Servizio civile obbligatorio? No, meglio universale

Servizio civile obbligatorio? La proposta che in queste settimane è tornata ad emergere contiene un richiamo condivisibile, ma rischia di ignorare del tutto l’urgenza di rafforzare e ampliare l’attuale servizio civile universale.

leggi il mio articolo su Welforum.it del 4 maggio 2020

Luigi BobbaServizio civile obbligatorio? No, meglio universale
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Bobba: Possiamo permetterci il lusso di lasciare a casa 80.000 giovani che vorrebbero fare servizio civile?

La Rappresentanza Nazionale dei Volontari in Servizio ha lanciato una proposta concreta e convincente: si approvino subito e tutti insieme i progetti che gli enti accreditati stanno presentando, in modo da far partire negli ultimi mesi dell’anno più di 50.000 volontari in servizio, raddoppiando di fatto i posti oggi disponibili con le risorse attribuite al Fondo nazionale per il servizio civile nel 2020. Se non ora quando?

leggi il mio articolo su Vita.it del 22 aprile 2020

 

Luigi BobbaBobba: Possiamo permetterci il lusso di lasciare a casa 80.000 giovani che vorrebbero fare servizio civile?
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Ripensare e rilanciare il Servizio Civile. Per il presente e per il futuro

La vostra proposta giunge a pochi giorni dalla pubblicazione, su queste stesse pagine, di un lucido intervento di Luigi Bobba già presidente delle Acli e parlamentare, che da uomo di governo, tra il 2016 e il 2017, tenne a battesimo il Servizio civile universale.

Bobba ha offerto tre semplici idee (tinyurl.com/3settore ) a decisori e legislatori per far valere la straordinaria realtà delle reti di solidarietà italiane, spiegando in particolare che con «400 milioni di risorse aggiuntive» si potrebbero mobilitare nell’arco di tre mesi quegli «80 mila giovani che nell’ultimo bando non hanno trovato posto» per il loro anno di servizio volontario. Personalmente, sostengo da tempo l’idea che tale strumento possa e debba essere potenziato e reso non solo universale ma obbligatorio (so che non tutti sono d’accordo, eppure resto saldamente della mia opinione) per radicare nei giovani cittadini, attraverso il concreto esercizio di una solidarietà competente ed efficace almeno per una fase della propria vita, la consapevolezza che nella condizione stessa della cittadinanza si assommano diritti e doveri. Ma stiamo all’oggi, che ci chiede di fare tutto ciò che è necessario per affrontare e vincere la sfida del Covid-19. (segue)

leggi la risposta del Direttore di Avvenire Marco Tarquinio del 7 aprile 2020

scarica l’articolo Avvenire_20200407_A02

Luigi BobbaRipensare e rilanciare il Servizio Civile. Per il presente e per il futuro
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La proposta. Terzo settore necessario: tre idee per far salpare la nostra “flotta”

Erogare entro giugno il 5 per mille, mobilitare 80mila giovani, una App all’inglese

Caro direttore,

fu soprannominata ‘la flotta delle zanzare’. Entrò in azione nel maggio del 1943, dopo un appello di Churchill a mobilitarsi per salvare dalle spiagge di Dunkerque (Francia) i soldati britannici ormai accerchiati dalle truppe tedesche e senza via di scampo se non il mare. Certo Churchill spedì a Dunkerque il meglio della Marina britannica; ma per poter avvicinarsi alle spiagge, servivano piccole imbarcazioni più agili e veloci. Così centinaia di civili britannici partirono da Dover con le loro piccole barche e i loro mercantili. Fu proprio grazie a loro che migliaia di soldati inglesi furono tratti in salvo di notte dalle spiagge e poi trasbordati sulle robuste navi della Marina Reale. Anche oggi – in questa drammatica crisi – serve mobilitare ‘la flotta delle zanzare’.

