Iniziativa. I giovani e il servizio civile per tutti. «Sì a un mese di prova in estate»

Durante l’incontro promosso da “Avvenire” e “Vita”, è emerso un fronte trasversale favorevole all’investimento sin da subito di risorse e progetti a favore delle nuove generazioni

Le sfide sul tavolo​

1 La proposta di Bobba. Un’alternanza Scuola-Servizio civile rivolta a tutti i ragazzi e le ragazze tra i 16 e 18 anni e la possibilità di votare per l’elezione dei sindaci. È la doppia proposta avanzata da Luigi Bobba, presidente di Terzjus (Osservatorio di diritto del Terzo Settore) e già sottosegretario al Lavoro. L’idea dell’alternanza tra scuola e SC, che può essere inserita nel curriculum del giovane con l’acquisizione di crediti formativi, venne lanciata con un intervento su Avvenire nel 2020 (tinyurl.com/f38v4483), nel quale Bobba parlava di «un’esperienza di educazione civica sul campo, un modo per qualificare e rafforzare l’appartenenza alla propria comunità». Nel 2013, invece, con l’ex collega parlamentare Dario Nardella (ora sindaco di Firenze), venne depositata una proposta di legge per far votare i 16enni per il proprio Sindaco.

2 Il voto ai sedicenni. In Italia per votare alle elezioni politiche per la Camera, e per le amministrative, si deve avere raggiunto la maggiore età, 18 anni. Lo prevede la Costituzione. Possono eleggere senatori e senatrici, invece, i cittadini con più di 25 anni. La legge di riforma costituzionale per abbassare questo limite a 18 anni è stata approvata alla Camera nel 2019, ma poi l’iter si è interrotto. Da tempo si parla anche di estendere il diritto di voto ai sedicenni. La proposta è stata rilanciata da Enrico Letta nel discorso che ha fatto il 14 marzo 2021 all’Assemblea nazionale del Partito Democratico che lo ha eletto nuovo segretario. La stessa idea era stata messa in campo da Walter Veltroni nel 2007, una volta diventato segretario Pd, e riproposta dallo stesso Letta nel 2019. Del 2015 una proposta di legge analoga della Lega Nord.

3 Il servizio civile universale. È dal 2005 che il Parlamento ha sospeso il servizio di leva obbligatorio, sia quello militare che quello civile per gli obiettori di coscienza. Come per le Forze armate, anche il servizio civile è diventato volontario. Poi nel 2016 è stato coinvolto nella riforma del Terzo settore, diventando “universale”: nelle intenzioni doveva essere accessibile a tutti coloro che ne avessero fatto domanda. L’inadeguatezza dei fondi però finora lo ha impedito e le richieste sono ogni anno almeno il doppio dei posti. Numerose in questi anni le proposte di reintrodurre un servizio civile obbligatorio, di durata inferiore all’anno attuale, come scuola di cittadinanza e impegno civico. Un progetto che si scontra con due difficoltà: creare progetti per un bacino di circa 400 mila giovani l’anno (rispetto ai 50mila attuali) e trovare risorse economiche commisurate.

leggi l’articolo su Avvenre di sabato 17 aprile 2021

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Luigi BobbaIniziativa. I giovani e il servizio civile per tutti. «Sì a un mese di prova in estate»
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Video. Giovani e impegno civile, le proposte per la politica

Webtalk venerdì 16 aprile (17.30-19) organizzato da Avvenire e Vita

L’ingresso dei giovani nella vita civile, il loro coinvolgimento in termini di partecipazione e responsabilizzazione verso la comunità e di impegno sociale e politico sono questioni da tempo sul campo. In una fase storica in cui l’evoluzione demografica rischia di escludere sempre di più le giovani generazioni dalle istanze pubbliche, il tema richiede di essere affrontato con serietà per individuare soluzioni adeguate e aperte al futuro.

leggi l’articolo su Avvenire di venerdì 16 aprile 2021

Luigi BobbaVideo. Giovani e impegno civile, le proposte per la politica
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Webtalk “Giovani e impegno civile, due proposte alla politica” di Luigi Bobba

Con Luigi Bobba, Alessandro Rosina e Dario Nardella, VITA e Avvenire rilanceranno la proposta di voto ai sedicenni e l’alternanza scuola/servizio civile. Ne discutiamo con il segretario Pd, Enrico Letta, la ministra Fabiana Dadone e la deputata Maria Teresa Bellucci. Venerdì 16 aprile alle 17,30

di Luigi Bobba su Vita.it del 13 aprile 2021

Il rischio che la proposta del voto ai sedicenni del nuovo segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, cada presto nel dimenticatoio è più che concreto. Da circa venti anni sono state formulate proposte simili, ma finora nessuna hai mai avuto un esito positivo. E dico questo, non per non aver apprezzato la scelta di Letta; anzi, perché vorrei che trovasse una effettiva applicazione.

