza del Ministero. In sostanza è la voce del mondo delle associazioni che fa sentire le istanze e gli orientamenti alla istituzione – il Ministero del Lavoro – a cui la riforma ha attribuito compiti importanti e decisivi nello sviluppo, promozione e controllo degli enti di Terzo settore”.

“Ho assicurato al Ministro – continua Bobba – che metterò a disposizione del Consiglio la competenza maturata, prima nel mondo associativo e poi come parlamentare e Sottosegretario di governo con delega proprio al Terzo settore, in modo da contribuire, insieme a tutti gli altri componenti, alla piena ed efficace attuazione della riforma”.

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Attività commerciali del Terzo settore, Orlando firma il decreto

Via libera dal ministro del Lavoro alla disciplina delle cosiddette attività “diverse” per la cui piena operatività si attende ora la firma del Ministro delle Finanze e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Quali sono, dunque, i criteri per lo svolgimento delle attività diverse e, in particolare, quali i limiti alle entrate derivanti da queste ultime? Le risposte in questo focus.

leggi l’articolo di Gabriele Sepio su Vita.it del 3 maggio 2021

 

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