Sicuramente sono indispensabili le imbarcazioni possenti dello Stato – ingenti risorse finanziarie, protezione civile, sistema sanitario, scienziati, esercito. Ma non bastano. Per sconfiggere il virus in questa ‘strana guerra’, servono anche le migliaia di piccole imbarcazioni del Terzo settore. Serve la responsabilità civica, la disponibilità all’impegno volontario, le competenze professionali e relazionali di centinaia di migliaia di volontari singoli e associati presenti nelle nostre comunità. Servono oggi e saranno ancora più preziosi nel tempo della ‘ricostruzione’ dopo che, sperabilmente, la crisi sanitaria sarà superata. Che cosa fare? Tre semplici suggerimenti per il Governo.

Primo: occorre erogare, entro giugno, il 5 per mille sia del 2017 sia del 2018. Un miliardo di euro per 55.000 enti del Terzo settore beneficiari del 5 per mille. Sono risorse già a bilancio, ma c’è un Dpcm fermo da tempo che – se rapidamente approvato – consentirebbe di effettuare questa accelerazione. Un modo concreto per rafforzare le attività e i servizi di queste organizzazioni e, a volte, di evitare che chiudano i battenti. Secondo, abbiamo uno straordinario strumento che si chiama Servizio civile universale. Si stanzino subito le risorse per mobilitare entro tre mesi quei circa 80mila giovani che nell’ultimo bando non hanno trovato posto per fare un anno di servizio volontario. Occorre reperire 400 milioni di risorse aggiuntive ed emanare subito un bando con procedure straordinarie. Quello che è accaduto con i bandi della Protezione civile per medici e infermieri, ci dovrebbe spingere a non lasciare in panchina tante giovani energie. È un piccolo ‘esercito del bene comune’ che attende una chiamata all’ impegno volontario per curare le molte ferite di questa strana guerra. Infine, terzo suggerimento, sull’esempio di quello che sta facendo il governo inglese (questa l’hanno azzeccata), perché non trovare il modo di mobilitare, insieme ai tanti che già sono all’opera nelle reti associative e volontarie, almeno altri 200mila volontari individuali per assolvere quei tanti piccoli compiti di sostegno e servizio per le persone più fragili delle nostre comunità? Assistenza telefonica, consegna di pasti e medicine a domicilio, supporto nei trasporti agli operatori sanitari, volontariato nelle strutture socioassistenziali: compiti semplici, ma importanti per evitare lo sfilacciamento sociale e l’abbandono dei più deboli. Si crei – come hanno fatto gli inglesi – un’apposita App che riesca a far incontrare domanda e offerta: bisogni della popolazione con disponibilità dei volontari. Secondo l’Istat sono sei milioni i volontari in Italia, di cui 1,4 milioni volontari individuali. Non lasciamoli inerti. Il Governo inglese si è affidato ad una antica associazione di volontariato: la Royal Voluntary Service. E in Italia non mancano certo grandi reti capaci di mettere in piedi un servizio di questo tipo che, per certi versi, era stato sperimentato a Milano con Expo 2015. Ora siamo in tempi molto più difficili e carichi di sofferenza e ferite, ma sono certo che una chiamata alla responsabilità civica non andrà deserta. Tre cose semplici, ma urgenti: serve farle bene, ma serve soprattutto farle subito.

leggi la mia lettera al Direttore de L’Avvenire del 31 marzo 2020

Luigi BobbaLa proposta. Terzo settore necessario: tre idee per far salpare la nostra “flotta”
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“La solidarietà, valore da difendere e sostenere” di Luigi Bobba

Sono trascorsi ormai più di tre anni dall’approvazione da parte del Parlamento della legge 106/2016 “Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile”. Alla legge delega sono seguiti poi – entro i primi giorni di agosto 2017 – cinque diversi decreti legislativi e nell’anno successivo due decreti correttivi degli stessi nonché numerosi atti di natura amministrativa aventi forma di decreti ministeriali. Questo complesso itinerario ci consente ora di rispondere con maggiore chiarezza alla domanda: perché la riforma? 

