L’addio a Regis, ex sindaco sempre tra la sua gente

Un uomo che ha dedicato anima e corpo alla sua Cigliano.

Bobba: pensava al bene della comunità

Luigi Bobba lo ricorda così: «Non c’era occasione di incontro per le vie del paese o al termine di qualche riunione, dove Franco non estraesse, dal suo repertorio quasi infinito, una delle tante barzellette che conosceva, suscitando un sorriso o una risata ai suoi interlocutori. Sì, voglio ricordarlo innanzitutto in questo tratto di simpatia umana e di capacita’ di portare una ventata di buon umore nei momenti più diversi della vita di una comunità. La comunità è quella di Cigliano a cui ha voluto bene e che ha servito in diversi modi: come consigliere comunale e come sindaco. Con l’impegno nelle associazioni di volontariato, l’Avis e il gruppo di Protezione civile. Nella comunità cristiana attraverso il Consiglio Pastorale e l’animazione dei Centri di ascolto del Vangelo. Una dedizione a tutto campo che ha segnato le diverse stagioni della sua vita. Non era certo un uomo accomodante e cercava di affermare con decisione le sue idee. Come sindaco, ha dimostrato prima di tutto rispetto per le istituzioni e tenacia nel portare a compimento le scelte che riteneva giuste per la sua comunità. Non ha certo mai avuto paura di difendere e affermare in pubblico le sue convinzioni, anche scontrandosi polemicamente ma sempre nel rispetto dell’interlocutore o avversario politico. Anche recentemente, in alcune iniziative pubbliche, aveva parlato chiaro richiamando tutti a cercare il bene della comunità e in particolare dei bambini che ne rappresentano il futuro. Questo affetto per i più piccoli lo aveva riversato non solo sui suoi figli ma anche in modo speciale sui suoi nipoti e questo tratto di tenerezza di nonno aveva addolcito alcuni tratti un po’ ruvidi del suo carattere. Cigliano perde una figura rilevante, ma valga per lui l’antico detto che “nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta”».

leggi l’articolo su PrimaChivasso.it del 18 Aprile 2021

Luigi BobbaL’addio a Regis, ex sindaco sempre tra la sua gente
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Il mio ricordo di Franco Regis, già Sindaco di Cigliano

Non c’era occasione di incontro per le vie del paese o al termine di qualche riunione, dove Franco non estraesse, dal suo repertorio quasi infinito, una delle tante barzellette che conosceva, suscitando un sorriso o una risata ai suoi interlocutori. Sì, voglio ricordarlo innanzitutto in questo tratto di simpatia umana e di capacità di portare una ventata di buon umore nei momenti più diversi della vita di una comunità. La comunità, naturalmente, è quella di Cigliano a cui ha voluto bene e che ha servito in diversi modi: come consigliere comunale e come Sindaco; con l’impegno nelle associazioni di volontariato, l’Avis e il gruppo di Protezione civile; nella comunità cristiana attraverso il Consiglio Pastorale e l’animazione dei Centri di ascolto del Vangelo. Una dedizione a tutto campo che ha segnato le diverse stagioni della sua vita. Non era certo un uomo accomodante e cercava di affermare con decisione le sue idee. Come Sindaco, ha dimostrato prima di tutto rispetto per le istituzioni e tenacia nel portare a compimento le scelte che riteneva giuste per la sua comunità. Non ha certo mai avuto paura di difendere e affermare in pubblico le sue convinzioni, anche scontrandosi polemicamente ma sempre nel rispetto dell’interlocutore o avversario politico. Anche recentemente, in alcune iniziative pubbliche, aveva parlato chiaro richiamando tutti a cercare il bene della comunità e in particolare dei bambini che ne rappresentano il futuro. Questo affetto  per i più piccoli lo aveva riversato non solo sui suoi figli ma anche in modo speciale sui suoi nipoti e questo tratto di tenerezza di nonno aveva addolcito alcuni tratti un po’ ruvidi del suo carattere. Cigliano perde una figura rilevante, ma valga per lui l’antico detto che “nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta”. 

Luigi Bobba

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Giovani. Tandem di futuro: servizio civile e voto a 16 anni (per il sindaco)

Caro direttore, leggendo le efficaci provocazioni di Maurizio Ambrosini e Tobia Zevi circa un rafforzamento del Servizio civile finalizzato a interventi nelle periferie urbane e a un progetto di futuro per Roma Capitale – che ‘Avvenire’ ha ospitato nei giorni scorsi –, mi è scattata un’immediata associazione con la proposta di voto ai sedicenni formulata da Enrico Letta nel suo discorso di candidatura a segretario del Pd.

Ci si potrà domandare dove stia il nesso tra le due proposte, se non il fatto che abbiano destinatari comuni: i giovani. C’è, invece, dell’altro. Qualche mese fa, sempre su questo giornale, avevo avanzato la proposta di introdurre un’alternanza Scuola-Servizio civile rivolta proprio a ragazzi e ragazze tra i 16 e 18 anni: impegnare progressivamente tutti i giovani che frequentano la scuola secondaria e la formazione professionale, per uno-due mesi all’anno, in un servizio volontario e di utilità sociale presso un ente del Terzo settore.

