Nasce “Terzjus” Un osservatorio sul Terzo settore

Sviluppare e promuovere cultura e ricerca su Terzo settore, filantropia e impresa sociale. Con particolare attenzione alla nuova legislazione e al suo impatto, sia teorico che pratico, per la vita degli enti, delle loro reti associative, nonché dei soggetti coinvolti nella riforma del Terzo settore. 

È la “mission” di Terzjus, l’Osservatorio giuridico promosso da Luigi Bobba, già sottosegretario al ministero del lavoro ed ex presidente nazionale delle Acli, che si propone di essere un luogo aperto – open source – per monitorare lo sviluppo della legislazione e alimentare, attraverso commenti, riflessioni ed esperienze, una efficace e corretta applicazione della riforma. 

Uno strumento quindi scientifico, specializzato nel campo giuridico legislativo ma aperto agli apporti delle altre discipline (è stato presentato giovedì 25 giugno in un digital event in diretta sulla piattaforma Zoom) che ha visto tra i suoi soci fondatori Airc, Auser, Fondazione Italia Sociale, Rete Misericordie e solidarietà, Open/Italia non profit, Anpas, Consorzio Sistema Integrato Welfare Ambito Br 3, Forum Nazionale del Terzo settore, Acli, Assifero e Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. 

L’iniziativa si colloca in una fase storica decisiva per i soggetti che operano nel Terzo settore e che si stanno adeguando alle normative previste dalla riforma di cui proprio Bobba è stato il “padre”. 

Corriere Eusebiano del 27 giugno 2020 pagina 5

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Terzo Settore, la sua riforma appare come “Una rivoluzione incompiuta”

Parla Luigi Bobba, fondatore di “Terzjus”, l’Osservatorio di diritto del Non-profit. La riforma voluta da Matteo Renzi nel 2014  è ancora largamente inapplicata

MILANO – Luigi Bobba, ex sottosegretario al Welfare, ex presidente ACLI e anima della riforma del Terzo Settore, non si è fermato e ha fondato Terzjus, Osservatorio di diritto del non-profit italiano. Una proposta inedita nel panorama del sociale, che nasce da una riflessione: la riforma voluta da Renzi nel 2017 non voleva solo riordinare la normativa sul Terzo Settore, voleva anche aiutarlo a crescere. Ci è riuscita? In gran parte, non ancora.  Sono completate la riforma dei centri di servizio per il volontariato e quella degli statuti associativi, è realtà la Fondazione Italia sociale. Siamo invece indietro per il registro unico nazionale del terzo settore, il portale del Social bonus, i titoli di solidarietà, il servizio civile universale.

leggi l’articolo su Repubblica del 07 luglio 2020

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Luigi Bobba sul Corriere della Sera: “Il Terzo settore diventi primo”

Quando nel maggio 2018 ho concluso il mio incarico di Sottosegretario al Ministero del Lavoro, mi sono chiesto cosa potesse essere utile fare per dare sostegno e continuità alla riforma del Terzo settore a cui avevo lavorato tra il 2014 e il 2018 e con cui era stato introdotto per la prima volta nell’ordinamento della nostra Repubblica un “diritto comune” del Terzo settore. Un vestito giuridico appropriato e distintivo a quel vasto universo di soggetti che il nuovo Codice del Terzo settore qualifica con l’acronimo ETS: Enti del Terzo Settore.

Mi rendevo conto che il viaggio era ancora lungo e pieno di insidie. Mancavano ancora molte tappe alla meta. Mancavano innanzitutto molti atti amministrativi per dare applicazione alle disposizioni normative contenute nei diversi decreti legislativi. Mancava la sedimentazione nel “diritto vivente” dell’originale apporto che il “terzo pilastro” può fornire allo sviluppo di una società più equa e inclusiva. Mancava infine la verifica dell’impatto che la riforma avrebbe generato sugli ETS. Da qui l’idea di Terzjus. Il nome sintetizza la missione e il compito di questa associazione: promuovere attraverso attività di studio e ricerca la comprensione ed un’efficace applicazione del nuovo “diritto comune “ del terzo settore. Come farlo? Attraverso un Osservatorio giuridico  in grado di mettere a fuoco l’intero campo del Terzo settore con  un’attenzione aggiuntiva alla filantropia e all’impresa sociale. Un Osservatorio come strumento di informazione, riflessione critica e approfondimento scientifico del diritto del terzo settore. Con quali arnesi intraprendere il compito​? Attraverso un sito/piattaforma aperto, accessibile e continuamente aggiornato; in grado di raggiungere un pubblico ampio anche non specialistico ma altresì di diventare un punto di riferimento per i quadri del Terzo settore, i professionisti, gli studiosi e coloro che hanno ruoli di responsabilità nella Pubblica Amministrazione. Un laboratorio  per accompagnare l’interpretazione della normativa e per elaborare prospettive evolutive della stessa. E poi un Rapporto – Terzjus Report Italia 2020 – per fornire non una fotografia statica ma una sequenza di ciò che sta accadendo nel campo del diritto comune del Terzo settore. Un Rapporto, che a cadenza biennale, si sdoppierà per diventare “Terzjus Report Europa”: un’occasione di confronto con la legislazione a livello comunitario e internazionale. E ancora molto altro che i lettori di Buone Notizie potranno trovare sul sito www.terzjus.it. Per affrontare un compito comune:elaborare e connettere pensieri, esperienze e proposte affinché il Terzo settore non sia più terzo, ma primo.

il mio articolo sull’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera del 30 giugno 2020

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“Un nuovo Erasmus” di Luigi Bobba su «Mondoperaio»

Nel dibattito pubblico di questi mesi sono emerse due linee circa il futuro del servizio civile. Da un lato c’è chi vorrebbe una nuova “leva civile”, ovvero un servizio civile obbligatorio; dall’altro coloro che invece puntano sulla effettiva “universalità “ del servizio civile come scelta volontaria.