leggi il mio articolo “Nella rete del terzo settore”

Luigi Bobba“La solidarietà, valore da difendere e sostenere” di Luigi Bobba
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Terzo settore, Bobba: «Governo se ci sei, batti un colpo»

«Le dichiarazioni programmatiche del presidente del consiglio Giuseppe Conte avevano fatto ben sperare: nel pieno della discussione parlamentare della legge di bilancio, i segnali che arrivano però non sono per nulla rassicuranti: innanzitutto, sorprende che la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, non abbia ancora assegnato la delega del Terzo settore. E poi: niente incremento dei fondi per il 5 per 1000, ulteriore taglio di 10 milioni per la riforma del Terzo settore, dimezzamento dei fondi per il Servizio civile». Lo j’accuse dell’ex sottosegretario al Welfare

leggi il mio articolo su Vita.it

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Servizio civile, rivoluzione Spid: a settembre il bando per 40 mila posti

Candidature possibili solo on line tramite identità digitale Spid, un motore di ricerca presenterà tutti i progetti fra cui scegliere. Scadenza a ottobre inoltrato. L’annuncio della direttrice dell’Ufficio per il servizio civile universarle, Titti Postiglione: “Scelta la strada della digitalizzazione”

leggi l’articolo di di Francesco Spagnolo sul Redattore Sociale

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Bobba: Spadafora, “non si possono imbrogliare le carte”

Comunicato stampa

Bobba: Spadafora, “non si possono imbrogliare le carte”
Dichiarazione di Luigi Bobba sul ddl del Governo sul rifinanziamento del Servizio civile

“Sono felice che il Governo abbia emanato un ddl per rifinanziare il Servizio civile, ma il Sottosegretario Vincenzo Spadafora non può imbrogliare le carte”.

Così l’ex Sottosegretario Luigi Bobba con delega al Servizio civile nei governi Renzi e Gentiloni in merito alle dichiarazioni di Spadafora circa il ddl emanato ieri dal Consiglio dei ministri con il quale si rifinanzia il Servizio civile universale per 70 milioni.

“Mi complimento con Spadafora ma affermare che, grazie a questo provvedimento – se andrà in porto -, partiranno “53.000 giovani invece dei 27.000 che sarebbero partiti con i fondi previsti dal Governo PD”, è un vero e proprio imbroglio.”

“Spadafora – continua Bobba – avrebbe dovuto almeno apprezzare che, con gli stanziamenti del  Governo Gentiloni nel 2018, ha potuto far partire più di 53.000 giovani. E se il Governo gialloverde non avesse tagliato i fondi Fami destinati ai giovani titolari di protezione internazionale e una quota di fondi di Garanzia giovani non spesi dalle Regioni del Sud, avremmo oggi un totale di più di 58.000 giovani in servizio”.

“Ma la cosa più sorprendente . conclude Bobba – è che i 70 milioni destinati ad incrementare la dotazione del Servizio civile vengono sottratti al Fondo della Presidenza per le aree degradate relativo al 2019 (noto come fondo periferie).”

“Insomma, per finanziare il Servizio civile si depotenzia il contrasto al disagio delle periferie urbane. Meglio sarebbe stato utilizzare invece le risorse non spese della riforma del Terzo settore che, per via dei notevoli ritardi accumulati nell’ultimo anno nella attuazione della stessa, produrranno un risparmio di quasi 50 milioni.”

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Ong straniere e fiducia nel non profit. Bobba: “Non confondersi con la politica”

L’ex sottosegretario al Welfare commenta le dichiarazioni del presidente di Ai.Bi. in merito ai dati Ipsos, al ruolo delle organizzazioni non italiane e alla necessità di maggiore trasparenza. “Con la riforma le regole già ci sono, devono diventare prassi”. Ma il non profit ora deve “investire in buona comunicazione”
Luigi BobbaOng straniere e fiducia nel non profit. Bobba: “Non confondersi con la politica”
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