Guida a uno degli elementi chiave della riforma del Terzo settore: attesa a marzo l’approvazione del decreto
La riforma del Terzo settore. Opportunità di crescita per il volontariato, l’associazionismo e le imprese sociali
La riforma del Terzo settore. Opportunità di crescita per il volontariato, l’associazionismo e le imprese sociali
Sabato 22 febbraio 2020 ore 14:30 presso il circolo PD di Borgosesia (Vc) via A. Giordano, 35
“Promesse tradite sul Terzo settore: quattro consigli a chi governa” di Luigi Bobba su Corriere Buone Notizie
Le parole pronunciate a settembre alla camera del premier Giuseppe Conte avevano suscitato la legittima aspettativa che il cammino della riforma del Terzo settore avrebbe ripreso vigore. Così non è stato.
leggi il mio articolo su BUONENOTIZIE_NAZIONALE(2020_01_07)_Page7
Nel Dibattito delle Idee di #BuoneNotizie in edicola domani #7gennaio gli interventi di Edo Ronchi @susdefItalia; Bertrand Perrochet @MSF_ITALIA Luigi Bobba @LuigiBobba
— CorriereBuoneNotizie (@CorriereBN) January 6, 2020
Legge di bilancio&Terzo settore: la scheda
Dal 5 per mille ai fondi aggiuntivi per il servizio civile universale, ecco in sintesi cosa c’è nella legge finanziaria per il 2020
Nel supplemento ordinario n.45 del 30 dicembre 2019 è stata pubblicata la L.160 del 27 dicembre 2019, che contiene diversi provvedimenti di interesse delle realtà del terzo settore.
Terzo settore, Bobba: «Governo se ci sei, batti un colpo»
«Le dichiarazioni programmatiche del presidente del consiglio Giuseppe Conte avevano fatto ben sperare: nel pieno della discussione parlamentare della legge di bilancio, i segnali che arrivano però non sono per nulla rassicuranti: innanzitutto, sorprende che la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, non abbia ancora assegnato la delega del Terzo settore. E poi: niente incremento dei fondi per il 5 per 1000, ulteriore taglio di 10 milioni per la riforma del Terzo settore, dimezzamento dei fondi per il Servizio civile». Lo j’accuse dell’ex sottosegretario al Welfare
Luigi Bobba, “L’autonomia del civile è condizione di nuova politica”
Un mio articolo, pubblicato nel libro curato da Claudio Sardo, Cristiani di frontiera. Scritti in onore di Domenico Rosati (Diabasis, Parma, 2019)
leggi l’articolo: parte prima, parte seconda, parte terza, frontespizio, copertina
Il futuro della politica è investire sulla persona
Le ricerche in questi ultimi anni sono concordi nel cogliere il cronicizzarsi del malessere che colpisce ampi strati della società. Dati confermati da una indagine SWG presentata in questi giorni a Bertinoro, all’appuntamento annuale del terzo settore italiano. L’insoddisfazione verso la propria condizione economica (il 42% la ritiene peggiorata negli ultimi anni) si traduce in sentimento di abbandono
leggi l’articolo di Mauro Magatti sul Corriere della Sera del 21 ottobre 2019
“Global Inclusion”: a FICO l’evento su inclusione, diversità e lavoro
“Global inclusion – Generazioni senza frontiere”: gli stati generali dell’inclusione nel lavoro. 150 imprese, decine di associazioni, 9 tra Università e scuole italiane, 750 lavoratrici e lavoratori si incontrano per condividere le best practice su diversity & inclusion
leggi l’articolo su Affaritaliani del 11 settembre 2019
Bobba, Global Inclusion: “Le imprese vogliono creare valore, non solo profitto”
“L’istanza principale è il riferimento all’articolo 3 della Carta Costituzionale, dove si chiede alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono piena uguaglianza e effettiva partecipazione. È quello che vogliamo fare anche noi, a partire dalle imprese e dal lavoro – ha detto Luigi Bobba, Presidente del Comitato Global Inclusion Art. 3, ad Affaritaliani.it. “L’obiettivo è che questa manifestazione diventi una possibilità per allargare nella cultura di impresa quella che oggi sembra diventare una prospettiva di futuro: per le imprese non basta più solo fare profitti, bisogna creare valore. Per creare valore bisogna mettere insieme sostenibilità ambientale, sociale e economica. Solo le imprese che tengono insieme queste tre dimensioni diventano imprese di successo”.
guarda il video di Affaritaliani
Bologna, Fico Eataly, 11 settembre 2019
GLOBAL INCLUSION. GENERAZIONI SENZA FRONTIERE (Bologna, 11 settembre 2019)
Propongo tre brevi riflessioni per esplicitare il significato e gli obiettivi dell’evento dell’11 settembre a Bologna “Global Inclusion. Generazioni senza frontiere“
Milton Friedman, il principale esponente della scuola di Chicago, premio Nobel per l’economia, era solito ripetere che l’unica responsabilità sociale delle imprese era fare utili per accrescere i dividendi per gli azionisti. Questa dottrina è stata di recente sconfessata da un documento presentato nella recente sessione della Roundtable che riunisce 180 Ceo delle più importanti imprese americane. In quel consesso è stata impressa una “svolta etica” alla cultura d’impresa. Non basta più semplicemente generare profitti, occorre creare valore, ovvero tenere insieme sostenibilità economica, sociale e ambientale nella gestione delle imprese.
Ebbene, Global Inclusion è stato pensato prima della sessione della Roundtable, ma il cuore del messaggio coincide proprio con quanto là si è sostenuto: le imprese di successo sono anche quelle più inclusive, ovvero quelle che perseguono tutti e tre i fattori della sostenibilità.
C’è un secondo elemento di originalità nella manifestazione dell’11 settembre: il riferimento all’art. 3 della Costituzione. Ci si potrebbe domandare: ma cosa centrano le imprese e la cultura d’impresa con l’art. 3 della Carta costituzionale? Osservo che i padri e le madri costituenti non si limitarono ad un’affermazione solenne della pari dignità di ogni cittadino di fronte alla legge senza alcun tipo di discriminazione, ma nella seconda parte affermarono che è compito della Repubblica rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono una piena eguaglianza e l’effettiva partecipazione dei lavoratori…; È compito della Repubblica, non dello Stato, dell’Amministrazione pubblica, ma di tutte le componenti che costituiscono la nostra Repubblica: le istituzioni, le imprese, il terzo settore, i cittadini, i lavoratori. Ecco la Repubblica siamo noi, potremmo dire parafrasando Francesco Degregori. Global Inclusion si propone sia di riconoscere a ogni persona la propria dignità sia di contribuire a rimuovere tutto ciò che produce esclusione e diseguaglianze.
Infine, come si può evincere dal programma, protagonisti di Global Inclusion saranno anche una trentina di Enti del terzo settore. Questo, per la mia storia personale e i ruoli pubblici che ho ricoperto, rappresenta un fattore fondamentale di novità. Credo che la contaminazione tra profit e non profit possa costituire una condizione basilare per generare innovazione sociale, cioè cultura, comportamenti e pratiche perché l’inclusione non resti un astratto principio ma linea guida nella gestione delle imprese. Il grande studioso Ralf Darendhorf affermava che la democrazia e l’economia di mercato non bastano. La libertà ha bisogno di un terzo pilastro per essere salvaguardata: la società civile. La caratteristica essenziale della società aperta è che le nostre vite si svolgono in “associazioni”, ovvero in spazi di azione che né lo stato né il mercato possono assicurare. E allora l’alleanza tra profit e non profit può essere generativa di una comunità più solidale e dello sviluppo di un’economia civile.