Chi sostiene l’introduzione dell’obbligatorietà fa leva sulla necessità di irrobustire l’appartenenza alla propria comunità nazionale non solo attraverso il rispetto dei diritti fondamentali dei singoli, ma anche con un esplicito richiamo ai connessi doveri, senza i quali nessuna comunità è in grado di durare nel tempo. In un momento dove appare oltremodo necessaria una maggiore coesione sociale tale evocazione risuona in modo positivo alle nostre orecchie. Per cui la convinzione che il servizio civile possa essere una via per ristabilire un patto tra i cittadini e lo Stato – e uno strumento per dare solidità ai legami comunitari – è non solo condivisibile ma da innestare nella cultura di un paese che appare sfibrato e lacerato. 

leggi il resto dell’articolo pubblicato su Mondoperaio di giugno 2020

 

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Gentiloni: sfida ripresa richiede protagonismo Terzo settore

Roma, 25 giu. (askanews) – “La fase che ci attende, della ripresa, della ricostruzione, del recovery plan così come lo abbiamo disegnato a Bruxelles è una sfida che richiede il protagonismo del Terzo settore”. Lo ha detto il Commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni, intervenendo alla presentazione di Terzjus, Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale.

“L’Osservatorio che si occuperà del diritto comune nel Terzo settore consente a Gigi Bobba di proseguire il lavoro svolto nel governo e che ne ha fatto il protagonista della riforma del terzo settore. Le imprese sociali, il mondo delle associazioni – ha proseguito Gentiloni nel corso del digital event – sono stati protagonisti assoluti in questi mesi terribili della capacità di risposta sul piano sociale, umano, comunitario del nostro Paese di fronte alla pandemia. Adesso non si tratta di un generico ritorno alla normalità. Vogliamo tornare alla pienezza della vita, alle nostre abitudini, ma vogliamo utilizzare questa opportunità di rimettere in moto l’economia del nostro Paese così come quello di tutti i Paesi europei per correggere, modificare, quelle caratteristiche dei nostri modelli sociali che non funzionano più”.

“Limitare le diseguaglianze, rafforzare la resilienza dei nostri sistemi sociali – ha concluso il Commissario europeo – è la grande sfida. E ha bisogno più che mai del contributo delle imprese sociali, dell’associazionismo, del servizio civile, di quell’esercito del bene comune che rappresenta una parte straordinaria del nostro Paese”.

vai all’articolo di Yahoo! Finanza

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Ecco l’Osservatorio TerzJus. Per un Terzo settore protagonista

Presentato l’Osservatorio TerzJus, un laboratorio con cui accompagnare la riforma del no-profit. Le riflessioni di Bobba, Gentiloni, Casellati e Amato

Mettere il Terzo settore al centro della Fase 3, del ritorno alla normalità e alla vita di tutti i giorni, o quasi. Con questi propositi è nato Terzjus, l’Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale, presentato questa mattina nel corso di un digital event. Il Terzo settore, che ruota intorno al no-profit (che oggi coinvolge in Italia quasi sei milioni di volontari e 850mila dipendenti, distribuiti in oltre 360mila organizzazioni, rappresentando più del 4% del Pil), è da sempre uno dei pilastri del nostro welfare e proprio in questi mesi così difficili per il Paese, gli enti e le realtà che ne fanno parte sono chiamati a una missione storica: sostenere la nazione nel ritorno alla normalità, all’indomani di quella che è a tutti gli effetti una crisi epocale.

leggi l’articolo su Formiche.net del 25 giugno 2020

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Caro Conte, serve una strategia di rilancio che includa il Terzo Settore e l’economia sociale

Con una lettera aperta, assieme a diversi esponenti della società civile, ho chiesto al Presidente del Consiglio Conte di adottare un Action Plan che possa essere sinergico con le misure previste dalla Commissione Europea

Riceviamo e rilanciamo volentieri una lettera aperta – promossa da Carlo Borzaga e Gianluca Salvatori, di Euricse, e Marco Musella, di Iris Network – per proporre al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte un piano di azione per il Terzo Settore e l’economia sociale, in sintonia con l’Action Plan for Social Economy che la Commissione Europea si accinge a lanciare. Tra i primi firmatari del documento: Donatella Bianchi, Luigi Bobba, Carlo Borgomeo, Mario Calderini, Enrica Chiappero, Gherardo Colombo, Ferruccio de Bortoli, Franca Maino, Maurizio Ferrera, Cristiano Gori, Giuseppe Guzzetti, Sebastiano Maffettone, Enzo Manes, Serena Porcari, Franco Marzocchi, Marco Morganti, Felice Scalvini, Vera Negri Zamagni, Stefano Zamagni”.

leggi la lettera nell’articolo su Secondo Welfare del 16 giugno 2020

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