Muovendo proprio da questo intendimento, ho formulato nelle settimane scorse due proposte che hanno la stessa direzione, ma seguono un percorso diverso. L’obiettivo è quello di un pieno coinvolgimento delle generazioni più giovani in una effettiva partecipazione alla vita sociale e politica del Paese. E sono grato ad Avvenire e a Vita di aver messo queste proposte al centro del webinar del 16 aprile Giovani & Impegno civile – per sottoporle a chi oggi ha responsabilità politiche di rilievo.

Già nel 2013 – nelle prime settimane della XVII legislatura – insieme con il collega parlamentare Dario Nardella (ora sindaco di Firenze), presentammo a firma congiunta alla Camera dei deputati, una proposta di legge per introdurre il voto ai sedicenni nelle elezioni comunali. Non era una novità assoluta, perché in Europa (in Austria, in Scozia, e in alcuni lander della Germania) è gia consentito ai sedicenni di votare per il proprio Sindaco o alle elezioni locali e regionali. D’altra parte, nella nostra proposta citavamo uno studio nel quale si prevedeva che nel 2020, i cittadini con meno di 35 anni sarebbero stati tre milioni in meno rispetto a quelli over 65. E’ proprio quello che è avvenuto e le simulazioni per il 2030 ci dicono che il divario continuerà a crescere. Se non si cambia il peso elettorale delle generazioni più avanti con gli anni sarà sempre maggiore; e i partiti, se vorranno vincere le elezioni, dovranno assecondare sempre di più gli interessi degli anziani piuttosto che quelli dei giovani. Dunque non solo è ragionevole portare nell’arena elettorale le generazioni più giovani, ma è perfino necessario per evitare che coloro che rappresentano gli interessi degli adulti di domani, finiscano per essere confinati in una posizione sempre più marginale e privati della possibilità di influire sulle scelte della propria comunità locale o nazionale. E allora, perché optare di far votare per il Sindaco? Per due ragioni: innanzitutto perché si tratta dell’istituzione che ha meglio retto alla crisi della politica e nella quale maggiormente i cittadini si identificano; e poi, con una Paese composto da più di 8000 comuni, anche per un giovane sedicenne potrebbe essere più facile conoscere le persone e i programmi delle diverse liste elettorali e poter così influire, con il voto, sulle scelte della propria comunità. E tale scelta obbligherebbe i partiti ad ascoltare maggiormente le generazioni più giovani, nonché tener conto delle loro domande nei propri programmi elettorali. La democrazia, si dice, per mordere ha bisogno dei denti. I denti sono anche il peso elettorale delle diverse generazioni.

Ma assocerei a questa proposta – il voto per il proprio sindaco – anche un’altra innovazione che ha lo stesso segno. Ne ho già parlato su questo giornale: introdurre progressivamente nella scuola secondaria e nella formazione professionale un’alternanza scuola /servizio civile (qui l’articolo). Di che si tratta? Inserire nel curriculum formativo dello studente – con gli appositi crediti formativi – un mese di servizio volontario (magari durante l’estate) per i 16/17enni presso un ente del terzo settore che opera nella propria comunità. Ci sono già nella scuola sperimentazioni analoghe, ma qualcosa di sistematico, seppur graduale, ancora non esiste. Ne deriverebbero due conseguenze. La prima: tutti i giovani potrebbero toccare con mano cosa significa fare un servizio per le persone piu fragili o comunque dedicarsi ad un qualche impegno civico e di utilità sociale, rafforzando cosi l’appartenenza alla propria comunità locale. In secondo luogo, questo “servizio civile in prova” potrebbe costituire un utile orientamento per poi prendere una decisione più impegnativa raggiunta la maggiore età, ovvero optare per la scelta di un anno di servizio civile volontario. Insomma un’azione di orientamento, di messa alla prova delle proprie capacità e di conoscenza di problematiche sociali altrimenti fuori dal proprio raggio di azione.

Ecco allora che il voto ai sedicenni per il proprio Sindaco e l’alternanza scuola /servizio civile costituiscono due potenti motori di innovazione: nei confronti dei partiti, affinché mettano in cima alle loro scelte le attese delle generazioni piu giovani. Per gli enti del terzo settore, nel trovarsi di fronte un’occasione straordinaria per motivare e formare dei giovani all’impegno civico e volontario, anche orientandoli al servizio civile. Perché i giovani non sono il nostro futuro, ma il nostro presente.

► Quando: Venerdì 16 aprile alle ore 17,30

► Dove: sulla pagina Facebook di Vita: qui e di Avvenire qui

Luigi BobbaWebtalk “Giovani e impegno civile, due proposte alla politica” di Luigi Bobba
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