Un’esperienza di educazione civica sul campo, un modo per qualificare e rafforzare l’appartenenza alla propria comunità. Tale alternanza andrebbe inserita nel curriculum del giovane attraverso l’acquisizione di crediti formativi e potrebbe rappresentare un qualificato percorso di orientamento per maturare, con la maggiore eta’, la scelta di effettuare il Servizio civile. Ne deriverebbero sicuramente un ampliamento del numero dei giovani disponibili a un servizio per la comunità, ma anche l’acquisizione di una cittadinanza più matura e, dunque, una partecipazione al voto più consapevole. Qui sta la connessione con la proposta di Enrico Letta, che vorrei però declinare in modo diverso. Infatti, già nel 2013, insieme con il mio ex collega parlamentare Dario Nardella (oggi sindaco di Firenze), depositammo una proposta di legge per far votare i sedicenni per il proprio Sindaco. Già allora era evidente che l’elettorato stava rapidamente invecchiando, tanto che oggi i cittadini sotto i 35 anni sono tre milioni in meno rispetto a quelli con più di 65 anni. E dunque un elettorato sempre più anziano avrebbe condizionato le priorità dei partiti, mettendo in secondo piano le esigenze e le attese dei più giovani.

La mia proposta può apparire meno ambiziosa di quella di Letta, ma forse potrebbe costituire un’utile ‘prova’ per far sentire questi giovani dei cittadini a pieno titolo, appartenenti a una comunità locale e in grado di incidere sul destino di essa. Questa ‘prova’ potrebbe poi diventare un volano per spingerli a prepararsi più adeguatamente, con il compimento dei 18 anni, all’accesso al voto per le elezioni politiche. Credo che sia una proposta realistica per evitare che tutto si riduca a un fuoco di paglia (se ne parla da molti anni di far votare i sedicenni) e che i giovani, ormai minoranza numerica, diventino sempre più marginali nelle competizioni elettorali. In sintesi, alternanza Scuola-Servizio civile e voto ai sedicenni per il Sindaco rappresentano strade convergenti per ridare parola, responsabilità e peso alle generazioni più giovani.
Luigi Bobba

leggi la lettera su Avvenire di domenica 21 marzo 2021

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Video testimonianza del Sindaco di Milano Beppe SALA a sostegno di Maura FORTE Sindaco di Vercelli e contro Tiramani

Comunicato Stampa

Video testimonianza del Sindaco di Milano Beppe SALA a sostegno di Maura FORTE Sindaco di Vercelli e contro Tiramani

Il Sindaco di Milano Beppe SALA è intervenuto ieri a sostegno di Maura FORTE, Sindaco di Vercelli e candidata al ballottaggio di domenica 9 giugno, con una video testimonianza che è stata diffuso sui social media.

Novanta secondi di messaggio in cui SALA si sofferma sul contributo positivo per Vercelli dato dall’amministrazione negli ultimi cinque di governo. Un lavoro che merita di essere premiato con la riconferma del Sindaco perché Maura FORTE “è una donna capace, che ha fatto bene, ma non potrà che fare meglio da tanto lavoro già fatto”. “E quindi la sua esperienza – sostiene SALA – le permetterà di migliorare la sua opera in termini di creazione di lavoro, di ambiente, di decoro della città e di infrastrutture, di sicurezza”. 

Il Sindaco SALA conclude con una considerazione molto severa sugli attacchi a cui è stata sottoposta in questi giorni Maura FORTE da parte di un deputato, l’on. Tiramani, “pagato da noi, dalla comunità” perché “per far politica c’è bisogno di doti morali” e “c’è bisogno di sapere che il rispetto delle regole, degli altri – il comportamento – sono la base della qualità dell’amministrazione”.

link al video

Vercelli, 6 giugno 2019

Luigi BobbaVideo testimonianza del Sindaco di Milano Beppe SALA a sostegno di Maura FORTE Sindaco di Vercelli e contro Tiramani
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Il Pd punta al bis con Maura Forte “Scelta naturale, la città è cresciuta”

Sarà ancora Maura Forte la candidata del Partito Democratico per le elezioni amministrative che si terranno in primavera a Vercelli. Una ricandidatura dell’attuale sindaca era stata già ampiamente ipotizzata dai vertici dem, in quanto «si tratta – aveva detto il segretario cittadino Michele Gaietta lo scorso autunno – della scelta più naturale per noi». L’ufficialità è arrivata dopo il coordinamento di inizio settimana tra i rappresentanti politici dell’area di centrosinistra: un canale di dialogo «che il Pd intende coltivare nel pieno rispetto delle posizioni reciproche», ma che non ha portato al raggiungimento di una sintesi condivisa tra tutti a causa, sottolineano dalla segreteria, di quanto avvenuto in Consiglio comunale in questi anni.

leggi l’articolo su La Stampa del 31.01.2019

Luigi BobbaIl Pd punta al bis con Maura Forte “Scelta naturale, la città è cresciuta”
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